
Trovata la quadra
Trump firma un maxi accordo col Giappone: giù i dazi, su gli investimenti. L’America incassa 550 miliardi, l’Ue attende il suo turno
The Donald si muove, tratta, incassa: "È un momento entusiasmante per gli Usa, soprattutto perché continueremo ad avere sempre un ottimo rapporto col Sol Levante"
Donald Trump l’ha fatto di nuovo. Il presidente degli Stati Uniti ha chiuso un accordo commerciale con il Giappone che – al netto dei dettagli ancora da approfondire – rappresenta il colpo più consistente della sua stagione tariffaria. Risultato: dazi sulle auto giapponesi ridotti dal 27,5% al 15%, nuovi balzelli su altri beni nipponici (previsti per il primo agosto) congelati. In cambio, Tokyo si impegna in un pacchetto da 550 miliardi di dollari in prestiti, investimenti e garanzie dirette all’economia statunitense.
Trump si accorda col Giappone: “Non si è mai visto nulla di simile”
«Ho appena firmato il più grande accordo commerciale della storia con il Giappone. Ci abbiamo lavorato a lungo e con impegno, è un grande accordo per tutti», ha scritto Trump sulla piattaforma Truth. «Su mia indicazione, il Giappone investirà 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti, che incasseranno il 90% dei profitti. Questo genererà centinaia di migliaia di posti di lavoro, non si è mai visto nulla di simile. È un momento entusiasmante per gli Usa, soprattutto perché continueremo ad avere sempre un ottimo rapporto».
C’è di più: «L’aspetto più importante è che il Giappone aprirà il proprio mercato agli scambi commerciali, inclusi automobili e autocarri, riso e alcuni altri prodotti agricoli, oltre ad altri beni», ha spiegato il tycoon. Puntualizzando sul fatto che «le tariffe del 15% saranno reciproche».
Tokyo incassa il taglio dei dazi, la Borsa festeggia
La riduzione delle tariffe ha spinto in alto l’indice Nikkei, il principale indice azionario della Borsa di Tokyo: +4% in una sola seduta, con Toyota in crescita del 14% e Honda dell’11%. Importante sapere che il settore automobilistico rappresenta oltre un quarto delle esportazioni giapponesi verso gli States. In conferenza stampa, il premier Shigeru Ishiba, ribattezzato da Trump “Mr. Japan” – alle prese con una crisi interna e voci di dimissioni – ha definito l’intesa «il livello tariffario più basso mai applicato a un Paese con surplus commerciale verso gli Stati Uniti».
Nel 2024, il Giappone ha registrato un surplus di circa 70 miliardi di dollari ed è il quinto partner commerciale per gli americani. «Ci siamo impegnati in negoziati per proteggere quello che va protetto e raggiungere un accordo che risponda agli interessi nazionali di entrambi i Paesi», ha aggiunto Ishiba. «Sono i dazi più bassi» registrati finora.
Il documento barrato e la firma alla Casa Bianca
Ryosei Akazawa, capo negoziatore giapponese, ha addirittura commentato su X: «Missione completata» dopo la firma dell’accordo alla Casa Bianca. In una foto dell’incontro, Trump è ritratto con il documento Japan Invest America, in cui la cifra “$400B” è stata barrata a penna e sostituita con “$500”, simbolo di una trattativa condotta fino all’ultimo minuto.
Il pacchetto comprende finanziamenti pubblici e garanzie per progetti infrastrutturali e settori strategici, dalla farmaceutica ai semiconduttori. Il Giappone è anche il primo investitore estero negli Usa, con una posizione pari a 819 miliardi di dollari, a quanto si apprende da fonti ufficiali.
Vai col riso americano e via al nuovo gasdotto
Il Sol Levante aumenterà l’acquisto di prodotti agricoli statunitensi, incluso il riso, ma senza oltrepassare le attuali quote: fino a 770.000 tonnellate annue esenti da dazio. Ishiba ha chiarito che «l’accordo non include riduzioni delle misure tariffarie da parte del Giappone» e ha ribadito sul comparto automotive: «Siamo stati i primi al mondo a ridurre le tariffe su veicoli e componenti senza restrizioni sulle quantità».
Trump ha rilanciato anche il progetto del gasdotto dell’Alaska, prospettando una possibile partecipazione partner orientale. Nel frattempo, la Casa Bianca lavora per chiudere altri dossier entro il primo agosto, data prevista per l’introduzione dei dazi anche all’Europa.
L’asse Bruxelles-Tokyo si rafforza
Nel frattempo, il premier giapponese si è portato avanti anche con Bruxelles. Durante il trentesimo summit Ue-Giappone, Ishiba ha accolto con favore l’avvio dei negoziati per un accordo sulla sicurezza delle informazioni, rilanciando la cooperazione in settori strategici: cybersicurezza, spazio, minacce ibride.
Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha affermato: «Siamo un modello che promuove la pace, la democrazia e un ordine internazionale basato sulle regole». Ursula von der Leyen ha sottolineato: «Condividiamo valori: equità, apertura e rispetto delle regole. Insieme, abbiamo la scala non solo per difendere i nostri interessi, ma anche per influenzare gli esiti globali».
L’Ue prepara la lista unica di contromisure
L’Unione, pur continuando il dialogo con Washington, non esclude scenari peggiori. Il portavoce della Commissione, Olof Gill, ha annunciato l’unificazione delle due liste di contromisure in una sola, che sarà presentata agli Stati membri e non entrerà in vigore prima del 7 agosto. «Sebbene la nostra priorità siano i negoziati, continuiamo parallelamente a prepararci a tutti gli esiti», ha dichiarato Gill.