
Ottimismo e convinzione
Migranti in Albania, Piantedosi avanti tutta tra fiducia e adesioni europee: ora contiamo anche sulla Corte di giustizia Ue
Il ministro dal Forum in masseria: "Centro migranti operativo al 50%, presto il via libera della Corte Ue per i rimpatri" e il riconoscimento finale di un modello che il governo considera cruciale per la gestione dei flussi e la tutela della sicurezza nazionale
Migranti e progetto Albania, il Ministro dell’Interno dal Forum in Masseria annuncia progressi e ribadisce la linea dura sui rimpatri, puntualizzando: “Non è una fissazione del governo, ma un’esigenza che si afferma».
Migranti in Albania, Piantedosi rilancia il progetto
Di più: come rilancia Italpress, sul punto il ministro dell’Interno ribadisce e rilancia: «Stiamo andando avanti con una sola parte delle attività che possono svolgersi dentro quel centro in Albania. C’è un utilizzo parziale di un 50% delle funzionalità di quel centro, rispetto agli obiettivi originari. Contiamo a breve ci sia un pronunciamento favorevole della Corte di giustizia europea. Bisogna essere severi sulla possibilità di potere eseguire i rimpatri». Infine, rispondendo a una domanda puntuale durante un panel della rassegna, torna a specificare: «Questa non è una fissazione maniacale del governo italiano, ma è un tema che si sta affermando».
Tutto “impaludato” in attesa del via libera della Corte Ue
Proprio così. E intanto il progetto del centro per migranti in Albania, fortemente voluto dal governo Meloni, sta procedendo seppur con una operatività ancora parziale (come sottolineato dal ministro Piantedosi) che, intervenendo a un panel della rassegna Forum in Masseria, ha spiegato: «Attualmente il centro è un utilizzo parziale di un 50% delle funzionalità di quel centro, rispetto agli obiettivi originari».
Piantedosi ha fiducia in un prossimo pronunciamento favorevole della Corte di giustizia europea
Non solo. Piantedosi ha anche espresso fiducia in un prossimo «pronunciamento favorevole della Corte di giustizia europea». Un passaggio fondamentale per sbloccare la piena operatività e, soprattutto, la possibilità di eseguire i rimpatri. Quest’ultimo aspetto, ha sottolineato il ministro, non è una «fissazione maniacale del governo italiano, ma è un tema che si sta affermando» a livello più ampio.
Migranti in Albania, una strategia italiana ampiamente condivisa (e adottata)
La strategia italiana punta a esternalizzare una parte della gestione dei flussi migratori, in un’ottica di maggiore rigorosità e controllo. Il centro in Albania, infatti, dovrebbe fungere da struttura per l’identificazione e il primo accoglimento dei migranti salvati in mare da navi italiane o in acque internazionali, con l’obiettivo ultimo di accelerare le procedure di rimpatrio per coloro che non hanno diritto alla protezione internazionale.
L’ultimo esempio dalla Danimarca
Le parole di Piantedosi giungono in un momento in cui il tema migratorio resta centrale nel dibattito politico europeo e nazionale. Non sorprende allora che, proprio in queste ore, anche il primo ministro danese ha sposato il sistema Albania e le politiche dell’esecutivo Meloni in materia di gestione e controllo dei flussi migratori in funzione della difesa della sicurezza e a tutela della difesa di valori e identità.
Migranti in Albania, l’impegno di Piantedosi su una sfida epocale
L’attesa per il via libera della Corte di Giustizia è palpabile, poiché da esso dipenderà la piena attuazione di un modello che il governo considera cruciale per la gestione dei flussi e la tutela della sicurezza nazionale. L’impegno del Viminale resta quello di garantire un approccio rigoroso, ma al contempo efficace, per affrontare una sfida complessa che richiede risposte chiare e determinate.