
Chi ben comincia...
Salis, stangata sulla casa, inaugura l’insediamento “facendo la festa” ai genovesi: la prima mossa è l’aumento dell’Imu
La solita sinistra delle tasse: la notizia ha immediatamente innescato la reazione indignata di Fratelli d'Italia, che parla di "prima azione a danno dei genovesi". In una nota congiunta, il gruppo consiliare di FdI ha attaccato duramente la giunta: «Abbiamo chiesto a gran voce, per settimane, che l’attuale maggioranza iniziasse a lavorare, ad agire. Ma non che lo facesse a danno dei cittadini»
Come si dice: chi ben comincia, è a metà dell’opera. E allora, il primo atto della gestione Salis a Genova parte da sinistra con il mettere le mani nei portafogli dei cittadini contribuenti, aumentando le tasse. La giunta appena insediata scatena le prime polemiche con una decisione che colpisce direttamente le tasche dei genovesi: l’aumento dell’Imu sugli immobili affittati a canone concordato. Un incremento dallo 0,76% all’1,06% che, secondo le prime stime delle associazioni di categoria, si traduce in una “stangata” di circa 200 euro per i proprietari, con inevitabili ripercussioni sugli inquilini, spesso i soggetti più fragili.
Aumento dell’Imu: Salis a caccia di numeri e fondi mette le mani nelle tasche dei genovesi
E non stiamo parlando della Salis di Bonelli e Fratoianni, la pasionaria della cultura dell’esproprio e delle occupazioni abusive, ma di Silvia Salis, da un mese e mezzo sindaco di Genova, musa e modello del fronte progressista che a comizi e propaganda pre-elettorale si batte per i meno abbienti. Ma che, appena insediata sullo scranno più alto del capoluogo ligure si appresta stangare elettori e non: meno abbienti e famiglie in difficoltà compresi. E FdI e Lega, ma anche sindacati e associazioni di settore, insorgono indignati. Ma procediamo con ordine.
Genova, Salis nella bufera: gabella al rialzo su alloggi a canone concordato
Dunque, dicevamo: prima manovra della giunta Salis: per far fronte a un disavanzo da 50 milioni, il Comune di Genova ha deciso di aumentare l’Imu su circa 27 mila alloggi a canone concordato, portando l’aliquota dallo 0,78 all’1,06 nel 2025. Attesa una maggiore entrata di 5,3 milioni di euro. Il vicesindaco Terrile parla di «una misura necessaria», ma l’annuncio, come comprensibile, ha scatenato forti proteste. A partire da quelle dell’opposizione, che ieri, a notizia conclamata, ha accusato la giunta di incoerenza rispetto alle promesse elettorali.
La levata di scudi di associazioni di inquilini e proprietari
Le associazioni di inquilini e proprietari sono in protesta, sottolineando come l’aumento vada a penalizzare proprio «i più bisognosi» e metta a rischio la stabilità di un settore già in difficoltà. Pertanto, l’impatto di questa manovra sui contratti a canone concordato, volti a garantire affitti a prezzi calmierati, solleva preoccupazioni concrete sulla tenuta sociale del territorio.
«Si colpiscono le fasce medio-basse e si incentiva il ricorso agli affitti brevi», affermano i consiglieri di Vince Genova. Durissime anche le reazioni delle associazioni dei piccoli proprietari. L’Ape Confedilizia definisce la manovra «un pessimo esordio» e annuncia che diserterà l’incontro col Comune. Per il presidente Vincenzo Nasini, «è una scelta miope che penalizza chi offre case a canoni calmierati». La presidente dell’Asppi, Valentina Pierobon, parla di «tradimento grave» e denuncia l’esclusione dei proprietari dal confronto: «Ci trattano come un bancomat. Senza di noi, crolla il mercato». Anche lei ha annunciato che l’associazione non parteciperà all’incontro previsto per venerdì.
FdI sul piede di guerra: «La prima azione della giunta Salis è aumentare tasse»
Un coro di proteste e recriminazioni che FdI non ha mancato di indirizzare al sindaco, sottolineando – nero su bianco in una nota del gruppo consiliare di FdI – come «la prima azione della giunta Salis è un aumento delle tasse. Abbiamo chiesto a gran voce, per settimane, che l’attuale maggioranza iniziasse a lavorare, ad agire, ma non che lo facesse a danno dei genovesi». Aggiungendo poi: «Tenere in equilibrio il bilancio del comune richiede lavoro e competenza – continua la nota –. Non possono pensare di aumentare le tasse per reperire risorse» …
Concludendo in calce: «Una decisione che, di fatto, smentisce anche la recente intervista dell’assessore Patrone con grandi principi sulle politiche abitative. Ma evidentemente, come già evidenziato più volte, la sinistra è capace solo di fare grandi proclami e promesse da campagna elettorale che puntualmente vengono smentite dai fatti. È tornata la solita sinistra delle tasse e dei no a tutto».
