
La protesta dei residenti
Milano, parla l’inquilino che con un esposto ha fatto partire l’inchiesta: “Le nostre vite stravolte, qualcuno se ne sarebbe accorto”
Il testimone ha ricordato che nella zona «c'era una ruspa di 20 metri e 30 tonnellate che cercava di entrare dentro a un cortile con tre palazzine di inizio Novecento. Le famiglie che in quelle case ci abitano si sono preoccupate e si sono opposte»
«Ci sembrava impossibile che nel cortile in cui stava una palazzina di tre piani potesse starcene una da sette. Per quattro anni il cantiere ha stravolto le nostre vite». L’ha riferito a La Stampa Marco Malfatti, residente di piazza Aspromonte a Milano, luogo da cui è partita l’inchiesta sulla gestione urbanistica che la scorsa settimana ha coinvolto anche Palazzo Marino. L’indagine era iniziata nel 2022, con un esposto presentato in procura dall’intervistato e dagli abitanti della zona, assisti dall’avvocato Veronica Dini. I residenti non volevano la costruzione dell’Hidden Garden, un edificio di sette piani e oltre 40 appartamenti. Una villetta di tre piani è stata abbattuta per fare spazio al nuovo edificio, collocato in un cortile circondato da case in stile anni Trenta. Per gli abitanti dell’area, che hanno visto e sentito il lavori dalla finestra delle abitazioni, si tratta di un abuso edilizio.
Inchiesta sull’urbanistica a Milano. Parla uno degli abitanti
L’inquilino, durante l’intervista, ha ricordato che a causa dei lavori non potevano essere garantite «ai residenti le giuste condizioni di sicurezza e privacy di cui hanno sempre goduto» e per questo motivo «gli amministratori dei condomini vicini hanno quindi chiesto l’accesso agli atti riguardanti il progetto, ma i tempi si allungavano ed era difficile ottenere informazioni. Questo ci ha insospettiti e ha messo in moto la protesta». Poi ha aggiunto: «Abbiamo dovuto subire per quattro anni un cantiere che ha stravolto le nostre vite e la zona in cui abitiamo. C’erano muri che cadevano sotto i nostri occhi, eravamo sommersi dalle polveri. E mentre i camion distruggevano un cortile che ancora non è stato ricostruito, è sparita una bellissima villa in stile anni Trenta per fare spazio al palazzo».
Prima o poi qualcuno avrebbe scoperto tutto
L’imprenditore di Bluestone Andrea Bezziccheri, che ora è indagato, si era lamentato perché in precedenza alcuni residenti avevano fermato la costruzione, bloccando fisicamente l’ingresso del cantiere. Eppure Malfatti ha spiegato che nella zona «c’era una ruspa di 20 metri e 30 tonnellate che cercava di entrare dentro a un cortile con tre palazzine di inizio Novecento. Le famiglie che in quelle case ci abitano si sono quindi preoccupate e si sono opposte. Non era una situazione sicura: sotto alla pavimentazione del cortile passano tubature del gas che rischiavano di essere danneggiate». «Ci siamo sempre chiesti come una cosa del genere potesse accadere a Milano – ha concluso – prima o poi qualcuno l’avrebbe scoperto».