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Giustizia giusta

Nordio: “Stop al carcere preventivo e all’appello per chi è assolto. Vinceremo il referendum”

Il Guardasigilli annuncia una stretta sulle carcerazioni facili e rilancia la necessità di sigillare le decisioni di primo grado per gli innocenti. Rivendicata la riforma costituzionale come atto di coraggio

Politica - di Paolo Cortese - 24 Luglio 2025 alle 14:44

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio è soddisfatto dell’approvazione della riforma sulla separazione delle carriere. Ne rivendica il significato e rilancia sulla necessità di evitare l’appello per chi è assolto con formula piena in primo grado e di dare un freno alla carcerazione preventiva.

Le parole di Nordio: “Il referendum? Lo vinceremo”

In un’intervista a Il Giornale, il Guardasigilli mette in evidenza i contenuti della separazione delle carriere: “Il giudice sarà veramente terzo e imparziale, mentre oggi viene valutato nei consigli giudiziari e nel Csm anche dai Pm. Una singolarità che quando la spiego ai colleghi degli altri paesi pensano che stia scherzando. Nei casi migliori sono increduli, negli altri ci ridono dietro”. “Sull’autonomia e l’indipendenza dei Pm non cambia assolutamente nulla. Del resto sarebbe assurdo che un ministro che è stato Pm per quasi 40 anni, proprio per essere indipendente, volesse sottoporre questo organo al potere politico”. Sul referendum confermativo, Nordio si dice sicuro della vittoria: “Penso di sì. Comunque auspico che il dibattito avvenga in termini pacati, senza slogan, senza toni apocalittici, e soprattutto senza coinvolgere il governo e la stessa magistratura. Se si andasse alla guerra, cosa che non voglio nemmeno immaginare, sarebbe una sconfitta per tutti, anche per i vincitori”.

“Io contrario alla separazione delle carriere? Falso”

A Debora Serracchiani, deputata del Pd che lo aveva accusato di avere cambiato idea sulla separazione delle carriere Nordio risponde così: ” Fu nel 1992 in piena Tangentopoli. Ma tre anni dopo scrissi che stavamo esagerando, e che erano necessarie riforme radicali. Il Giornale e il Corriere uscirono con un titolo in prima pagina: Il giudice Nordio si pente. Da allora, non ho più cambiato idea. E nel 1997 fui chiamato dai probiviri dell’Anm per render conto delle mie idee eretiche. Naturalmente li mandai al diavolo. Ho recuperato la corrispondenza e l’ho fatta metter nel sito del Ministero.”

“Cambiare il codice sulla carcerazione preventiva”

“Occorre cambiare molto del codice di procedura penale- aggiunge Nordio-: soprattutto sulla carcerazione preventiva, perché oggi una buona parte dei detenuti in attesa di giudizio poi viene assolta, o condannata a una pena sospesa. E poi c’è la responsabilità delle forze dell’ordine e dei medici, la tutela della privacy e tanto altro. Lavoreremo molto nei prossimi due anni”. Sul ricorso in appello contro le assoluzioni, il ministro dice: “Il ricorso è ovviamente del tutto legittimo. È la legge che va cambiata. Quando una persona viene assolta con formula piena, l’unico motivo di impugnazione può essere una evidente violazione di legge. Ma allora bisogna rifare ex novo il dibattimento. Non si può giudicare sulla base di un processo che si ritiene viziato”.

 

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di Paolo Cortese - 24 Luglio 2025