
Ecco cosa cambia
Decreto sport: il testo torna alla Camera. Salvitti (FdI): su sport e salute useremo un’altra strada normativa
L’Aula del Senato ha approvato con modificazioni, per alzata di mano, il decreto recante disposizioni urgenti per l’organizzazione e lo svolgimento di grandi eventi sportivi, nonché ulteriori disposizioni urgenti in materia di sport, il cosiddetto decreto Sport.
Il testo, modificato da Palazzo Madama che ha stralciato, tra le altre cose, la norma su Sport e Salute, torna alla Camera per la terza lettura delle parti modificate. L’esecutivo ha infatti deciso alla fine di accogliere tutti i rilievi del Quirinale sul provvedimento. L’aula del Senato ha approvato un emendamento di maggioranza, a firma Giorgio Salvitti di Fratelli d’Italia, per sopprimere l’articolo 9-quater, finito sotto osservazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Salvitti: è una vittoria di Pirro delle opposizioni
La norma, inserita alla Camera, prevedeva che nei casi di concessione di un contributo statale superiore a 5 milioni di euro a favore dell’organizzatore di un evento sportivo di rilevanza nazionale o internazionale il governo indicasse la società Sport e salute S.p.a. per la gestione e l’organizzazione dell’evento. Esultano le opposizioni per lo stralcio, ma gli entusiasmi delle sinistre sono destinati a smontarsi rapidamente.
“Io fossi nelle opposizioni non esulterei più di tanto – precisa Salvitti – la vedo come una vittoria di Pirro. Ci sarà un veicolo normativo diverso su un provvedimento sul quale noi siamo fermamente convinti, in modo che possa essere oggetto di una discussione più ampia – assicura il parlamentare di FdI – Non è una sconfitta ma un’assunzione di responsabilità da parte di questo Governo”. L’incarico a Sport e salute, insomma, arriverà con un ddl a parte.
Contributi dello Stato e gestioni private: cosa non torna
L’articolo 9 prevede la presenza dello Stato nel Comitato di gestione delle Finali ATP 2026‑2030, evento per il quale la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) ha ricevuto un contributo pari a 97,5 milioni di euro nel prossimo quinquennio. Nell’interesse della corretta gestione delle risorse pubbliche e degli utili potenziali generati dall’evento, la norma consente, mediante apposita convenzione, il coinvolgimento di Sport e Salute S.p.A. nella gestione e organizzazione degli ATP. Entrambi i soggetti – FITP e Sport e Salute – sono obbligati a redigere annualmente una relazione consuntiva, comprensiva del rendiconto analitico dei contributi pubblici ricevuti, da trasmettere alle Commissioni parlamentari competenti.
Cento milioni di motivi per difendere l’articolo 9 quater
In fase di conversione, su iniziativa parlamentare condivisa anche dalle opposizioni, è stato poi inserito l’articolo 9 quater, che introduce obblighi specifici per i soggetti organizzatori di eventi sportivi che richiedano un contributo pubblico superiore a 5 milioni di euro. Una soglia coerente con quella già individuata per il funzionamento del Nucleo di valutazione degli eventi, istituito dal Governo lo scorso anno e attualmente in fase di attuazione attraverso la formalizzazione dei suoi componenti.
L’obiettivo del Nucleo è quello di garantire una valutazione preventiva della congruità dei costi e degli impatti economico-sociali degli eventi, così da orientare le decisioni pubbliche secondo criteri di oggettività, trasparenza e sostenibilità nell’utilizzo delle risorse pubbliche.
Il paradosso della discrezionalità totale con fondi pubblici
La norma era stata introdotta quindi per evitare forme di totale discrezionalità da parte dei soggetti organizzatori – spesso entità giuridiche private – sia nelle procedure di affidamento e assunzione, sia in termini di trasparenza complessiva nella gestione delle risorse pubbliche. Senza questa norma, le strutture private che organizzano eventi sportivi possono farlo con totale discrezionalità, senza controllo pubblico né l’obbligo di attenersi ai parametri stabiliti per la gestione di risorse dello Stato. Come annuncia Salvitti, ci sarà una norma ad hoc per evitare questa contraddizione.