
Regionali al veleno
Calenda si chiama fuori dal patto col M5s in Toscana: “Umiliante vedere Giani che si inchina a Taverna”
Sul patto della Taverna (Paola) e Giani (Eugenio), c’è da preparare i pop corn leggendo le reazioni. Da “C’eravamo tanto armati” alla luna di miele tra grillini e dem la giravolta è spiazzante per molti all’interno dell’opposizione. C’è chi ingoia il rospo, come Renzi (con una supercazzola a cui il Secolo ha dedicato un articolo ad hoc) e c’è chi si chiama immediatamente fuori, come Calenda.
“Non sosterremo in nessun modo Giani, e non mi importa di che cosa faranno i vertici locali di Azione, il partito nazionale non sarà di questa partita e i nostri elettori sono liberi di fare quello che credono. La scena umiliante di Giani che si inchina a Taverna è una cosa che non si può vedere”. Lo dice Carlo Calenda, leader di Azione, parlando con l‘Huffington post a proposito d ella scelta di stare nella coalizione che sostiene il candidato del centrosinistra, Eugenio Giani, in Toscana.
Calenda: non reggo il moccolo a Taverna che inciucia con Giani
“Non c’è niente da trattare, noi siamo fuori – aggiunge il senatore –. Voglio solo ricordare a Matteo Renzi che noi come Terzo polo abbiamo fatto la campagna elettorale per il rigassificatore di Piombino, per le infrastrutture e lo sviluppo, e adesso che facciamo? Per due posti in consiglio regionale ci inchiniamo ai diktat dei Cinquestelle, rinnegando quanto abbiamo sempre detto? Questi senza dire niente a nessuno fanno un accordo che stravolge tutto e noi zitti? Che umiliazione”.
Nel merito delle polemiche a distanza con Renzi, Calenda risponde che la scelta “non è una posizione personale verso Matteo, ci ho anche parlato di recente, è una posizione politica, che almeno fino a poco tempo fa era anche la sua”. “A me di reggere il moccolo a Taverna che si inciucia con Giani non va per niente, e allora abbandono il tavolo. E pensare che Giani si definiva un riformista”, conclude.
Renzi ha già dato il via libera al patto Taverna Giani
In Toscana “i Cinque Stelle entrano in una coalizione guidata da un riformista. Sulla scheda c’è il nome di Eugenio Giani, non di Paola Taverna“. E “la situazione nazionale impone un accordo fino ai Cinque Stelle se vogliamo evitare altri 5 anni di Salvini e Lollobrigida. Il merito delle scelte dipenderà molto dai risultati: più sarà forte la nostra lista, più avremo voce in Consiglio. Io scommetto sul bis di Eugenio”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista all’edizione fiorentina di Repubblica, a proposito delle prossime regionali in Toscana.