
Grazie ai volontari del posto
Arrestata a Venezia, “Shakira”, la borseggiatrice record: a 20 anni ha già commesso sessantacinque reati
La ragazza, romana ma di origine bosniaca, ha collezionato un numero di reati impressionanti. Fermata per avere violato il divieto di ingresso in Veneto
La primula rossa delle borseggiatrici ha solo 20 anni. Si chiama “Shakira” e finora ha collezionato sessantacinque reati, sfuggendo sempre alla cattura. Ma proprio a Venezia, la città dell’amore, è finita la sua corsa da ladra impunita.
Shakira, la romana di origini bosniache
Shakira, 20 anni, nata a Roma, ma di origini bosniache, è stata fermata ieri in centro storico a Venezia da alcuni dei componenti del gruppo dei “Non distratti”, che l’hanno poi accompagnata alla polizia locale. La ragazza non aveva commesso un furto ma aveva violato le disposizioni del Tribunale della città lagunare dello scorso febbraio.
La ventenne era stata espulsa dal territorio veneto ed è finita in galera per essere venuta meno a una disposizione innovativa, contenuta nel decreto Caivano, sui temi della sicurezza.
I 65 reati
Dei 65 fascicoli iscritti a suo carico, risultati dall’ultima ricerca effettuata nel casellario giudiziario, soltanto una decina riguardano accuse di borseggio. I rimanenti si riferiscono a tutte le numerose occasioni nelle quali la ventenne è stata fermata dalle forze dell’ordine di zone nelle quali non poteva restare, a seguito dell’emissione di fogli di via del questore o divieti di dimora stabiliti dal giudice. Soltanto un paio di questi fascicoli sarebbero stati già definiti con sentenza.
Il comitato dei non distratti di Venezia
Il comitato dei non distratti di Venezia che ha bloccato Shakira, consegnandola alle forze dell’ordine, è un gruppo di volontari che collabora quotidianamente con le forze dell’ordine del capoluogo veneto per individuare borseggiatori o borseggiatrici e per rendere più sicura la città, esposta come tutti i grandi centri alla microcriminalità.
Sono stati loro a individuare la giovane di origine bosniaca, avvisando le forze dell’ordine. In passato, grazie a una rete social molto diffusa e articolata, i “non distratti” avevano consentito la segnalazione a polizia e carabinieri di autori di altri gesti criminali avvenuti in città.