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Ennesimo assist delle toghe alle sinistre che gongolano. FdI: ora basta, vogliono sostituirsi alla politica

Paesi sicuri

Ennesimo assist delle toghe alle sinistre che gongolano. FdI: ora basta, vogliono sostituirsi alla politica

La Corte di Lussemburgo si mette di traverso al governo e attribuisce ai giudici scelte che sono di natura politica. Schlein e Conte scatenati: schiaffo alla Meloni. Rampelli: c'è qualcosa di eversivo nel subordinare l’autonomia politica degli Stati a sentenze frutto di interpretazioni astratte del diritto europeo

Politica - di Romana Fabiani - 1 Agosto 2025 alle 15:38

Oramai è un’alleata da esibire come un trofeo per le sinistre, neppure un minimo di decenza, la Corte europea si mette nuovamente di traverso all’applicazione del modello Albania perseguito dal governo Meloni. Un prototipo attenzionato con favore anche dagli altri paesi Ue frutto dell’accordo tra Roma e Tirana.

Paesi sicuri, l’aiutino delle toghe alle sinistre

La Corte di Lussemburgo lavorando sui cavilli dei regolamenti sui “paesi sicuri” ha bloccato la possibilità degli Stati membri di designare come Paese di origine sicuro un Paese terzo “che non soddisfi, per alcune categorie di persone, le condizioni sostanziali di questa designazione”. Uno stop “fino all’entrata in vigore di un nuovo regolamento destinato a sostituire la direttiva attualmente applicabile”.

Meloni: Ancora una volta i  giudici vogliono decidere sulla politica migratoria degli Stati

Una sentenza imbarazzante, commenta duramente da Palazzo Chigi che esprime sorpresa e sottolinea l’ennesima entrata a gamba tesa dei giudici sulle competenze politiche degli Stati nazionali. “Ancora una volta la giurisdizione, questa volta europea, rivendica spazi che non le competono, a fronte di responsabilità che sono politiche. E decide – afferma la premier Giorgia Meloni – di consegnare a un qualsivoglia giudice nazionale la decisione non sui singoli casi, bensì sulla parte della politica migratoria relativa alla disciplina dei rimpatri e delle espulsioni degli irregolari”. E ancora: “La decisione della Corte indebolisce le politiche di contrasto all’immigrazione illegale di massa e di difesa dei confini nazionali. È  singolare che ciò avvenga pochi mesi prima della entrata in vigore del Patto Ue su immigrazione e asilo, contenente regole più stringenti, anche quanto ai criteri di individuazione di quei Paesi: un Patto frutto del lavoro congiunto della Commissione, del Parlamento e del Consiglio dell’Unione europea”.

La sinistra esulta per l’aiutino dei giudici

Parole contorte quelle dei giudici che bastano alle opposizioni per ripetere come uno stanco refrain il ritornello del governo illegittimo e dei cpr come luoghi disumani. Elly Schlein e Giuseppe Conte gongolano che è una bellezza. “Niente, Giorgia Meloni proprio non ce la fai! Non riesci a smetterla con la vuota propaganda e i tuoi falsi vittimismi. È più forte di te”. Così il capo dei 5Stelle in versione militante che accusa la premier di vittimismo.

Schlein: il governo ha torto, si prenda le sue responsabilità

La segretaria dem non è meno scatenata. “La Corte europea ha dato torto al governo italiano. Si prendano la responsabilità di non aver letto le leggi italiane ed europee e di aver fatto una scelta illegale con centri inumani in Albania che calpestano i diritti fondamentali”. Per Francesco Boccia il modello Albania (preso a modello da molti paesi Ue) “è una invenzione del governo italiano e va cancellato”. Matteo Renzi scavalca tutti: “Giorgia Meloni sta sprecando in Albania centinaia di milioni di euro del contribuente nonostante che i giudici di tutto il pianeta le stiano dando torto, si fermi!”.

L’Anm si unisce al coro degli anti-Meloni

Non poteva mancare nelle file degli accusatori pasdaran l’Anm. “La decisione della Corte di Lussemburgo rafforza e legittima l’operato di chi, in nome della legge, ha tutelato diritti e libertà fondamentali, nel solco della Costituzione e delle norme europee”.

Salvini: sentenza scandalosa e imbarazzante

Nella maggioranza Matteo Salvini va giù pesante. “La sentenza della Corte Ue contro l’Italia è scandalosa, vergognosa, imbarazzante, limita la possibilità di controllare i confini, contrastare i trafficanti di esseri umani, di limitare gli sbarchi. Si cancella la sovranità nazionale, è l’ennesima dimostrazione di un’Europa che non funziona”. Poi l’avvertimento: “Non ci arrendiamo a chi vuole spalancare le porte a trafficanti e clandestini, che sia qualche magistrato a decidere se un paese è sicuro o non lo è è una scelta politica, si candidino, smetta di fare il magistrato in Italia e in Europa”.

Rampelli:  c’è qualcosa di eversivo nell’interdire l’autonomia politica degli Stati

Fabio Rampelli non è meno tranchant che parla di eversione. “La filosofia del diritto, anzi dei diritti, che ispira la magistratura globalista, da Roma a Lussemburgo, pare preveda appunto che tutti abbiano diritti tranne gli Stati nazionali, soprattutto quelli guidati da governi di centrodestra. C’è qualcosa di eversivo in questo modo di subordinare l’autonomia politica degli Stati a sentenze frutto di interpretazioni astratte del diritto europeo”.

Kelany: un’assurdità antidemocratica che blocca il sistema dei rimpatri

Sara Kelany, responsabile immigrazione di FdI, sottolinea che il verdetto va contro il parere di molti altri Stati Ue e della stessa Commissione. “Si sostiene – sottolinea –  che sebbene il diritto europeo conferisca agli Stati il compito di individuare i Paesi sicuri (e noi lo facciamo a valle di una complessa istruttoria interministeriale poi vagliata dal Parlamento). Così le politiche migratorie vengono delegate al potere giudiziario. È una assurdità antidemocratica che rischia di bloccare il sistema di rimpatri di tutta l’Unione europea”.

Fidanza: sentenza cervellotica, va contro la Commissione Ue

“È  un pronunciamento cervellotico, che va in senso opposto alla designazione dei Paesi terzi sicuri la cui lista è stata recentemente varata dalla Commissione Ue e che è all’approvazione dei co-legislatori. Questa lista ricomprende ovviamente anche il Bangladesh, giudicato anche dalla Commissione come rispondente ai diritti fondamentali sanciti dall’Ue”. Così Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo. “La sinistra che oggi esulta per l’ennesimo salvacondotto ai clandestini è complice di questo nuovo abominio politico-giuridico”.

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