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Schlein assediata dai cespugli centristi. E Bettini li vuole tutti sotto la tenda

Elly in confusione

Schlein assediata dai cespugli centristi. E Bettini li vuole tutti sotto la tenda

Spuntano nuove correnti alla rincorda verso un centro possibile. Dal civico Onorato, al catto-dem Tarquinio, fino al sogno consunto di un campo larghissimo di Bettini. Confusione, assenza di sintesi, federatori (im)possibili. E guai del Pd di Elly Schlein

Politica - di Adriana De Conto - 1 Luglio 2025 alle 15:16

Terra incognita o terra ignota è un termine utilizzato in cartografia per indicare un’area sconosciuta non ancora esplorata. L’espressione si incontra per la prima volta nei testi del XVI secolo. Ma può prestarsi a buon diritto per il Partito democratico e per le sue traiettorie spericolate in terre incognite, appunto.  Tutto ciò che sta nascendo ai margini dei Elly Schlein, dal civismo del nuovo “federatore” Alessandro Onorato, ai cattopacifisti alla Marco Tarquinio, agli ex mister tasse come Ernesto Maria Ruffini delineano una geografia errante, dal massimalismo rappresentato da Elly Schlein  fino alla rincorsa verso una terra contesa: il grande centro, la terra promessa e mai mantenuta. Ma non c’erano già Renzi e Calenda per questo?

Schlein e i cespuglietti all’ombra del Pd

Il centro del centrosinistra rappresentato dai leader di Azione e Italia Viva è scoppiato per incompatibilità di caratteri, ma non si può dire che i due leader non avessero una storia politica misuratasi con il consenso elettorale, sia pure non esaltante. I “nuovi” attori del centro agognato si muovono, appunto, in una terra di nessuno, ognuno portatore di velleità personali e voti zero o quasi.

La corrente catto-dem di Marco Tarquinio

E’ recente l’iniziativa di Marco Tarquinio, eletto all’Europarlamento, un cattolico, pacifista che fa parte per se stesso il più delle volte nelle votazioni che contano, per esempio per il riarmo. Si chiama “Rete Civica Solidale” la nuova creatura, presentata alla Camera. Nasce dall’iniziativa di Paolo Ciani, deputato di Demos, associazione vicina alla Comunità di Sant’Egidio, ma eletto nel Pd, e di Marco Tarquinio, europarlamentare indipendente eletto sempre nel Pd; e di Stefania Proietti, presidente dell’Umbria.

La rincorsa verso la terra promessa: il centro

Frammenti sparsi. Presenti al “battesimo” della creaturina c’erano anche Marta Bonafoni, vicinissima a Elly Schlein, e Maria Elena Boschi, di Italia Viva. I fondatori di Rete Civica Solidale si difendono, però, dicendo a Libero che non è vero che non hanno mai preso un voto in vita loro: «Siamo tutte persone che si sono già confrontate con le elezioni. Noi di Demos, Stefania Proietti, che ha fatto rivincere il centrosinistra ad Assisi e poi in Umbria; Angelo Chiorazzo che con la sua lista Basilicata Casa Comune si è misurato con le elezioni in Basilicata, e poi Per di Giuseppe Irace che ha eletto vari consiglieri nei comuni campani». Ah, beh, allora…

Onorato e la sfida dei civici al Pd della Schlein

Poi spuntano i federatori come funghi: si era parlato a lungo di Ruffini ma negli ultimi giorni il movimentismo di Alessandro Onorato , assessore al Turismo del Comune di Roma, eletto con una lista civica di appoggio al sindaco Gualtieri  ha lanciato la sfida al Pd: l’obiettivo è portare la Lista Gualtieri sopra il 10% alle prossime comunali; ma in ballo c’è anche il progetto nazionale che piace tanto a Bettini e a Franceschini. L’idea è riunire in un unico soggetto tutte le liste civiche che i tutta Italia hanno appoggiato il Pd. “Noi siamo quelli utili non solo a vincere le elezioni ma ad amministrare” ha promesso Onorato al Parco dei Principi  di Roma. “Possiamo avere l’ambizione di generare un progetto nazionale per dare il nostro contributo al centrosinistra?”. Lo chiede alla platea che si è sciolta in un lungo applauso. Riusciranno a fondersi in un progetto nazionale? Riusciranno a sedersi intorno ad un tavolo con Schlein, Tarquinio, Ruffini, i catto-dem e i riformisti? Sforneranno due-tre idee comuni? E Tarquinio ha idee in comune con Bonelli e Fratoianni?

E Bettini li vuole tutti sotto la “tenda”…

Lo spera Goffredo Bettini, il gran “suggeritore” di strategie, figura storica della sinistra italiana, che dalla stagione finale del PCI alla fondazione del Pd ha saputo tessere ponti tra culture diverse. Gran sostenitore dell’alleanza giallorossa, è lui che ha lanciato l’idea di una “tenda” centrista, moderata e cattolica all’ombra del Pd per rafforzare e irrobustire un progetto di centro sinistra. Dal campo largo agli accampati. La proposta del “Richelieu” del Pd lanciata dalle colonne dell‘Unità e ora ribadita dal Riformista fa venire alla mente del povero elettore potenzialmente di centrosinistra una bella “fotografia” extra- large (hanno sempre portato male alla sinistra): ci sono tutti,  Elly Schlein, Giuseppe Conte, il duo Bonelli-Fratoianni di Avs, e poi Ruffini, e poi Onorato e poi ancora il raggruppamento di Tarquinio? Tutti sotto una bella tenda, immagine forse poetica ma sicuramente irrealizzabile e velleitaria. Diciamo che Bettini è un po’ logoro…

Ridateci Renzi e Calenda…

Pacifismo, diritti, tasse, guerra e pace, fede, rapporto con gli Usa: chi sarà il super federatore di tutte queste anime in cerca d’autore e di sintesi? Elly con tutte le spine nel fianco che ha al suo interno non sembra riesca a disciplinarle, tutt’altro. Terra incognita, appunto.

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di Adriana De Conto - 1 Luglio 2025