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Scontro tra Giuli e il Corriere della Sera per un’intervista non pubblicata

Lo scontro

«Qui l’intervista censurata»: Giuli smaschera la mannaia del Corriere della Sera. «Poi dicono che gli illiberali siamo noi…»

Il ministro pubblica il testo cassato dalla testata: «Non è piaciuta la risposta su Galli della Loggia». La replica di via Solferino? Di fatto gli dà ragione

Politica - di Sveva Ferri - 14 Luglio 2025 alle 15:36

«Poi dicono che gli illiberali siamo noi di destra…». Così il ministro Alessandro Giuli ha commentato uno sgradevole caso che lo ha visto protagonista, suo malgrado: la vicenda di un’intervista con il Corriere della Sera richiesta dalla testata, realizzata e poi mai pubblicata, nonostante, come riferito dallo stesso Giuli, fosse stata sottoposta anche ad alcune “limature”. Giuli ha quindi deciso di pubblicare sul suo profilo Facebook l’intervista «censurata», nella quale rispondeva anche a un editoriale di Ernesto Galli della Loggia sulla cultura di destra, pubblicato sul quotidiano lo scorso sabato. Proprio la risposta all’editoriale è stata l’oggetto del contendere, come si evince non solo dalle parole di Giuli, ma anche dalla replica del Corriere della Sera.

Giuli: «Il Corriere della Sera ha censurato una mia intervista, poi siamo noi gli illiberali…»

«Dal Corriere della Sera prima mi chiedono una replica a un editoriale velenoso sulla cultura di destra scritto da Ernesto Galli della Loggia, poi cambiano idea virando su un’intervista a tutto campo, con la prima domanda proprio su Galli della Loggia. Ma siccome la risposta alla domanda non piace – ha scritto Giuli nel suo post – decidono di non pubblicare l’intervista. E dire che, previa supplica del Corriere, avevo anche accettato di togliere le parole “perditempo” e “poltrona di lusso”». «Poi dicono che gli illiberali siamo noi di destra… Qui l’intervista censurata», ha concluso Giuli, postando le foto del testo.

La risposta sgradita del ministro

Ernesto Galli della Loggia  aveva sostanzialmente accusato il governo Meloni di mancanza di idee e di aver ridotto la gestione culturale a un mero esercizio di occupazione di posti di potere. Giuli nella risposta alla prima domanda, che verteva proprio su quell’editoriale, ha replicato che «i perditempo insinuano che l’impegno della destra sia concentrato sulle poltrone, noi intanto raggiungiamo risultati». E, ancora: «Prendo sul serio la sua illuminante autodenuncia: il mio predecessore lo aveva nominato in una “poltrona” di lusso, a capo della Consulta dei Comitati Nazionali, dalla quale il Prof ha giudicato le opere di Papini, di Volpe e perfino di Gentile indegne di valore nazionale. La stessa Consulta ha bocciato le celebrazioni del 650° anniversario di Boccaccio». «Ergo: mozione accolta, ora mi aspetto – sono state le parole di Giuli – che lui dia il buon esempio e lasci spazio a persone più motivate. Altrimenti sarò costretto a replicare parafrasando Hegel: “Non c’è eroe (politico) per il suo cameriere (intellettuale)”».

Lo scambio di messaggi tra il Corriere della Sera e Giuli

Si tratta di una risposta certamente dura, come dure del resto erano state le accuse di Galli della Loggia. Ciò detto, si pone una questione di metodo: la risposta da dare è prerogativa di chi risponde o di chi domanda? Il ministro, si diceva, si era anche reso disponibile a smussare alcuni passaggi, come si evince da un successivo post dello stesso Giuli: «Ecco che cosa pensava ieri il Corriere della Sera prima di censurare la mia intervista. Serve altro? CdS: “A me pare molto bella densa e puntuale. Non rischiamo di dare del perditempo a Ernesto?” AG: “Possiamo sostituire con ‘alcuni’. Oppure ‘c’è chi dice’. CdS: “Okkk”».

A via Solferino se la cantano e se la suonano?

A leggere la replica del Corriere alla denuncia di Giuli però sembra che dalle parti di via Solferino propendano per l’idea che le risposte sono in capo a chi fa le domande: nella nota della direzione non solo non si nega la circostanza di quella che il ministro ha definito una «censura», ma si sottolinea che Giuli negherebbe «l’evidenza» rispetto al suo ministero.

La replica della testata a Giuli

«Dieci giorni fa avevamo chiesto intervista al ministro su quanto accadeva al ministero ma ce l’ha negata», si legge in una nota della direzione del Corriere della sera. «Domenica – prosegue il comunicato – il ministro ha accettato intervista ma si è concentrato su un editoriale critico sulla politica culturale del professor Galli Della Loggia in cui si rispondeva esclusivamente chiedendo le sue dimissioni da un incarico culturale con un contorno di insulti. Al ministro è stato chiesto di replicare con una lettera alle accuse politiche del professor Galli. Nessuna censura. Lui ha rifiutato. Se cambierà idea siamo pronti a pubblicarla. Il resto è una polemica pretestuosa e senza fondamento. Del resto – conclude la direzione del Corriere della Sera – nell’intervista si nega anche l’evidenza rispetto a quanto sta accadendo nel suo ministero».

Una postilla piuttosto sorprendente, in quanto rimanda dall’idea che al Corriere avessero già in mente quali erano le risposte “giuste” che il ministro avrebbe dovuto fornire e, di conseguenza, che il punto è proprio quello che dice Giuli: le sue, di risposte, non sono piaciute.

 

 

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di Sveva Ferri - 14 Luglio 2025