
Il ritorno alla brace
Capalbio, radical chic e vegani in crisi: spopola la sagra della Chianina
Capalbio, un tempo roccaforte del radical chic con occhiali tondi, sandalo francescano e calice di prosecco bio, sta vivendo una mutazione degna di un romanzo comico. A Ferragosto, mentre qualcuno sogna ancora la conferenza sul clima o la proiezione di un documentario lettone in lingua originale, il paese accende la brace per il Chianina Summer Festival: cinque serate di carne vera, vino toscano e artigianato locale, nel cuore di una Maremma che non si scusa di essere Maremma.
La crisi del vegano da salotto
Qui si consuma il dramma dei vegani da salotto: il fumo delle grigliate si insinua dalle finestre, impregna i completi in lino grezzo e turba le famigliole di sinistra in villeggiatura. Dal 13 al 17 non avranno scampo: ai progressisti green non resta che una mesta ritirata.
L’invasione dalla Tuscia
Tuttavia, il cambiamento c’è e si nota anche nella fauna umana. Non più soltanto figli di papà in Birkenstock e borsa di tela, con la piega sgualcita studiata per sembrare poveri di spirito ma ricchi di patrimoni. Ora, tra i locali, si muovono in forze tarquiniesi e viterbesi: gente della Tuscia, notoriamente refrattaria alla lezioncina morale. Nei loro comuni Fratelli d’Italia superò da solo il 40% alle europee del 2024, e lo portano scritto in faccia con la stessa franchezza con cui dicono: «Ma dove andate in giro così?».
Una commedia all’italiana
Il contrasto è cinematografico: da un lato il tipo radical in infradito che sorseggia acqua filtrata rigorosamente in vetro, dall’altro il viterbese in polo e mocassini che lo guarda come si guarda un alieno. Le comuniste in serata completano il quadro: “vestito-straccio” e ballerine in vernice bordò, «uno scempio per gli occhi» come dice un ragazzo di Valentano ridendo sotto i baffi.
Fine di un’egemonia
Il festival è la prova che il monopolio culturale della sinistra a Capalbio è finito. La movida, abituata solo a dibattiti partigiani e reading poetici a lume di candela, cede il passo a feste popolari, musica, vino e brace. È un ritorno alla normalità locale con il sapore della rivincita.