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Walker Meghnagi sull’antisemitismo di sinistra, l’intervista che fa sobbalzare il Pd

L'intervista che scuote il Pd

Antisemitismo? Bussare a sinistra alla porta dem: parola del presidente della comunità ebraica di Milano. Che aggiunge: per fortuna che c’è la Meloni

Walker Meghnagi sull'antisemitismo, l'intervista che fa sobbalzare il Pd. Mentre a sinistra dilagano gli attacchi a Israele, la destra difende il mondo ebraico, con la premier punto di riferimento. Le cronache di questi ultimi anni ci raccontano che sfregi e accuse arrivano soprattutto dalla galassia dem italiana ed europea, che però continua a negare questa evidenza...

Politica - di Renato Cristin - 17 Agosto 2025 alle 13:24

Che l’antisemitismo mascherato da antisionismo sia da decenni un orientamento molto diffuso nella sinistra, italiana ed europea, è un fatto noto. Una tendenza che i capi dei partiti di sinistra negano ma che è tanto ingombrante quanto evidente. E altrettanto noto è il fatto che, pure da decenni, la destra conservatrice e liberale – soprattutto italiana, il che è motivo di orgoglio per l’intera nazione – sia la maggiore e più affidabile amica del mondo ebraico. Ma le conferme sono sempre utili, e in certi casi anche fondamentali.

E una conferma, fondamentale appunto, ci viene oggi da un importante esponente dell’ebraismo italiano e presidente della Comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi, che in un’intervista a La Stampa sul crescente pericolo dell’antisemitismo in Italia, ha dichiarato: «Per fortuna c’è la presidente del Consiglio Meloni e il resto della destra che ci difende. Altrimenti torneremmo al ’38. Se al governo ci fossero Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni, a noi ebrei sparerebbero in strada».

Antisemitismo dilagante a sinistra, parla il presidente della Comunità ebraica di Milano Meghnagi

Parole forti, acuminate, che mostrano un dolore lancinante e gridano una verità insopprimibile. Queste parole sono un condensato di consapevolezza politica e di coscienza civile: gli ebrei sono protetti dalla destra e minacciati dalla sinistra, al punto che è la destra di Giorgia Meloni a impedire che la sinistra del «campo largo» ci faccia ripiombare al periodo buio del 1938. L’immagine degli ebrei bersagliati per strada vuole scuotere gli animi e segnalare che l’antisionismo serpeggiante nella sinistra italiana è un antisemitismo che, se lasciato governare, avrebbe come sbocco il medesimo totalitarismo delle leggi razziali. E a impedire questo esito è proprio la destra guidata da Giorgia Meloni, la destra che governa in Italia e che, grazie anche alla sua reputazione internazionale, si sta rafforzando in Europa.

Le cronache di questi ultimi anni ci raccontano che gli sfregi antisemiti e gli attacchi a Israele provengono dalla galassia della sinistra (eccezion fatta per sporadici e incomparabilmente meno strutturati rigurgiti neonazi). L’antisemitismo circola e prolifera – sia pure con diverse gradazioni di avversione – in tutte le aree della sinistra italiana ed europea, la quale però continua a negare questa evidenza: il Pd si dichiara difensore dell’ebraismo – e per alcuni singoli pezzi di quel partito è certamente anche così –, ma in realtà fomenta, in svariate forme e intensità, il dispregio, perfino l’odio, nei confronti di Israele e quindi dell’ebraismo.

L’intervista che ha fatto “sobbalzare” il Pd

Meghnagi ha scoperchiato la menzogna, e lo ha fatto come parte lesa. Si comprende quindi che la sua intervista abbia fatto sobbalzare i capi del Pd, il cui presidente si è mostrato indignato per accuse così incisive, senza però fornire un’argomentazione. Sì, perché elencare iniziative (come la legge regionale sulla Memoria del Novecento, oppure i «viaggi della memoria» nei Lager), non significa argomentare. Si possono finanziare – ed è sempre un fatto giusto e meritorio – i viaggi della memoria ad Auschwitz, ma se non si spiega che il popolo ebraico è Israele, e che quest’ultimo è il popolo ebraico, quei viaggi servono a poco. E se, appunto, oggi la sinistra è una minaccia per l’esistenza di Israele (come ha perfettamente e inevitabilmente colto il presidente della Comunità ebraica milanese), lo è per tutti gli ebrei, dentro e fuori dallo Stato ebraico.

È vero, come ricorda Bonaccini, che la Regione Emilia-Romagna ha collaborato alla realizzazione del Museo dell’Ebraismo di Ferrara, ma questa è solo la parte minore della verità, perché la legge istitutiva del Museo Nazionale della Shoah (legge 91 del 17 aprile 2003) è stata voluta e attuata dal governo di centrodestra (secondo governo Berlusconi), non solo per onorare le vittime della Shoah. Ma anche come «testimonianza delle vicende che hanno caratterizzato la bimillenaria presenza ebraica in Italia». Una legge nazionale voluta dalla destra che nessun governo di sinistra aveva concepito e che, ovviamente, la sinistra emiliana non poteva respingere, anche perché le tornava comodo.

Antisemitismo a sinistra, un grande problema irrisolto nel Pd

Un treno utile su cui saltare. Ma questo è solo un sintomo minore di un grande problema irrisolto nel Pd, e che oggi, nell’incandescente situazione medio-orientale, sta esplodendo in molti rivoli di contraddizione. La destra invece, tranne rarissimi casi, ha una posizione chiara e univoca. Che i civili di Gaza siano scudi umani di Hamas è noto a tutti coloro che non hanno pregiudizi negativi, ideologici o etnici, nei confronti di Israele. E che per salvare la popolazione ostaggio di Hamas sia necessario l’apporto di Israele è un fatto di cui il Presidente Meloni è perfettamente consapevole. La destra sa che Hamas vuole eliminare gli israeliani (il 7 ottobre ne è una prova sanguinosa). E sa che Israele invece non vuole eliminare la popolazione palestinese. Tuttavia, non può cedere alla violenza di Hamas.

