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Daniela Di Maggio

La conferenza stampa

Salvini candida la mamma di Giogiò in Campania: “Dare un segnale di legalità nella lotta alle mafie”

Il vicepresidente del Consiglio e leader della Lega propone anche di equiparare i reati tra maggiorenni e minorenni e di sanzionare chi inneggia alle cosche

Politica - di Renato Sandri - 31 Luglio 2025 alle 15:57

Matteo Salvini candida la mamma di Giogiò, il musicista ucciso barbaramente a Napoli, e annuncia la proposta di legge per equiparare i reati tra minorenni e maggiorenni. Una lunga conferenza stampa, quella del leader della Lega e vicepresidente del Consiglio, nella quale sono emersi diversi spunti interessanti.

Daniela Di Maggio candidata in Campania

Daniela Di Maggio, mamma di Giovanbattista Cutolo, il musicista ucciso due anni fa a Napoli per una banalità, correrà nelle liste della Lega alle regionali in Campania. Matteo Salvini ha definito Daniela Di Maggio, “una donna che vive la sua vita non con rabbia, con rancore, con odio, chiudendo legami ma che ha dimostrato senso di apertura, di costruzione, di volontà, di sorriso”.

“I napoletani che vogliono cambiare hanno in Daniela Di Maggio una testimonianza incredibile- ha aggiunto il segretario della Lega- perché reagire alla morte di un figlio per mano di delinque non chiudendosi, odiando e arrabbiandosi, ma aprendosi e facendo proposte culturali, politiche è qualcosa di bello”.

Salvini: “Capacità processuale piena a 16 anni

Il vicepremier ha poi illustrato la proposta di legge che prevede di modificare il codice penale e la procedura equiparando la pena e abbassando a 16 anni la consapevolezza giuridica(oggi fissata a 18 anni). “Quando leggiamo questi numeri incredibili, con 44mila reati commessi da minori in un anno, si capisce che equiparare l’episodio delittuoso di un minore a quello di un maggiore è ormai doveroso: i 15, 16 o 17 anni di oggi non sono quelli dei miei tempi in cui si era senza telefonini e social ma con la cabina a gettoni e il ghiacciolo”, ha aggiunto il leader della Lega.

Oggi per i minorenni le pene sono di gran lunga inferiori, è esclusa l’applicazione dell’ergastolo e la punibilità scatta al compimento del 14mo anno di età.

Tre anni di carcere a chi inneggia alla mafia anche con le canzoni

La Lega ha depositato in Senato anche una proposta di legge aggiuntiva per i reati mafiosi prevedendo una pena fino a 3 anni per chi inneggia alle cosche, anche attraverso le canzoni. “Ci sono alcune canzoni che inneggiano ‘vieni con noi'”,  ha sottolineato il senatore Gianluca Cantalamessa, con un chiaro riferimento ai neomelodici, molti dei quali di origine siciliana, che mietono ancora grande successo cantando in dialetto napoletano.

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di Renato Sandri - 31 Luglio 2025