
Eccesso di autostima
Narcisismo, tra delitti e politica: da Trump a Berlusconi, gli eccessi di un termine diventato di massa
Da The Donald a Putin, a tutti gli autori di femminicidio, si tira sempre in ballo la sindrome che deriva dal mito di Narciso. Con una semplificazione paradossale e inutile
È narcisista. Ha il narcisismo. Sarà narcisista. Il mito di Narciso che muore specchiandosi nella sua bellezza è forse esagerato? Viene ormai utilizzato come termine comune e abituale per spiegare fatti cruenti (anche femminicidi), abitudini e comportamenti dei leader politici ma anche più comunemente atteggiamenti dialogici e relazionali.
Il narcisismo e i tratti
Il disturbo narcisistico presenta elementi caratteristici incentrati sulla grandiosità. Anche se ha un aspetto antitetico, cioè quello della vulnerabilità (tipo covert). I narcisisti hanno bisogno di un riconoscimento continuo del proprio Sé, con momenti di vera e propria ipomania.
La sovradiagnosi del narcisismo può verificarsi quando tratti di personalità, che sono normali e comuni, vengono interpretati erroneamente come disturbi. In alcuni casi, individui con tratti narcisistici, ma non che soddisfano i criteri per il disturbo narcisistico di personalità (DNP), potrebbero essere etichettati erroneamente come aventi il disturbo.
La grande scuola italiana
La grande scuola italiana, quella del Terzo Centro di Roma, con Antonio Semerari, Giuseppe Nicolò, Antonino Carcione, Giancarlo Dimaggio, ha effettuato lavori magistrali sul narcisismo e sui tratti di personalità. Che, in quanto tali, sono presenti in tutte le persone. Il DNP, secondo il DSM-5 (la cui edizione italiana è stata curata dallo stesso Nicolò), è caratterizzato da un pattern pervasivo di grandiosità (in fantasia o comportamento), bisogno di ammirazione e mancanza di empatia, che emerge nella prima età adulta e si manifesta in vari contesti. Anche la prestigiosa scuola dell’Apc diretta da Francesco Mancini si è occupata di questo aspetto. Queste due scuole hanno formato autori importanti, da Donatella Fiore, ad Amalia Gangemi, a Lhoana Valentini, Giuseppe Femia, Elena Bilotta, solo per citarne alcuni.
Da Trump ai femminicidi: l’abbondanza di narcisismo
Secondo l’attualità, Donald Trump è un narcisista. E con lui lo sarebbero gran parte dei leader politici internazionali. Ma il termine viene usato anche, e puntualmente, in ogni drammatico caso di femminicidio. A sproposito, come si è visto nel caso di Alessandro Impagnatiello, autore dell’omicidio di Giulia Tramontano. La parola narcisista è entrata nel dizionario comune per giustificare qualsiasi atto di esuberanza o di eccessiva autostima.
Tutti uguale a nessuno
Trump, Putin, Netanyahu, prima ancora soprattutto Berlusconi, sarebbero tutti narcisisti? Probabile. Più probabile che, come scrivono Semerari e Nicolò, ma anche Umberto Galimberti, la contemporaneità secolarizzata, senza più riferimenti religiosi, politici e ideologici, porti a un autoriferimento automatico. E se siamo tutti narcisisti non lo è nessuno, in fondo. Il nichilismo ha partorito questa idea di narcisismo e individualismo. Come se la battuta celeberrima di Woody Allen, (“Dio è morto, Marx è morto e io non mi sento tanto bene”) avesse preso forma.