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Bonelli

La parlamentare arrestata

Zambelli in carcere, Bonelli esulta: il verde si prende il merito dell’arresto. “Bravo! Ora mandaci anche la Salis”

Se la deputata bolsonarista si è consegnata ed è finita a Rebibbia. Ilaria Salis invece è ancora a Bruxelles, con la benedizione del prode uomo di Avs. Chi sbaglia paga? Dipende da che parte sta

Politica - di Alice Carrazza - 31 Luglio 2025 alle 16:38

Angelo Bonelli ha finalmente trovato la sua vocazione: non nel contrasto alla cementificazione né nella difesa della flora mediterranea, ma nell’antico mestiere del delatore. Con l’orgoglio di un piccolo Robespierre in salsa ecologista, il deputato di Alleanza verdi e sinistra ha così rivendicato pubblicamente di aver segnalato alle autorità italiane il “rifugio segreto” di Carla Zambelli, ex deputata brasiliana, volto del bolsonarismo brasiliano, ricercata dall’Interpol per una condanna a dieci anni nel suo Paese.

La spia rossa Bonelli

«Alle ore 18.40 — racconta Bonelli con meticolosa puntualità svizzera, forse appresa dalla collega Elly — ho ricevuto un’informazione con l’indirizzo e alle 21 la polizia ha individuato e identificato Carla Zambelli». Il tutto, precisa, comunicato alle 19.50 alla questore di Roma Roberto Massucci.

Manca però un piccolo dettaglio che rischia di rovinare l’impresa del giustiziere verde in giacca e cravatta: uno degli avvocati della Zambelli, Fabio Pagnozzi, sostiene che è stata lei stessa a contattare le autorità italiane e ad indicare l’indirizzo. Ma per Bonelli poco importa. Il merito — o la gloria — è cosa sua. Come dire: l’importante è dirlo… sui social… prima degli altri.

Delatore? “No, dovere civico”

«Ho fatto il mio dovere di cittadino, al contrario di chi ha pensato di rendersi intoccabile sfruttando la cittadinanza italiana», dichiara senza tremare il co-portavoce di Europa Verde. E se qualcuno si chiedesse come mai la cittadinanza italiana sia diventata, in certi ambienti, una colpa da espiare, Bonelli risponderebbe probabilmente citando le sacre tavole del diritto universale progressista.

Ma il punto è un altro. Perché Bonelli non si limita a fornire la via di casa della donna. No, costruisce intorno al suo gesto una narrazione da film: «Alcuni amici dal Brasile, paese che amo parecchio, mi mandano questo video di Zambelli che annuncia di fuggire, dopo la condanna, e si dice intoccabile. Mi informano che sta per arrivare in Italia dove effettivamente atterra il 5 giugno. Ma nessuno la ferma perché sostengono che la red notice, il mandato di cattura, non fosse ancora stato trasmesso. È arrivato qualche ora dopo».

Un mosaico degno di Le Carré, ma in versione ambientalista. Peccato che, nel frattempo, Carla Zambelli si trovasse già in contatto con le autorità italiane. E infatti ora è a Rebibbia.

Il caso politico e il supporto leghista

A inquietare Bonelli — e forse a stimolare il suo impegno civico — è anche il legame della Zambelli con “la destra italiana”. Lo dice esplicitamente: «Noto, come legittimamente ha detto anche il vicepremier Salvini, che ha amici nella destra di governo. Questo di per sé non è sbagliato: certo, sarebbe il caso che Salvini andasse più spesso in carcere a visitare i detenuti».

Una battuta acida che prepara il terreno allo scontro politico. Salvini, da parte sua, non si sottrae: aveva già chiesto di incontrare Zambelli in carcere. Perché in Brasile, come lui stesso più volte ha ricordato: «Bolsonaro è perseguitato dalla magistratura di sinistra, ma amato dal suo popolo».

Da Oltreoceano la risposta non tarda ad arrivare. «Grazie per le tue parole, Salvini. Anche tu sei stato vittima di questo “lawfare” nei tribunali italiani semplicemente per aver fatto la cosa giusta per il tuo popolo», ha detto Eduardo Bolsonaro, figlio dell’ex presidente brasiliano. Dopotutto, lo schema è sempre lo stesso: la giustizia che si traveste da vendetta politica, e la legge che diventa un paravento dietro cui far sparire gli avversari più scomodi.

“Bravo Bonelli! Ora in carcere mandaci la Salis”

La “pasionaria” Zambelli, in un video dal carcere, non si nasconde: «Se dovrò scontare qualsiasi pena, sarà qui in Italia, che è ancora un paese giusto e democratico. Qui non c’è un dittatore al potere». Parole dure, che tuttavia mettono a disagio più di un esponente del centrosinistra. Perché se lei si è consegnata, dall’altra parte c’è chi come Ilaria Salis non solo non ha ancora scontato la propria pena per reati documentati, ma è stata addirittura premiata con una candidatura all’Europarlamento, proprio dagli stessi Bonelli & Co. E oggi ce la ritroviamo come rappresentante europea.

Non sorprende allora che sui social molti commentino: «Se fosse stata di sinistra l’avrebbero difesa e candidata subito. Se è una delinquente, è giusto che stia in galera. Bravo Bonelli! Ora manda in galera anche la Salis!».

Il giustiziere verde

L’udienza per la deputata bolsonara è fissata per venerdì 1° agosto, davanti alla Corte d’Appello. Nel frattempo, Bonelli si gode il suo momento di gloria. Racconta di aver ricevuto minacce, «alcune da profili di utenti brasiliani, altre, apparentemente, scritte in perfetto italiano». Ma precisa subito: «Certo non mi spaventano». L’impavido ecologista non arretra di un passo.

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di Alice Carrazza - 31 Luglio 2025