
Scippi al sole
Venezia assediata dai borseggiatori, 900 portafogli ritrovati vuoti: ragazzine minorenni impunite, cittadini esasperati
E per colpa della riforma Cartabia restano impuniti: «Ora ci sono più borseggiatrici donne. Il quadro normativo è sostanzialmente impenetrabile: serve la querela e la presenza in aula di entrambe le parti offese». Un’unica certezza: il ladro non si presenterà mai
A Venezia si borseggia alla luce del sole. Lo sanno i residenti, lo notano i turisti e lo certificano, con rassegnata lucidità, anche le forze dell’ordine. La Serenissima, che di ladri nella storia ne ha conosciuti parecchi, oggi deve difendersi da un’ondata che ha il volto di adolescenti impunite, minorenni e addirittura donne incinte a cui la legge garantisce più scudi che regole. E a vigilare, in mancanza di deterrenza normativa, sono i cittadini stessi.
Venezia, cittadini in prima linea contro i borseggiatori
Monica Poli, voce dell’associazione Veneziani non distratti, racconta la realtà quotidiana: «Il problema è che ci sono anche parecchie minori sotto i 13 anni, delle bambine. Ciò che ci spinge ad andare avanti è soprattutto per difendere le categorie più deboli, ossia le persone anziane e disabili che sono le vittime preferite da questi borseggiatori anche sempre più violenti, e lo facciamo per senso civico». Loro non si sostituiscono alle forze dell’ordine, ma le affiancano. Individuano, segnalano, denunciano. Non chiamano vendetta, ma chiedono giustizia.
La legge non aiuta
Eppure, ottenere giustizia non è semplice. Lo spiega anche il vicecomandante della polizia locale, Gianni Franzoi: «Ora ci sono più borseggiatrici donne, attirate in città da una bolla di impunità giuridica, dovuta al quadro normativo vigente, sostanzialmente impenetrabile perché la riforma Cartabia pretende, oltre all’atto di querela, anche la presenza in udienza delle parti offese». Il che equivale a una beffa: il turista scippato a Rialto dovrebbe rientrare mesi dopo per sedere in tribunale e confermare di essere stato derubato. Un miraggio. Intanto il portafoglio è già tornato in circolo, e la borseggiatrice è già libera di ricominciare.
Numeri che parlano da soli
Franzoi snocciola un dato: «Nell’anno in corso abbiamo intercettato 100 borseggiatrici, tra cui diverse minorenni». E aggiunge un dettaglio: «Altro dato interessante è quello dei portafogli rinvenuti in Piazza San Marco: siamo arrivati a 900 nel 2025». Non è un bollettino di guerra, ma poco ci manca. La città vive sotto un assedio silenzioso, dove la criminalità minorile si è adattata al contesto, approfittando delle pieghe di una giustizia che guarda altrove. Si ruba di fronte a chi fotografa i canali, mentre nessuno fotografa il fenomeno.