
Nel mirino anche i farmaci
Pesaro “brucia” ma il Comune e il sindaco del Pd pensano a boicottare i prodotti made in Israele
L’ufficio stampa del Comune di Pesaro annuncia che la giunta comunale ha approvato una delibera che fa seguito al documento votato in “Consiglio Comunale” a giugno con cui si chiede il riconoscimento immediato dello Stato di Palestina e il cessate il fuoco e, rivolgendosi al governo italiano e alla Regione Marche, di “interrompere i rapporti economici con Israele perché è importante passare dalle parole ai fatti”. Da qui la volontà di boicottare i prodotti che sostengono lo Stato di Israele. Il Comune dice no ai “prodotti made in Israele”, si legge nel comunicato, e il sindaco Andrea Biancani e l’assessore Camilla Murgia hanno dichiarato che si tratta di un’azione per “ribadire la nostra contrarietà allo sterminio in corso nella Striscia di Gaza”.
Pesaro brucia e il Comune pensa a boicottare i prodotti made in Israele
“La scelta che abbiamo fatto come Amministrazione – continua Biancani – coinvolgerà anche le farmacie comunali alle quali abbiamo chiesto di non proporre più medicinali che fanno riferimento ad aziende israeliane. Questo darà concretezza alla nostra decisione”. Durissima la reazione di Alessandro Litta Modignani, presidente dell’associazione milanese pro-Israele che ricorda che non è competenza dei comuni regolare il libero commercio, tanto meno discriminare un paese sulla base di giudizi politici falsi o comunque arbitrari e fortemente opinabili”. Rincara la dose il Presidente della Brigata Ebraica, Davide Riccardo Romano che ricorda “come la proposta di boicottare i prodotti delle aziende israeliane è pericolosa per la salute dei cittadini di Pesaro, oltre che per la pace e il dialogo. Colpendo i farmaci israeliani in particolare, come pensano di gestire la carenza di prodotti salvavita made in Israele? Si vuole colpire la Teva che produce una vasta gamma di farmaci, inclusi farmaci salvavita, che coprono diverse aree terapeutiche e sono disponibili sia su prescrizione medica che da banco (automedicazione)? Tra i farmaci salvavita, Teva fornisce, ad esempio, l’Emtricitabina e Tenofovir Disoproxil, utilizzati per trattamenti specifici, e ha una linea di prodotti per l’automedicazione che include farmaci e integratori per varie esigenze, come quelli per il microcircolo o per la carenza di vitamine e sali minerali. Hanno pensato alle conseguenze, o è più importante l’odio che la salute di propri cittadini? Ancora una volta, per ideologia, si colpiscono aziende dove ebrei ed arabi lavorano insieme in veri e propri laboratori di pace e dialogo. Invece di sanzionare chi produce odio, si colpisce chi lavora insieme per la salute e la vita di tutti. Una scelta degna delle pagine più nere del nostro paese”.
La reazione di Parigi: il sindaco di Pesaro è male informato
Da Parigi interviene anche Aurelie Assouline, fondatrice del comitato 7 ottobre, già candidata di LR alle scorse legislative per i francesi all’estero nella circoscrizione che include l’Italia che accusa il Sindaco di Pesaro di essere male informato e saluta il coraggio delle famiglie palestinesi che hanno condannato Hamas, “perché è giusto dare voce al popolo palestinese e non alla propaganda di un movimento terrorista. Il 3 giugno scorso, famiglie e clan delle province meridionali di Gaza hanno emesso un comunicato in cui attaccano Hamas mentre, in Europa, i propal attaccano Israele. Le famiglie palestinesi hanno dichiarato che la misura è colma per la continua ostinazione di Hamas e per il suo rifiuto della tregua, nonostante il sangue versato, la fame, la distruzione e nonostante i numerosi appelli. Tuttavia, è ormai certo che il movimento di Hamas ha scelto di continuare a far soffrire il popolo palestinese invece di assumersi le proprie responsabilità nazionali ed umanitarie.
L’irresponsabilità di Hamas aumenta l’isolamento di Gaza
Questa posizione irresponsabile aumenta l’isolamento di Gaza ed espone la sua gente ad ulteriori disastri e tragedie. Il messaggio nasce dal dolore; il popolo palestinese vuole liberarsi di Hamas e vuole che la legge torni a governare, che la patria unisca il suo popolo e che uno Stato palestinese sia fondato sulla partnership, la giustizia e la dignità. Il leader di Hamas, Ismail Haniye, il 26 ottobre 2023 dichiarò: “abbiamo bisogno del sangue palestinese, affinché risvegli in noi lo spirito rivoluzionario” Gli abitanti di Gaza sono stufi di essere usati come scudi umani da Hamas. Hamas, Jihad islamica, Hezbollah non sono “movimenti di resistenza”, ma sono movimenti terroristi. Le condizioni poste da Israele per il cessate il fuoco- conclude Assouline- sono molto semplici: il rilascio completo degli ostaggi, l’espulsione di Hamas da Gaza e il rinnovo dell’Autorità Nazionale Palestinese. Nessuna di queste condizioni è stata finora soddisfatta”.
FdI: il sindaco pensi alla rete idrica invece che a Israele
Luigi Montini, della segreteria pesarese di FdI, attacca alzo zero il sindaco Biancani e l’assessore Murgia: “anziché risolvere i numerosi problemi della città come il dissesto della rete idrica, la sicurezza o lo stato delle strade, il Comune non trova niente di meglio da fare che nascondere la polvere sotto il tappeto attraverso una pericolosa campagna di odio verso Israele, iniziata lo scorso anno dall’ex sindaco Matteo Ricci che aveva dichiarato in televisione che “Israele pratica la legge del taglione”; dichiarazioni che indignarono la comunità ebraica. Il Comune di Pesaro pensa di coprire le proprie inefficienze facendo l’occhiolino ai pro Pal e all’estrema sinistra?”