
Il botta e risposta
Saviano confessa il tentato suicidio fermato dalla scarica di diarrea, Crepet lo fulmina: “Ma perché ne parla…”
“Il mio suggerimento è di iniziare a fare i conti con certe cose sempre dentro di sé, con il proprio io”, è la lapidaria frase di Paolo Crepet riportata da “Libero“, sui due racconti di “tentati suicidi” arrivati, in questi giorni, dal popolare rapper Fedez e dallo scrittore Roberto Saviano. Lo scrittore, in un tragicomico racconto, aveva parlato di una provvidenziale diarrea che lo aveva fermato dal commettere l’insano gesto.
In sostanza, secondo Crepet, che non fa nomi ma riferimento a quelle due vicende, ritiene che certe verità intime legate alla psiche – per quanto dolorose e importanti – debbano restare nella dimensione personale e non venire rese pubbliche attraverso media o scritti, definendo questo tipo di esposizione “volgare” .
Fedez ha parlato pubblicamente dei suoi momenti di crisi mentale, ma non ha mai descritto un tentato suicidio vero e proprio. Tuttavia, ha raccontato episodi in cui ha vissuto uno stato mentale molto difficile, specie durante il periodo successivo alla scoperta del suo tumore al pancreas (2022) e in seguito alla sua separazione da Chiara Ferragni. In varie interviste (es. podcast “Muschio Selvaggio”, apparizioni TV, social), ha detto di aver avuto pensieri molto oscuri, essersi sentito completamente svuotato e dissociato, aver iniziato una cura con psicofarmaci (parlando apertamente di psicoterapia e salute mentale), aver avuto momenti in cui “non voleva più alzarsi dal letto” e non riusciva a trovare senso nelle cose. Fedez comunque non ha mai detto esplicitamente: “Ho tentato il suicidio”, ma ha ammesso di aver toccato un punto molto basso, vicino al crollo psicologico. Ha voluto parlare di questi stati per abbattere il tabù sulla salute mentale.
Saviano, il suicidio e la provvidenziale diarrea
Roberto Saviano ha raccontato esplicitamente di aver avuto un tentativo di suicidio in modo molto chiaro e diretto in una intervista rilasciata nel 2024 e in precedenti dichiarazioni e di essersi trovato in una situazione in cui aveva preso in mano una pistola con l’intenzione di farla finita, ma di essersi fermato all’ultimo momento, salvato da un senso di responsabilità e da un pensiero: “Se lo faccio, la criminalità avrà vinto”. Qualche giorno fa, poi, in un podcast, aveva aggiunto altri dettagli, raccontando pubblicamente di aver sofferto di forti problemi intestinali, in particolare diarrea cronica da stress, legata alla sua condizione di vita sotto scorta, alla pressione costante e all’ansia. Nel giorno del tentato suicidio, una scarica di diarrea lo aveva salvato…