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Assegno d’inclusione più facile: da oggi la richiesta si può fare anche in videocollegamento

L'annuncio del minstero

Assegno d’inclusione più facile: da oggi la richiesta si può fare anche in videocollegamento

Cronaca - di Gabriele Caramelli - 27 Agosto 2025 alle 14:06

L’assegno d’inclusione, noto come Adi, è il provvedimento che ha preso il posto del reddito di cittadinanza dopo le elezioni vinte dalla coalizione di centrodestra a settembre 2022. Per i nuclei familiari che hanno richiesto la misura di sostegno per primi, ovvero quelli che hanno presentato l’istanza a cavallo tra il dicembre del 2023 e il gennaio dell’anno successivo, ricevendo l’assegno per 18 mensilità fino a giugno, il rinnovo è diventato più facile. Di conseguenza, le famiglie che hanno presentato la domanda e a cui è stato consentito di usufruire dell’assistenza hanno 120 giorni di tempo dalla consegna del Pad (patto di attivazione digitale ndr) per presentarsi davanti ai servizi sociali. In caso contrario, non potranno più beneficiare del diritto alla prestazione. Per le richieste presentate a luglio, invece, ci sarà tempo fino alla fine di novembre 2025 per incontrare i servizi sociali.

Prendere l’assegno d’inclusione sarà più facile: anche da remoto

Per i nuclei composti da membri esonerati dagli obblighi di attivazione, il ministero del Lavoro ha annunciato che “l’incontro con i servizi sociali potrà avvenire con collegamento da remoto, quindi anche tramite videochiamata, oppure per mezzo di visite domiciliari”. Inoltre, “il case manager, nell’ambito della propria autonomia professionale e qualora sia a conoscenza di oggettivi impedimenti che possono compromettere o rendere più difficoltosa la mobilità del nucleo, può individuare una modalità alternativa in grado di assicurare ugualmente l’incontro, evitando lo spostamento per recarsi presso i servizi sociali”

Invece, un’altra nota del ministero dell’Economia ha evidenziato che “in sede di presentazione della domanda di rinnovo, qualora nella precedente domanda Adi sia stata indicata una condizione di svantaggio in relazione ad uno o più componenti del nucleo familiare, il richiedente deve riportare nuovamente gli estremi della certificazione attestante la condizione di svantaggio e i dati relativi all’inserimento nel programma di cura e assistenza nella sezione apposita della domanda”.

L’Adi, il contributo straordinario e il bonus una tantum

Ai nuclei familiari che hanno terminato a giugno i primi 18 mesi di fruizione dell’Adi è stato anche riconosciuto un contributo straordinario aggiuntivo fino a 500 euro, come preventivato dal decreto con le misure di sostegno ai comparti produttivi e approvato dal governo Meloni in estate. La norma ha precisato che il bonus una tantum è stato riconosciuto “in via eccezionale per l’anno 2025, al fine di rafforzare le misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, ai nuclei familiari interessati dalla sospensione di un mese del beneficio”.

L’Adi è stato introdotto dal Decreto Lavoro 48/2023 ed è diventato effettivo dal 1° gennaio 2024. Secondo Skytg24, Le condizioni per poter godere di questa misura economica sono: far parte di famiglie in cui siano presenti determinati individui, ad esempio persone disabili o minori e avere un Isee familiare non superiore 10.140 euro. La richiesta va fatta telematicamente sul sito dell’Inps o attraverso gli enti di patronato.

 

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di Gabriele Caramelli - 27 Agosto 2025