
La faida nell'Anm
Voli d’oro e hotel di lusso: le toghe litigano sulle “spese pazze” ma investono contro Nordio due milioni di euro
Le spese sono spese, poi sulla “pazzia” delle stesse la valutazione è relativa, appartiene al giudizio umano e talvolta, quando c’è un possibile reato di mezzo, alla magistratura. Nel caso dell’Anm, l’Associazione nazionale dei magistrati, la valutazione è tutta interna: i nuovi arrivati contestano gli esborsi eccessivi e ingiustificati a quelli che c’erano prima, nel segno della politica, del resto, la tanto odiata politica italiana. Ed ecco che, nel bel mezzo dello scontro tra magistratura e governo sulla riforma della giustizia di Nordio, si apre un clamoroso scontro tra le stesse toghe, più o meno colorate.
Toghe e spese pazze, dalle correnti ai conti correnti…
I magistrati “indipendenti” accusano le toghe rosse di aver dilapidato centinaia di migliaia di euro del sindacato per portare avanti la guerra contro la riforma della giustizia del governo Meloni. Iniziative di lotta politica che avrebbero causato una voragine nel bilancio dell’Anm, un buco di quasi 590mila euro, messo nero su bianco dai revisori dei conti il 16 giugno scorso e appuntato sul petto dell’ex presidente Giuseppe Santalucia come la lettera scarlatta della ‘mala gestio’ dei fondi, al punto da scatenare l’ira della toga rossa, oggi presidente di sezione della Cassazione dopo essere stato sostituito alla guida dell’Anm da Cesare Parodi, di Magistratura Indipendente. Un ammanco tale da necessitare l’aumento della quota associativa per ciascun iscritto a 15 euro al mese…”, riportava due giorni fa il “Il Tempo“.
L’elenco del “Foglio” e il tesoretto contro la riforma Nordio
Oggi è “Il Foglio” a portare in dote, alla guerra tra correnti sui conti correnti, nuove cifre e spese “pazze”. I numeri: “542 mila euro per il congresso nazionale dei magistrati a Palermo, di cui 267 mila euro spesi per l’agenzia viaggi e 42.700 euro per uno spettacolo riservato dell’attrice Teresa Mannino. E ancora: 22.652 euro per la trasferta di una delegazione a Città del Capo in Sudafrica, di cui 4.467 euro spesi da un solo magistrato per il biglietto aereo (circa il doppio degli altri colleghi), e 8.897 euro per gli hotel. Sono solo alcune delle ‘spese pazze’ che emergono dal bilancio 2024 dell’Associazione nazionale magistrati, chiusosi con una perdita record di ben 590 mila euro”. Ad autorizzare gli esborsi – conferma anche Il Foglio, come già Il Tempo – è stata la giunta precedente a quella attuale, sostenuta da tutte le correnti tradizionali e guidata dal presidente Giuseppe Santalucia, esponente del gruppo di sinistra Area, e dal segretario Salvatore Casciaro, del gruppo moderato di Magistratura indipendente. “E’ toccato alla nuova giunta, però, eletta lo scorso febbraio e presieduta da Cesare Parodi (Mi) tirare le fila e chiudere il bilancio tra non poche polemiche…”, scrive oggi il quotidiano diretto da Claudio Cerasa. Nel documento dei denuncianti si sottolinea che “l’esercizio 2024 ha visto un sensibile incremento generalizzato delle spese dell’Associazione: quelle per il Comitato direttivo centrale del 39,38 per cento, quelle per servizi amministrativi del 49,16 per cento e quelle per riunioni del 201,43 per cento e per riunioni varie del 90,27 per cento”.
Il buco, però, non sembra intimidire i vertici dell’Anm, che intendono investire l’avanzo di cassa nella campagna referendaria contro la riforma costituzionale della giustizia, affidandosi a una società di comunicazione esterna. Un milione e 700 mila euro, di partenza, poi si vedrà. Prosciugare le casse già prosciugate, possibile?