
Urbanistica
Rampelli: “Lo Stato acquisisca l’archivio di Terragni, genio razionalista. Un esempio contro Mattonopoli”
“Mi impegno affinché ci sia un coinvolgimento del ministro Giuli, che da sempre è sensibile alla valorizzazione dell’architettura razionalista. Un artista come Giuseppe Terragni ci dimostra come sia possibile avere varie scuole di architettura moderna, magari collegate all’identità del tempo e del luogo che le ospitano, anche diverse tra loro e che si contrappongano”. Così Fabio Rampelli nel corso di una conferenza stampa alla Camera (presenti anche l’architetto Attilio Terragni, l’architetto Cristiano Rospon ie l’architetto Flavio Mangione che ha promosso l’iniziativa) su Terragni, “un patrimonio da conoscere e tutelare”. Celebre architetto che con la sua visione diede un impulso straordinario al modo di fare architettura in Italia e in Europa. Terragni fu uno dei fondatori del Gruppo 7 negli anni Venti.
Rampelli: lo Stato acquisisca l’archivio di Terragni
“Sintesi tra poesia e identità. L’opposto – prosegue il vicepresidente della Camera che ha chiesto che lo Stato acquisisca l’archivio di Terragni – di ciò che abbiamo attualmente, ovvero un unico grande modello seguito dalle archistar globali, pronte a calare sostanzialmente la stessa costruzione vuota e senz’anima né praticità da Shanghai a Roma. Si veda la Vela di Calatrava recentemente inaugurata come scultura e non più come costruzione di pubblica utilità, come doveva originariamente essere. Siamo pronti a supportare questo percorso in favore della tutela dell’archivio Terragni, una partitura fondamentale per questa disciplina così identitaria per l’Italia”.
Mattonopoli, a Milano ‘il reato è certo’
Il pensiero corre allo scandalo del mattone che ha coinvolto Milano. “A Roma sono stati più furbi o più scaltri – aggiunge Rampelli – con la cosiddetta ‘urbanistica contrattata’ inventata dal sindaco Rutelli, una formula che ha reso possibile stravolgere il tessuto della Capitale con varianti al Piano regolatore”. Un metodo apparentemente più ‘legale’ di quello utilizzato dall’amministrazione Sala a Milano. In questo caso, Rampelli lo ha ripetuto più volte, “non si tratta di essere garantisti o forcaioli. Per cultura e tradizione politica sono stato e sarò sempre garantista. Ma il reato è visibile, il danno è certo. Con una semplice ‘scia’ si è proceduto a innalzare cubature in verticale realizzando grattacieli non autorizzati”.