
Il ruggito del Carroccio
Roma, Gualtieri fa rimuovere i manifesti della Lega sul dl Sicurezza: “Bavaglio comunista, faremo affissioni in tutta Italia”
“Il Comune di Roma, che nel marzo scorso aveva sostenuto politicamente e finanziariamente la manifestazione di sinistra convocata da Michele Serra a favore dell’Europa, censura i manifesti della Lega sul Decreto sicurezza e che, tra le altre cose, evidenziano le novità su sgomberi e scippi in metro”. Questa la denuncia della Lega, che in una nota ha espresso la propria indignazione per la rimozione dei manifesti contro il degrado e la criminalità a Roma. “Il Campidoglio ha scritto una lettera per imporre ‘l’immediata rimozione/copertura dei suddetti manifesti’ – prosegue la nota -. Si tratta di un evidente caso di bavaglio comunista, un attentato alla democrazia, un atto di arroganza, uno sfregio alla libertà di opinione, un attacco a chi lavora e ha pagato le affissioni”. Inoltre, il Carroccio ha annunciato che “partirà una massiccia campagna non solo a Roma ma in tutta Italia e verranno diffusi nuovi manifesti”, con annesse magliette “ad hoc”.
Dopo la denuncia della Lega, il Campidoglio, presieduto dal sindaco dem Roberto Gualtieri, ha provato a discolparsi per l’accaduto attraverso una nota: “In riferimento alla rimozione dei manifesti affissi dalla Lega, è bene precisare che si tratta di un atto adottato autonomamente dagli uffici competenti, a seguito di esposti pervenuti da cittadini, in conformità con l’art. 12-bis del Regolamento in materia di pubblicità, di cui alla n. 141/2020 che vieta esposizioni pubblicitarie il cui contenuto contenga stereotipi legati all’appartenenza etnica”. “Non si tratta dunque di censura, ma dell’applicazione puntuale delle norme vigenti – sostengono dal comune -, resta ovviamente possibile presentare formale ricorso contro la decisione o proseguire la campagna pubblicitaria, modificando i contenuti in modo da renderli conformi al regolamento “.
Durigon: “La censura del Campidoglio sul dl Sicurezza è ingiusta a tutti gli effetti”
“Apprendiamo con enorme rammarico che il Comune di Roma avrebbe agito per far rimuovere i manifesti della Lega, affissi e regolarmente pagati a Roma, sul decreto Sicurezza”, ‘ha scritto in una nota il vicesegretario federale della Lega Claudio Durigon che poi ha aggiunto: “Una censura a tutti gli effetti che riteniamo assolutamente ingiusta, specie se fatta da una amministrazione che non ha mostrato alcuna timidezza quando c’era da sostenere manifestazioni di sinistra”. “Cercare di mettere a tacere gli avversari politici con questi mezzucci subdoli è contrario ai principi democratici su cui si fonda il nostro Paese – ha proseguito il sottosegretario – andremo fino in fondo per far luce su questa vicenda. La Lega continuerà a stare al fianco dei cittadini onesti e perbene”.
Matone, Lega: “Le periferie sono dilaniate e Gualtieri contrasta i manifesti sulla sicurezza”
“Mentre le periferie sono abbandonate a loro stesse e dilaniate da episodi di degrado e criminalità, Gualtieri ritiene più opportuno contrastare le buone politiche della Lega per riportare legalità e sicurezza, anziché preoccuparsi di stare dalla parte dei cittadini vessati ingiustamente da occupazioni, scippi in metro e manifestazioni illegittime”. Così la deputata della Lega ed ex magistrato Simonetta Matone, che ha ribadito: “Lo trovo un gesto di avversione inaccettabile da parte di un’amministrazione benevola con le manifestazioni di sinistra e intransigente con chi la pensa in maniera diversa”.
Santori e Politi, Lega: “Inaccettabile, presenteremo un’interrogazione al Campidoglio”
“Presenteremo immediatamente un’interrogazione in Campidoglio per fare luce su quanto sta accadendo: il comportamento dell’amministrazione e del Sindaco Gualtieri è inaccettabile”. Lo scrivono in una nota congiunta i consiglieri capitolini leghisti Fabrizio Santori e Maurizio Politi in una nota congiunta, sottolineando che “censurare i nostri manifesti sul decreto sicurezza è un abuso e ci muoveremo in tutte le sedi opportune. Immaginare ancora di contrastare gli avversari politici attraverso la rimozione di manifesti regolarmente affissi e pagati è un bruttissimo segnale per il futuro della libertà di espressione in tutta la città”. Poi concludono: “A corto di consensi e di idee, la sinistra, come da consuetudine, cerca di ricorre alla repressione con ogni mezzo”.