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Migranti, dati choc: il 30% si ritira dalla scuola. Valditara zittisce la Schlein: “Classi separate, ma che razzismo!”

L'istruzione obbligatoria

Migranti, dati choc: il 30% si ritira dalla scuola. Valditara zittisce la Schlein: “Classi separate, ma che razzismo!”

Cronaca - di Robert Perdicchi - 29 Luglio 2025 alle 21:20

“Oltre il 30%, quindi circa un terzo dei ragazzi stranieri, non completa la scuola dell’obbligo, questo “vuol dire che un terzo dei ragazzi stranieri non ha nessuna possibilità di inserirsi nel tessuto lavorativo della società italiana”. I dati clamorosi sono stati forniti oggi da Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito nel corso della sua intervista al Caffe’ della Versiliana a Marina di Pietrasanta (Lucca). “Mi sono fatto dare da Invalsi – ha aggiunto – l’andamento dei ragazzi stranieri, sono dati che mi sono arrivati qualche giorno fa e che poi rendero’ noti alla stampa, sono veramente impressionanti”.

I migranti e la scuola dell’obbligo in Italia

Il tema, ovviamente, non è quello delle capacità personale degli studenti italiani rispetto a quelli stranieri, ma di integrazione, capacità e voglia di imparare l’italiano e ritagliarsi un ruolo da cittadini. Un tema su cui Valditara garantisce il massimo impegno del governo Meloni. “Sono stati stanziati 13 milioni di euro per potenziare la conoscenza della lingua italiana per i ragazzi stranieri di primo arrivo perché sono necessari degli insegnanti di italiano specializzati perché ci vuole una tecnica particolare, una pedagogia specifica. Facciamo frequentare loro matematica, storia, inglese insieme con tutti gli altri e li mettiamo in una classe apposita con un insegnante d’italiano specializzato per fare potenziamento, per fare in sei mesi quello che gli altri bambini hanno già accumulato in anni. Elly Schlein ha detto che questo è razzismo, che io mi dovrei vergognare. Questo è buon senso, questo – ha detto il ministro – è vero amore verso il prossimo, verso questi ragazzi. Altrimenti la scuola attuale, come l’hanno disegnata loro, fa sì che oltre un terzo dei ragazzi stranieri non termini il percorso scolastico e non abbia nessuna chance di inserimento nella nostra societaà”.

Alle superiori le cose si complicano

Alle superiori nel complesso, solo l’82,9% degli alunni con cittadinanza non italiana riesce ad essere ammesso alla classe successiva, contro il 93,6% degli italiani. Uno dei principali problemi riguarda la discontinuità delle lezioni, in particolare nell’insegnamento della lingua italiana – che dovrebbe essere la chiave d’accesso per una corretta integrazione sociale – a cui si somma spesso l’assenza di un supporto didattico costante e strutturato. Il sistema scolastico italiano è infatti “progettato” per fare andare avanti più o meno tutti fino al termine delle scuole medie: alle elementari bocciare è una eventualità quasi sconosciuta, alle medie più probabile ma sempre molto rara. Alle superiori, invece, le cose si fanno serie per tutti e c’è il primo giudizio universale, che per gli alunni di origine non italiana assume i contorni dall’apocalisse. Al termine del primo anno delle scuole superiori, il tasso di promozione per gli studenti stranieri scende al 76,8%, mentre quello degli studenti italiani raggiunge il 91,6%. Un gap di quasi 15 punti percentuali che riflette tutte le difficoltà di ambientamento e apprendimento che molti studenti non italiani affrontano all’ingresso nel nuovo ciclo di studi.

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di Robert Perdicchi - 29 Luglio 2025