
Il viaggio del porporato
Pizzaballa a Gaza con gli aiuti umanitari. Tajani: “Israele fermi il conflitto e garantisca l’incolumità del cardinale”
L'alto esponente della Chiesa porta 500 tonnellate di aiuti alimentari dopo l'attacco alla Sacra famiglia. Il ministro degli esteri italiano chiede a Tel Aviv il cessate il fuoco
A seguito del grave attacco al complesso della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, insieme a Teofilo III, Patriarca Greco-Ortodosso di Gerusalemme, sono entrati questa mattina a Gaza come parte di una delegazione ecclesiastica, esprimendo la comune sollecitudine pastorale delle Chiese di Terra Santa e la loro preoccupazione per la comunità di Gaza.
Il viaggio di Pizzaballa
«Il Cardinale Pizzaballa – si legge in una nota – valuterà personalmente le esigenze umanitarie e pastorali della comunità, per contribuire a guidare la presenza e la risposta continua della Chiesa. Il Patriarcato Latino rimane saldo nel suo impegno nei confronti della comunità cristiana e dell’intera di Gaza. Non saranno dimenticati, né abbandonati». Il porporato porterà 500 tonnellate di aiuti alimentari alla popolazione di Gaza.
L’appello di Tajani ad Israele
«Sono in contatto con il Cardinale Pizzaballa che assieme al patriarca Teofilo sta entrando a Gaza con un carico di 500 tonnellate di aiuti per la popolazione civile. Il governo italiano chiede a Israele di interrompere le azioni militari e di garantire in maniera totale la sicurezza dei due inviati nella loro importante missione». Lo scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
E ancora. «Israele e Hamas devono raggiungere un cessate il fuoco, la guerra a Gaza deve cessare, bisogna scegliere definitivamente la via del negoziato diplomatico per interrompere gli attacchi che coinvolgono la popolazione, per liberare tutti gli ostaggi israeliani, per far entrare al più presto gli aiuti civili necessari», ha aggiunto il capo della diplomazia italiana.
Le scuse di Tel Aviv: “Attacco non voluto alla Sacra famiglia”
«Siamo dispiaciuti, non era intenzionale. Ci siamo già scusati». Così l’ambasciatore di Israele in Italia Jonathan Peled in una intervista al Corriere della Sera a proposito del raid delle Idf contro la chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza City che ha causato tre morti e decine di feriti, tra cui il parroco Gabriel Romanelli.
«Non abbiamo alcuna volontà di mettere in pericolo le istituzioni civili. Ma i terroristi sono ovunque, anche in edifici pubblici come scuole e, purtroppo, luoghi di culto. Usano i palestinesi come scudi umani. Le nostre forze stanno combattendo e rispondendo agli attacchi di Hamas», ha aggiunto l’ambasciatore.
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