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Schlein costretta a scaricare Sala. Il Pd è commissariato da Conte che detta la linea del tintinnar di manette

Nazareno sotto tutela

Schlein costretta a scaricare Sala. Il Pd è commissariato da Conte che detta la linea del tintinnar di manette

Il Pd sotto dettatura dell'ex premier evita di difendere pubblicamente il primo cittadino milanese. Dalla segretaria una timida telefonata di rito

Politica - di Romana Fabiani - 18 Luglio 2025 alle 15:19

Anche su Mattonopoli il Nazareno va in ordine sparso. Anzi, peggio, si fa dettare la linea da Giuseppe Conte. Così capita che sul caso Sala e lo scandalo urbanistico di Milano la segretaria Elly Schlein è costretta a fare macchina indietro. Prima il salvataggio obbligato del sindaco dem, intoccabile, moralmente innocente per definizione. Riflesso pavloviano della sinistra. Poi i conti con la realtà al traino dei 5Stelle.

Conte detta la linea e Schlein scarica Sala

Conte non ha dubbi e invoca il tintinnar di manette. “In una città devi immaginare uno sviluppo urbanistico che vada incontro ai problemi di tutti. Non puoi svenderla al Qatar o ai milionari. Oggi chi si può permettere di vivere a Milano con i costi che ha? Devi preservare anche l’identità di una città e non solo mettere in piedi un cantiere da due miliardi a Porta Nuova, il più grande d’Europa”. Conte va giù pesante mentre dal Nazareno non esce una parola. “La politica – dice chiacchierando in Transatlantico – non è mettersi al servizio di una parte, di un immobiliarista, di un palazzinaro. Deve mediare gli interessi di tutti. In questo ha sbagliato Sala. Né ti puoi inventare il decreto salva Milano. Noi gli abbiamo subito sparato contro. Il Pd qui alla Camera ha votato a favore poi al Senato lo ha silurato…”.

Il Salva Milano silurato al Senato dopo il sì alla Camera

Una conversione eclatante, dettata dai 5Stelle. Non è difficile immaginare che sia stato l’ex avvocato del popolo a convincere Schlein a fargli scaricare Sala nei guai. In tutti i dossier interni al centrosinistra è sempre Conte a dare le carte, dettare l’agenda e imporre i suoi uomini. Come nel caso di Roberto Fico in Campania. Il sindaco di Milano, fiore all’occhiello del Nazareno, viene rottamato come un ferro vecchio. La segretaria si limita a una telefonata di rito ma niente di più. Un colloquio reso noto dal Nazareno nel quale, il minimo sindacale, si esprime “solidarietà e vicinanza” al primo cittadino.

Il sindaco di Milano scaricato in poche ore

Nel Pd nessuno fiata, se si esclude Pierfrancesco Majorino, capogruppo dem in Consiglio regionale, ex assessore di Sala, che chiede alla giunta milanese di andare avanti ma contemporaneamente di dare un segnale di svolta. A mettere sul binario morto il decreto Salva Milano al Senato fu non a caso Francesco Boccia, molto vicino a Schlein ma soprattutto portabandiera dell’alleanza con i contiani.

Il Pd nella morsa dell’ex premier

Anche sullo scandalo del mattone, insomma,  la segretaria dem è afona, galleggia, temporeggia mentre i 5Stelle si mangiano via via pezzetti di partito. La svolta radicale e massimalista di Elly, che ha spaccato a metà il Pd come una mela, e la tendenza ‘francescana’ del nuovo corso del Nazareno, hanno fatto il resto. Per Sala nessuno è disposto a morire. E a dettare la linea è il compagno Conte.

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di Romana Fabiani - 18 Luglio 2025