
Santini alla "Verità"
Caso Affidopoli, altri imbarazzi per Ricci: quella casa del suo ex braccio destro comprata con i bonifici al centro dell’indagine della procura
Galeazzo Bignami: "Saranno i magistrati a decidere se quanto fatto ha rilievo penale o meno. A noi interessa il dato politico: è questa la morale del Pd e del M5S? Che farà ora l’Avvocato del Pd Giuseppe Conte? Chiuderà gli occhi e le orecchie. O per provare a salvare la faccia davanti ai suoi sempre meno elettori chiederà conto a Ricci di queste bugie?"
«I miei errori li ho fatti e ho deciso di andare dai magistrati e raccontare tutto». Faranno discutere le parole che Massimiliano Santini ha rilasciato a Giacomo Amadori della Verità oggi in edicola sul caso Marche. Il caso Affidopoli che vede indagato Matteo Ricci, candidato del centrosinistra per ora graziato da Giuseppe Conte.Già, saremmo curiosi cosa accadrà quando il leader del M5S leggerà cosa si muove nell’inchiesta sull’ex sindaco di Pesaro. Tanto soddisfatto dopo l’interrogatorio di mercoledì scorso…
Sulla Verità Santini rivela: “Ricci usava casa mia”
Una chiacchierata illuminante. Santini, addetto agli eventi in Comune con l’allora sindaco, indagato per corruzione, si era avvalso della facoltà di non rispondere davanti alla pm Maria Letizia Fucci. Fuori dal Tribunale aveva, però, annunciato di essere pronto a raccontare la sua verità. Scosso, appeso a tranquillanti dice: «Io mi sento già in galera». «Io mi sono fatto un film. Vorrei, per redimermi, andare in prigione e poi uscire dopo aver espiato le mie colpe. L’ importante è che questa cosa non tocchi i miei figli». Secondo la Procura di Pesaro avrebbe incassato oltre 100.000 euro da due associazioni culturali: Opera maestra e la sorella Stella polare, che ottenevano, appunto, gli affidamenti dal Comune per l’organizzazione di eventi.
Quell’appartamento imbarazzante studiato nelle carte della procura
Santini era stimatissimo da Ricci che lo assunse nel suo staff. In un passaggio del colloqui con il quotidiano diretto da Belpietro afferma: di escludere che Ricci possa avere incassato mazzette o altre utilità «Se sapessi che Ricci ha usufruito di utilità personali lo direi certamente ai pm. Ma non mi risulta». Poi fa un’ammissione delicata quando ricorda: «Ha usufruito della mia casa». E non è un dettaglio. Ricci aveva bisogno di una casa di un appartamento vicino al Municipio: l’immobile dista “circa 1,2 chilometri dal municipio e 1,5 chilometri dalla vecchia residenza di Ricci2, dove per motivi personali in quel momento non poteva risiedere. La questione della casa è grossa. Scrive Amadori: “L’appartamento di Santini, che l’allora sindaco potrebbe avere utilizzato, è stato acquistato il 5 luglio 2023. Investendo, verosimilmente, i soldi che secondo la Procura sarebbero il corrispettivo della corruzione.
Santini: “Le prove nelle chat, ma le ho cancellate”
Andando a ritroso, quell’immobile fu acquistato nel settembre 2017 da Santini, al prezzo di 114.000 euro: “un casolare di 220 metri quadrati con annessi 4.000 metri di terreno in un bosco nella frazione Candelara. Per farlo accende un mutuo da 91.000 euro. La casa viene rivenduta nel marzo del 2023 a 140.000 euro. Ottantamila di questi vengono utilizzati per estinguere il finanziamento concesso dall’istituto di credito. Quindi a Santini rimangono 60.000 euro. La ricostruzione è importante perché poi si arriva allo snodo cruciale dell’inchiesta: “A maggio partecipa a un’asta giudiziaria e la vince offrendo 252.000 per la sua attuale dimora. A luglio Santini firma il rogito dopo avere ottenuto un mutuo da 145.000 euro. La differenza di 107.000 euro tra prestito e prezzo dell’immobile come viene coperta? Sessantamila arrivano dalla vendita della casa nel bosco e, quindi, all’appello mancano 47.000 euro”. Questo il punto contestato.
Gli inquirenti contestano a Santini di avere incassato una tangente da 45.000 euro a ridosso della compravendita. Agli atti della Procura cisono infatti “due bonifici da 22.500 inviati da Stefano Esposto, il presunto corruttore, sul conto di Santini, l’11 ottobre 2022 e l’1 febbraio 2023. Importanti le causali, secondo le quali si tratta della prima e seconda «tranche del pagamento per utilizzo del marchio e la gestione del format evento Palio del bracieri». Il «contratto di licenza di marchio e format di spettacolo ludico-sportivo» alla base dei due pagamenti risale al 16 marzo 2023. E prevede un corrispettivo totale di 100.000 euro per un utilizzo quinquennale del marchio. Che è stato depositato da Santini presso l’ufficio italiano brevetti l’8 settembre 2022 e registrato il 20 febbraio 2023”.
