
Solidarietà e bugie
Trentini, Schlein al sit in per l’italiano arrestato in Venezuela. FdI: a quando una parola contro il regime di Maduro? (video)
“Continuiamo a chiedere, come abbiamo fatto nei mesi scorsi, ogni sforzo per la liberazione di Alberto Trentini. Che non ha colpe se non quella della generosità di andare per il mondo ad aiutare chi è più in difficoltà. Questo silenzio non può continuare. Serve un impegno concreto da parte del governo e di chiunque ne ha il potere, noi la nostra parte la stiamo facendo”. Così Elly Schlein si sveglia dal sonno e si fa trovare in prima fila sotto i riflettori al flash mob a piazzale Clodio prima dell’udienza del processo per l’omicidio di Giulio Regeni.
Trentini, Schlein sotto i riflettori a piazzale Clodio
Un’ottima occasione per attaccare il governo Meloni e sparare a zero nel nome dei diritti. Il Pd si erge a unico difensore del cooperante italiano arrestato in Venezuela otto mesi fa. “Il governo svizzero- dice la segretaria dem – si è impegnato per la liberazione di chi era in carcere con Alberto Trentini e ha raccontato di indicibili sofferenze all’interno di questo carcere. È una situazione che non può essere tollerata un minuto di più. Ribadiamo al governo una richiesta di impegno concreto”.
La madre di Trentini: dopo 8 mesi il governo non ha fatto nulla
Un refrain ripetuto più volte durante il sit-in dove sono presenti i genitori di Regeni, la madre di Trentini e don Luigi Ciotti. Tutti insieme contro Palazzo Chigi che non muoverebbe un passo. “Oggi sono otto mesi esatti che mio figlio Alberto è in prigione ma tutto tace e tace anche la nostra presidente del Consiglio. Questo silenzio per me e la mia famiglia è insostenibile. Il nostro governo deve attivarsi come ha fatto quello svizzero con il compagno di prigionia di mio figlio che è stato liberato da poco”, cosi la signora Armanda Trentini. È un’escalation: “Non possiamo più aspettare. Le nostre istituzioni dimostrino di avere a cuore la vita di un connazionale. E si adoperino con urgenza ed efficacia per riportare a casa nostro figlio mettendo in campo qualsiasi strumento di diplomazia come è stato fatto in altri casi. Ogni giorno di inerzia in più corrisponde ad indicibili sofferenze per Alberto e per noi. Otto mesi sono troppi e dobbiamo ribellarci”.
Le iniziative e il pressing della Farnesina
Eppure le cronache ci restituiscono continui pressing e iniziative della Farnesina per la liberazione dell’italiano. “Stiamo continuando a lavorare per cercare di riportarlo in Italia, non stiamo rinunciando a nessuna iniziativa, però devo dire che non è facilissimo”. Così in molte occasioni il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Convocata anche una riunione ad hoc a Palazzo Chigi sulla sorte di Trentini e gli altri sette cittadini italo-venezuelani arrestati con Tajani , Piantedosi, Mantovano, i vertici dei Servizi e la polizia. La Farnesina e l’Ambasciata italiana a Caracas stanno seguendo il caso di Alberto Trentini con la massima attenzione fin dall’inizio ma anche con la massima riservatezza.
FdI: dal Pd mai una parola contro il regime comunista venezuelano
Ma questo al Pd non può bastare. E che cosa c’è di meglio per la segretaria che farsi immortalare sotto braccio alla mamma del cooperante italiano? “Elly Schlein non ha mai pronunciato nette parole di condanna del regime narco-comunista venezuelano di Nicolas Maduro, che da anni riduce alla fame il suo popolo e perseguita gli oppositori politici”. Così in una nota Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI a Strasburgo. “Molti di loro, tra cui alcuni italiani come l’ex deputato Americo De Grazia e il giornalista Biagio Pilieri, sono detenuti nelle caienne di Maduro da molto tempo. E su di loro, come su tutti gli altri combattenti per la libertà, nemmeno una parola da parte della segretaria del Pd. Oggi d’improvviso il risveglio dal torpore, la solidarietà pelosa al cooperante italiano Alberto Trentini accompagnata però dal solito vergognoso silenzio sul regime”.