
I test non ci sono più
Accesso a Medicina, occhio ai corsi che promettono miracoli: l’altolà di Bernini che chiama l’Antitrust
Circolano messaggi rivolti agli studenti su costose simulazioni di prove "realistiche" e "garantite". Ma la modalità di accesso è stata riformata, come si possono promettere risultati sperimentati?
Pubblicità di corsi di preparazione ai test di medicina quando i test sono stati aboliti. O, meglio ancora, quando sono state introdotte nuove prove dopo il primo semestre, rispetto alle quali, essendo inedite, nessuno può offrire costosi corsi e simulazioni realistiche con risultati garantiti sulla base dell’esperienza pregressa. Eppure c’è chi lo sta facendo attraverso canali di comunicazione, soprattutto i social, rivolti agli studenti. Così il ministro dell’Università Anna Maria Bernini ha deciso di inviare una segnalazione all’Antitrust per verificare se si tratti di pubblicità, “ingannevole”.
Le parole di Bernini
“Ho dato mandato agli uffici del Ministero dell’Università e della ricerca di denunciare all’Antitrust i tanti messaggi pubblicitari che promuovono corsi di preparazione a Medicina. Vogliamo capire se dietro ci sia pubblicità ingannevole o messaggi fuorvianti capaci di creare facili illusioni tra gli studenti”, spiega Bernini sui social.
“Abbiamo semplificato l’accesso”
“Per anni l’accesso a questa facoltà si è basato su test a crocette con quesiti spesso generici – dice Bernini-, che hanno spinto molti ragazzi e famiglie a investire ingenti somme in corsi privati. Ora non serve più. Con l’introduzione del semestre aperto abbiamo intrapreso una strada nuova e più giusta: l’accesso libero. È una scelta che dà piena attuazione al diritto allo studio, rimette al centro gli atenei, garantendo agli studenti una valida alternativa: la preparazione universitaria. Così si valorizza davvero il merito e segniamo un passo importante verso equità e pari opportunità per chiunque sogni di diventare medico“, conclude il ministro.
Dalla Chiesa: “Atto coraggioso”
Per la parlamentare di Forza Italia, Rita Dalla Chiesa, quella della ministra Bernini è, “una misura che tutela studenti e famiglie da pubblicità ingannevoli e false promesse. La sinistra che oggi attacca la riforma dimostra di avere nostalgia del numero chiuso, dei test d’ingresso selettivi e di un sistema che favoriva solo chi poteva permettersi corsi privati. La riforma Bernini garantisce invece a tutti i giovani, indipendentemente dal reddito, la possibilità di concorrere ad armi pari. Siamo al fianco del ministro a sostegno di un’università più aperta, meritocratica e inclusiva“, conclude l’esponente forzista.
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