Il collegamento tra la casa e l’iinchiesta Affidopoli
Qui sta il collegamento tra l’appartamento di Santini usato da Ricci e l’inchiesta: “nel settembre del 2022 Santini deposita il marchio, a ottobre riceve il primo bonifico; a febbraio il secondo, a marzo firma il contratto con il presunto corruttore e vende casa. A maggio vince l’asta, a luglio acquista ufficialmente la nuova casa. Ma non finisce qui. La Procura, nell’avviso di garanzia, contesta ulteriori 57.172 euro di ipotetica tangente, «corrispondenti alle spese sostenute da Opera maestra in favore di Santini per finalità di carattere personale: tra le quali spese per geometra e geologo relative alla proprietà immobiliare» acquistata il 5 luglio 2023. Ancora: Esposto avrebbe pagato al posto di Santini anche «mobili di arredo». Va da sé che Santini ha potuto, “grazie ai 45.000 euro che la Procura considera una mazzetta, fare un ottimo affare”.
C’è un altro rebus immobiliare: ” Nella primavera del 2023 il Tribunale di Pesaro mette in vendita una palazzina anni ‘70. (…) nel quyartiere Pantano: ” Il 24 maggio viene aggiudicato il lotto più interessante: 8,5 vani (comprese quattro camere da letto) per 200 metri quadri al secondo piano, con soprastante soffitta/deposito di 160 metri (nel rogito si parla di mansarda). La base d’asta è di 306.000 euro. In realtà le prime offerte sono di poco superiori ai 200.000 euro e Santini, dopo i rilanci di altri sei aspiranti acquirenti, si accaparra l’immobile portando la propria offerta da 206.000 euro a 252.000. Dunque, l’intera proprietà, per quanto da ristrutturare, gli è costata circa 700 euro al metro quadro”. Si sewgnala che nella zona le case valgono circa il triplo (oltre i 2.000 euro a metro quadro). amadosi pone un quesito ? Se la versione del collaboratore fosse confermata, di quale immobile avrebbe usufruito Ricci? La casa nel bosco di Candelara o quella nel quartiere Pantano?”.
Intanto, alla domanda Santini non risponde: «Il mio legale mi ha intimato di non rilasciare dichiarazioni. Ci sentiremo quando i tempi saranno più maturi. Promesso». Ha dichiarato però di avere “cancellato tutto”. Tutte le prove dell’utilizzo della sua residenza da parte di Ricci. «Si trova nelle nostre chat» aveva detto. «Ho cancellato tutte le prove che avevo. Ma la Procura credo che le abbia recuperate». In attesa degli sviluppi de3ll’inchiesta la domanda che iincombe come una spada di Damocle sul candidato del centrosinistra è: se Ricci avesse abitato dell’attuale dimora di Santini rischierebbe molto “se fosse confermato che l’immobile è stato acquistato con il provento della corruzione: (i pm intanto, come abbiamo visto, hanno messo nel mirino gli atti propedeutici alla compravendita).
I dubbi di Santini sulle iniziative elettorali di Ricci
Santini afferma che quel contratto «oggi non lo firmerei più». «È stato un errore. L’unico che ho fatto. Se non lo avessi siglato, non avrei preso soldi e oggi non sarei indagato», dice ad Amadori. E comunque l’ex consigliere comunale è convinto che se il sistema degli affidamenti è impazzito la colpa sia del primo cittadino. Che voleva tutto e subito. Non emerge un quadro idilliaco: «Io trattato come Mr Wolf o Superman? Magari. In realtà mi trattava veramente di m… Bestemmiava in faccia a tutti. Nei lavori ti metteva pressione in maniera eclatante».
Santini lascerebbe emergere molti dubbi sulle attività elettorali di Ricci: fa riferimento a una famosa «cena popolare» del 12 aprile 2024. “Sarebbe stato lui a tenere i rapporti con la Siae, ma l’organizzazione dell’evento non avrebbe regolarmente denunciato che si trattava di un evento a pagamento, seppur con offerta libera”, scrive Amadori. In soldoni: “Santini sospetta che la campagna di Ricci abbia potuto contare su un lauto incasso in nero. E per quanto riguarda i soldi black destinati alla politica ci invita a investigare su alcuni circoli d’area: (uno diretto anche da un ex dirigente dell’associazione di Ricci, Un gran bel po’) e sulle sponsorizzazioni sportive alla locale squadra di basket. Ma in questo caso Santini non è in grado di dimostrare le sue affermazioni: «Non sono un tesserato del Pd». Chissà se il Tribunale del popolo, Giuseppe Conte, – che ha letto le carte, come dice lui- avrà qualcosa da dire?
Bignami: “Conte chiderà occhi e orecchie?”
Se lo chiede Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera: ” Saranno i magistrati a decidere se quanto fatto da Ricci ha rilievo penale o meno. A noi interessa il dato politico: è questa la morale del Pd e del M5S? Che farà ora l’Avvocato del Pd Giuseppe Conte? Chiuderà gli occhi e le orecchie o per provare a salvare la faccia davanti ai suoi sempre meno elettori chiederà conto a Ricci di queste bugie?”.