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Separazione della carriere, Csm a sorteggio, Alta corte disciplinare: ecco cosa prevede la riforma della giustizia
Il testo sarà approvato definitivamente dalle due Camere entro il marzo 2026. Successivamente si terrà il referendum obbligatorio per l'inserimento della nuova norma nella Carta con una giustizia completamente rinnovata
Non solo la separazione delle carriere. Cosa cambierà con la riforma costituzionale approvata in seconda lettura dal Senato quando entrerà nella Carta? Ecco i punti chiave della legge, che è un punto qualificante del programma.
Quando entrerà in vigore la separazione delle carriere
Trattandosi di legge costituzionale dovrà ancora essere approvata dalle due Camere con una distanza non inferiore ai 90 giorni tra una votazione e un’altra. Presumibile, quindi, che tra fine febbraio e inizio marzo si concluda l’iter. Se non sarà votata dai due terzi sarà obbligatorio il referendum, che dovrebbe svolgersi nella primavera del 2026 e che non avrà quorum.
La separazione delle carriere
La Costituzione viene modificata per specificare che la magistratura è composta dai magistrati della carriera giudicante e della carriera requirente (la funzione dell’accusa, cioè i pubblici ministeri), sancendo una netta separazione tra le due funzioni sin dall’inizio della carriera. Non sarà più possibile passare da una funzione all’altra, se non in casi eccezionali e limitati (ad esempio una sola volta, entro 6 anni dal maturare della legittimazione al tramutamento, cioè il cambiamento di posto). In sostanza, chi vorrà entrare in magistratura dovrà scegliere se fare il Pm o il giudice.
Viene istituito un Csm distinto per i magistrati giudicanti e un altro per i magistrati requirenti. Ciascun Consiglio avrà competenze specifiche per le assunzioni, le assegnazioni, i trasferimenti, le valutazioni di professionalità e i conferimenti di funzioni nei riguardi dei magistrati della rispettiva carriera. Il Presidente della Repubblica presiederà entrambi i Consigli. La composizione dei due Csm è rivista. Ne fanno parte di diritto, rispettivamente, il primo presidente e il procuratore generale della Corte di Cassazione.
Il sorteggio del Csm
L’Alta Corte disciplinare
La giurisdizione disciplinare sui magistrati ordinari (giudicanti e requirenti) viene sottratta ai Csm e attribuita a una nuova Alta Corte disciplinare. Questa Corte avrà una composizione mista (magistrati e componenti laici) e sarà competente per gli illeciti disciplinari e le relative sanzioni. L’Alta Corte sarà composta da quindici giudici, tre dei quali nominati dal Presidente della Repubblica tra professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati con almeno venti anni di esercizio e tre estratti a sorte da un elenco di soggetti in possesso degli stessi requisiti, che il Parlamento in seduta comune, entro sei mesi dall’insediamento, compila mediante elezione, nonché da sei magistrati giudicanti e tre requirenti, estratti a sorte tra gli appartenenti alle rispettive categorie con almeno venti anni di esercizio delle funzioni giudiziarie e che svolgano o abbiano svolto funzioni di legittimità (controllo di conformità alla legge).
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