Anche la Lega in protesta: «Vicini a piccoli proprietari e inquilini»
Anche la Lega è sul piede di guerra: e lo ha detto chiaro e tondo affidando reazione indignata e commenti di dissenso a una nota in cui la capogruppo del Carroccio in consiglio comunale a Genova insieme al consigliere Alessio Bevilacqua, annunciano battaglia. E scrivono: «Siamo vicini ai piccoli proprietari genovesi e agli inquilini. Promettiamo una forte battaglia contro il primo, l’unico ad oggi, atto amministrativo-politico adottato dalla giunta Salis, che in una perfetta logica di sinistra ha alzato le tasse».
Proseguendo: «Con questo primo atto il sindaco va anche a sconfessare le promesse fatte ai cittadini in campagna elettorale. Non accetteremo mai che la loro incapacità ad amministrare Genova si traduca in azioni, anche ideologiche, a discapito della proprietà immobiliare, i cui rappresentanti, peraltro, non sono nemmeno ancora stati ricevuti dai nuovi amministratori del Comune: a dir poco uno strano modo di concepire il dialogo e il rispetto dei ruoli. Un aumento delle tasse, inoltre, contestato pure dai rappresentanti degli inquilini».
La Uil parla chiaro: «Auspichiamo un passo indietro»
La firma in calce alle recriminazioni, infine, la pone la Uil che assevera: «Uil Liguria e Uniat Liguria apprendono con preoccupazione che la nuova giunta del Comune di Genova nei primissimi atti di gestione sta valutando di eliminare le agevolazioni fiscali agli affitti concordati. La misura sarebbe giustificata da un ipotetico buco di bilancio Amt, ma non condividiamo l’impostazione di questa misura perché va a colpire il mercato delle locazioni che oggi è già in estrema sofferenza – dichiarano Giovanni Bizzarro segretario regionale Uil Liguria ed Emanuele Guastavino presidente Uniat Liguria –. Pertanto, oltre a manifestare la nostra contrarietà, ci auguriamo un ripensamento a questo tipo d manovra che va a colpire le persone più deboli economicamente. In particolare i piccoli proprietari e le persone più svantaggiate che sono in cerca di un affitto. Auspichiamo un incontro a breve per dipanare la matassa».
Salis aumenta l’Imu: ma la difesa della sua risoluzione fa acqua da tutte le parti…
E le argomentazioni mosse dalla Salis in sua difesa? Anche quelle, come il trend di ritorno delle tasse sulla casa, le solite: «Noi stiamo cercando dappertuto, c’è uno sbilancio di 50 milioni come abbiamo detto quando ci siamo insediati», replica alle proteste la prima cittadina di Genova a margine del convegno La siderurgia a Genova, quale futuro? commentando la variazione di bilancio che porterà all’aumento dell’Imu su circa 27 mila immobili a canone concordato.
Salis: «Aumento Imu necessario per non tagliare servizi»
E poi un classico (con la testa rivolta all’indietro e le mani nelle tasche di inquilini e proprietari): «Io sono arrivata e ho trovato uno sciopero delle maestre dei servizi 0-6. Capisco che queste siano manovre che lasciano insoddisfatti, ma sono purtroppo necessarie. L’alternativa è quella di fare mancare i servizi, piano piano, senza che te ne accorgi la tua città non te li fornisce più». Per concludere quindi con un laconico: «Un’azione di questo tipo non l’abbiamo fatta a cuor leggero, ma i numeri da trovare sono tantissimi»…
Il solito teatrino e un primo atto “di fuoco”
Così al momento sul teatrino della politica dem il sipario non può calare: anzi. Questo primo atto della giunta Salis apre a un capitolo di rottura immediato con le opposizioni e le associazioni, infiammando un dibattito acceso sulla direzione intrapresa dalla nuova amministrazione e sulla sua capacità di conciliare le esigenze di bilancio con la tutela delle fasce più deboli della popolazione. Resta da vedere come la giunta intenderà rispondere alle sollevazioni. E quali saranno le prossime mosse su un fronte, quello fiscale, che si annuncia più caldo delle temperature torride già raggiunte nel Bel Paese con l’avvio della stagione estiva.