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Osnato: “Dobbiamo restituire la speranza a Milano”

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Osnato: «Milano è diventata un luna park per ricchi, va restituita al ceto medio. Azione? Chi condivide il nostro programma è benvenuto»

Il deputato di FdI parla della città, di come sia stata fiaccata dagli anni di centrosinistra e di come far tornare la «speranza»: «Sala si è dimostrato inadeguato. Noi dobbiamo lavorare su una visione per il futuro, il candidato viene dopo. E va evitato l'effetto "talent show"»

Politica - di Natalia Delfino - 31 Luglio 2025 alle 11:49

L’obiettivo è «restituire Milano ai milanesi», a quel ceto medio che è stato allontanato dalle politiche urbanistiche della sinistra, che hanno trasformato la città «in un grande luna park per ricchi signori che possono permettersi affitti a cifre iperboliche». Intervistato sulle pagine milanesi di Libero, il deputato di FdI e presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, già consigliere comunale, parla di Milano e di quello che si sta muovendo in vista delle comunali fissate per il 2027, ma proiettate al centro di un dibattito accelerato dall’inchiesta urbanistica.

Osnato: «Milano va restituita al ceto medio»

«Tutto il ceto medio, che è l’elettorato di riferimento del centrodestra, è stato espulso dalla città ed è andato a vivere nell’hinterland. Non è un caso che in provincia oggi otteniamo risultati che un tempo sembravano impensabili: governiamo Sesto San Giovanni, Cinisello, Trezzano e tante altre realtà», ha ricordato Osnato, chiarendo che «restituire la città al ceto medio però non è solo funzionale a livello elettorale, ma è cruciale per il tessuto sociale della città. Sono impiegati, autisti, cuochi, camerieri, infermieri, parrucchieri a rendere Milano viva e attrattiva».

Prima un’idea di città, poi il candidato. Evitando l’effetto “talent show”

In questo scenario è già partito il toto-nomi, ma prima del nome si tratta di costruire «un progetto» anche per evitare di incorrere nuovamente nel «drammatico errore» di trasformare «la scelta del candidato in un talent show», con il risultato di «bruciare tutti i nomi possibili». Il centrodestra, già dopo l’estate, deve iniziare a lavorare su «un’idea di città e, accanto, esiste una persona, anzi un gruppo di persone che possono incarnare questa visione. Non mi accodo alla disputa civico-politico: abbiamo avuto politici bravissimi e civici che hanno fatto altrettanto bene. Però – avverte il deputato di FdI – bisogna tenere conto che il centrodestra alle ultime comunali a Milano ha avuto un gap elettorale importante. Serve recuperare quel voto riformista che non è andato al centrodestra ma nemmeno al Pd».

Il dibattito poco appassionante su civico o politico

Quanto al dibattito sull’allargamento interno alla coalizione, Osnato ha ricordato che «Fratelli d’Italia è il partito che più ha saputo allargare in questi anni». «Nel 2016 partecipammo alle comunali prendendo il 2.4%, oggi in città siamo oltre il 25%. È un dato significativo di come FdI abbia saputo allargare, sia nell’elettorato sia nelle persone che rappresentano questo elettorato. Abbiamo tanti esponenti che non vengono dalla storia della destra, ma che sono espressione del mondo cattolico, delle professioni e che provengono anche da altri partiti della coalizione. Credo quindi – ha chiarito – che nessuno possa insegnarci come si può allargare. Al massimo è un problema che devono porsi altri partiti che un tempo avevano risultati diversi e che oggi fanno più fatica».

Sì all’allargamento della coalizione. Azione? «Chi condivide il programma è benvenuto»

«E per quanto riguarda una possibile alleanza con Azione alle comunali?», ha chiesto Andrea Muzzolon, che firma l’intervista. «Io – ha risposto Osnato – non sono mai per escludere, ma per aggregare; poi serve farlo intorno ai temi. Non ci si aggrega solo per vincere perché poi non si riesce a governare. Una volta individuati i punti fondamentali del programma per la Milano dei prossimi 20 anni, chi vuole starci è il benvenuto».

Le priorità per Milano: sicurezza, periferie, mobilità, ricostruzione del tessuto sociale

Osnato già li indica quei punti fondamentali: sicurezza, effettiva e percepita; trasporti, rimasti indietro e orientati da politiche ideologiche da parte delle giunte di sinistra; periferie, abbandonate sia da Pisapia che da Sala; politiche di coesione, in una città in cui tutti – come emerso a seguito dell’inchiesta urbanistica – riconosco lo sfilacciamento del tessuto sociale e la perdita di quella caratteristica di interclassismo che caratterizzava lo spirito ambrosiano.

Osnato: «Sala si è dimostrato totalmente inadeguato»

«Sala è un sindaco che, specie in questo secondo mandato, si è dimostrato totalmente inadeguato e distaccato dal resto della città. Non ha saputo dare risposte ai problemi e alle esigenze dei cittadini. Anche dal punto urbanistico, i capitali che la città ha saputo attrarre dovevano essere destinati anche a un’edilizia più abbordabile per il ceto medio. E, sia chiaro, il giudizio prescinde dall’inchiesta giudiziaria che farà il suo corso».

Il compito di «riportare la speranza»

«L’atteggiamento dell’amministrazione ha provocato una forte disaffezione dalla politica: il nostro compito è riportare speranza in quelle realtà», ha sottolineato il deputato di FdI, spiegando l’obiettivo del partito è «vincere perché Milano ha bisogno di cambiare guida. Per quanto riguarda il partito, vogliamo consolidare il nostro consenso per portare con ancora più forza le nostre istanze al centro dell’azione amministrativa».

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di Natalia Delfino - 31 Luglio 2025