
Astro nascente della sinistra
Dalla causa pro-Pal al libro da vendere il passo è breve: ma Francesca Albanese quando ha trovato il tempo di scrivere?
È uscito il nuovo libro della funzionaria Onu pro-Pal Francesca Albanese, intitolato “Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite della Palestina“. Ordinabile sul sito della Feltrinelli e dal costo di 17,10 euro, è il secondo libro dell’autrice dopo il “J’accuse” del 2023 uscito in seguito all’attentato del 7 ottobre. Ultimamente Albanese è stata invitata a un evento organizzato dal Movimento 5 stelle alla Camera assieme a Suleiman Hijazi, che secondo Il Tempo sarebbe un personaggio vicino ad Hamas. Ma la vera domanda, che come direbbe Michele Lubrano, “sorge spontanea” è: quando ha trovato il tempo di scrivere il libro, la Albanese, che da settimane occupa tv e giornali per denunciare il genocidio?
Secondo la descrizione, il libro pubblicato con Rizzoli riguarda “dieci storie che si legano alle vite di molte altre, ponendoci le domande a cui è doveroso dare risposta: quali sono le conseguenze dell’occupazione? Dov’è la casa di una persona rifugiata? In che condizioni vive il popolo palestinese? Fino a che punto può arrivare la crudeltà di un genocidio? Domande a cui non possiamo sottrarci, legate a personaggi e luoghi che ci permettono di capire cosa è stata la Palestina fino al 7 ottobre 2023 e cosa è adesso”. Non poteva ovviamente mancare la parola “genocidio”, che per una certa sinistra sembra ormai diventato un cavallo di battaglia facile da cavalcare, ma difficile da gestire anche in presenza di chi un genocidio l’ha vissuto davvero: basti pensare alla senatrice Liliana Segre e a Sammy Modiano.
Il nuovo libro di Francesca Albanese
«Lo spirito di un luogo è fatto dalle persone che lo abitano, dalle storie che si intersecano nelle sue strade – si legge ancora nella descrizione del testo – questo vale in modo particolare per la Palestina, custode di passaggi storici epocali e teatro di una delle più dolorose pagine di storia contemporanea». Appunto, è una delle più dolorose, ma a volte sembra quasi che alcuni conflitti diventino di serie A o B in base alla preferenza di una certa parte politica.
Tempo fa, alcuni manifestanti pro-Palestina di Roma si accanirono contro un ragazzo che aveva portato con sé la bandiera dell’Ucraina sulla stessa asta di quella palestinese. In sintesi, se chi soffre a causa del conflitto è europeo spesso non importa, ma guai ad esprimersi sui conflitti che coinvolgono gli altri continenti. Peraltro, anche gli ucraini sono stati vittime di una carestia artificiale creata dalla Russia di Josif Stalin nel 1932- 1933, che causò la morte di milioni di persone. Eppure sembra che ogni tanto qualcuno a sinistra se ne dimentichi, soprattutto negli ambienti più estremi
Attenzione alla generalizzazione
“È quando il mondo dorme che si generano i mostri. Di mostri ne abbiamo già parecchi, tra noi. Prima di tutto, la nostra indifferenza”, si legge ancora nella nota d’accompagnamento. Non tutti però sono indifferenti e la generalizzazione, in questo caso, rischia di provocare un equivoco per chiunque cerchi di esprimere un giudizio reale sulla situazione.