
Ventimiglia
Parla lo psicologo che ha aiutato le ricerche: “Ho creato il Gps mentale di un bimbo autistico che cerca il silenzio”
Un miracolo di volontà e di esperienza. Il piccolo Allan Bernard Ganao, ritrovato dopo due giorni do ricerche al cardiopalma nei boschi di latte vicino Ventimiglia, deve la sua vita all’intuizione di un psicologo che ha indagato nella mentre di un bimbo autistico e ha previsto le sue mosse. “Allen non si è allontanato per fuggire, ma per curiosità. Lo abbiamo cercato nel suo mondo: nella natura, nel silenzio”. Così Roberto Ravera, primario di Psicologia alla Asl di Imperia, intervistato dal Messaggero. ” A spingerlo via dal caos del campeggio è stata la sua iperacusia, l’ipersensibilità ai rumori. E proprio il silenzio, alla fine, ci ha condotti da lui”.
Allam, parla lo psicologo che ha collaborato alle ricerche
Il medico che ha aiutato i carabinieri nelle ricerche di Allan ha creato un “Gps mentale”, guidando i soccorritori che lo hanno ritrovato rannicchiato in un anfratto tra la vegetazione. “È stato un lavoro di ascolto. Fondamentale il lungo colloquio avuto con i genitori e la sorellina. Abbiamo parlato per ore. Abitudini, giochi, paure, punti di forza e fragilità del bimbo. Ho visionato foto, video, tutto ciò che potesse aiutarmi a capire chi fosse. E da lì – racconta lo psicologo – abbiamo tracciato una sorta di mappa mentale: quali stimoli potevano attrarlo, quali rifuggire, dove avrebbe potuto sentirsi al sicuro”.
I bimbi con spettro autistico cercano il silenzio e la natura
Allan, come molti piccoli con disturbo dello spettro autistico, ha una percezione sensoriale alterata. I rumori forti lo disturbano e lo disorientano, ma ha anche risorse speciali. Può camminare a lungo, affrontare sforzi fisici notevoli, mantenere lucidità anche in condizioni estreme. Il bosco che ha suoni ovattati e spazi chiusi è il suo habitat naturale. Così Ravera ha consigliato ai carabinieri di cambiare metodologie. Niente sirene, niente altoparlanti. Nessuna segnale forte.
Niente sirene, né altoparlanti e segnali forti
“Abbiamo suggerito di diffondere la voce materna, musiche familiari, stimoli sensoriali, e di concentrare le ricerche negli anfratti, nei “buchetti” del bosco. Alla fine Allan è stato trovato così, rannicchiato in uno di questi spazi”. Quando è stato individuato lì – continua lo psicologo ligure – “è stato un colpo al cuore. È sopravvissuto da solo per due giorni, al buio, al freddo. Ha affrontato tutto con la sua logica, con la sua forza. In fondo, questo bambino è un piccolo eroe”. Infine Ravera affronta il tema dei protocolli di ricerca per bambini neuro-divergenti. “L’autismo è molto diffuso, eppure spesso chi gestisce le emergenze non ha gli strumenti per affrontarlo. Servono protocolli specifici, conoscenze di base su come funzionano questi bambini. Non si può trattare una scomparsa autistica come una qualsiasi scomparsa infantile”