La narrazione di Hamas, la propaganda delle Ong

Aggiornando e adattando una celebre frase di Golda Meir, potremmo dire: «Se i palestinesi di Hamas deponessero le loro armi, non ci sarebbe più guerra; se gli israeliani deponessero le loro, non ci sarebbe più Israele». La narrazione propagata da Hamas corrisponde a quella delle varie Ong (ne menziono una per tutte: Human Rights Watch) che da decenni, con la complicità dell’Onu, hanno messo sotto accusa Israele e tentato in ogni modo sia di indebolirne la struttura istituzionale. Sia di incrinarne la coesione sociale. E oggi il cerchio si chiude: la narrazione svolta da queste Ong coincide con quella di Hamas. Israele sarebbe colpevole di tutto, anche del 7 ottobre.

E si ricade nel “nodo godiano”…

Ne consegue un «nodo gordiano», come lo chiamerebbe Carl Schmitt. Hamas è un’organizzazione terroristica islamista che, oltre ad avere come obiettivo la distruzione di Israele, tiene soggiogata con ogni mezzo la popolazione di Gaza per mantenere sia il potere politico. Sia il controllo su decine di miliardi di dollari che nel corso degli anni sono stati riversati sulla Striscia. E ritiene che perciò sia necessario che molti palestinesi muoiano, di bombe o di fame (il controllo degli alimenti nella Striscia è nella maggior parte ancora nelle mani di Hamas). Con Hamas non si può trattare politicamente. Ed è anche l’etica della civiltà occidentale a impedircelo. Finché Hamas controlla Gaza, Gaza non sarà mai libera. E finché Hamas è in sella, Israele non sarà mai al sicuro.

Come fare per scioglierlo…

Come fare dunque per sciogliere questo nodo morale oltre che politico? Riconosciuta la necessità di tutelare la popolazione palestinese non schierata con Hamas – e questa è una giusta preoccupazione dei Governi europei, quello italiano in prima fila – come restituire al popolo di Gaza quelle libertà civili e quella dignità personale che Hamas gli ha sistematicamente sottratto? Solo con Israele e per mezzo di Israele, l’Europa può tentare di salvare i palestinesi dalla schiavitù imposta da Hamas. E solo neutralizzando Hamas, l’Europa può contribuire alla salvezza di Israele. Ecco, questo è stato e continua ad essere il nucleo del tentativo di Giorgia Meloni. Uno sforzo dai contorni chiari. Politicamente coerente. E moralmente ineccepibile. Proprio perciò è tanto apprezzato anche dagli ebrei italiani.

Una «falsificazione della realtà a tutto vantaggio di Hamas»

Come segnala spesso Antonio Donno nei suoi articoli su Informazione Corretta, la propaganda ormai dominante, fotocopia di quella delle Ong e di Hamas, vuole «la resa di Israele e non quella di Hamas», contribuendo così a una «falsificazione della realtà a tutto vantaggio di Hamas». Perciò ripristinare la verità non è solo una questione di morale, ma è fondamentale anche per l’esistenza concreta di Israele e del suo popolo. Infatti, afferma Donno, «l’antisemitismo è sempre in agguato. L’odio anti-ebraico è una costante. Se Israele si difende attaccando – per le ragioni scaturite dai fatti del 7 ottobre – la sua non è una giusta difesa contro nemici che vogliono la sua distruzione, ma l’azione senza scrupolo di un popolo sanguinario, di una potenza imperialista e colonizzatrice che non si fa scrupolo di uccidere volutamente donne e bambini della Striscia di Gaza al fine di cancellare tutti i civili palestinesi che lì vivono.

Alle radici dell’antisemitismo strisciante a sinistra

Di questo si nutre l’antisemitismo attuale». E la sinistra italiana, quella del campo largo, sta, da un lato, speculando elettoralmente sulla pelle degli israeliani (ma anche dei palestinesi stessi). E dall’altro lato sta dando fiato all’antisemitismo mascherato da antisionismo che da sempre si muove e spesso dilaga nelle sue file. Nella comunità ebraica italiana – tranne gli irriducibili e ben noti, ma pochi, sinistri radicali – c’è, comprensibilmente, irritazione e preoccupazione per questa deriva anti-israeliana e quindi antisemita assunta da Pd, 5Stelle e alleanza rossoverde.

Il campo largo in difficoltà, la destra italiana un punto saldo per il mondo ebraico

Mentre, all’opposto, Giorgia Meloni insieme a tutta la destra italiana è, in tutta questa ribollente atmosfera, un punto saldo. Un punto di riferimento per il mondo ebraico italiano e per tutti gli italiani che rifiutano la propaganda sinistrorsa e antisemita. E al tempo stesso esprime un tributo alla coscienza storica e civile della nostra nazione. Perciò Walker Meghagi ha elogiato il Presidente Meloni, testimoniando semplicemente la verità dei fatti. Ed esprimendo una preoccupazione che è trasversale ai diversi orientamenti elettorali degli appartenenti alla Comunità ebraica italiana. Il che è la prova incontrovertibile di come a sinistra stiano, ancora una volta, sbagliando tutto. E di come a destra invece, tagliando fuori i residuati neonazisti, si stia agendo bene, per il bene di tutti: dell’Italia. Degli ebrei. Di Israele. E anche di quei molti palestinesi schiavizzati da Hamas.

 

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di Renato Cristin - 17 Agosto 2025