
"La donna forte d'Europa"
Meloni, très chic! Alla tv francese il successo dei mille giorni di Giorgia: «Le soluzioni italiane servirebbero anche a noi»
Procaccini rilancia lo speciale di CNews, che prende atto dell'efficacia del metodo Meloni e del fallimento degli stereotipi della vigilia: «È un successo perché è pragmatica, non ideologica. Tutti la indicavano col dito, ma se la sta cavando meglio di noi»
«Mille giorni di governo Meloni e guardate cosa succede sulla tv francese. Très chic! ❤️🇮🇹». Così l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini commenta, con un tocco di ironia tutta italiana, il servizio trasmesso da una delle principali emittenti d’oltralpe. Un recap che racconta l’Italia, sì, ma un’Italia che funziona. E che sorprende.
Mille giorni di governo #Meloni e guardate cosa succede sulla tv francese. Tres chic! ❤️🇮🇹#23luglio pic.twitter.com/Ny4S0nyOc1
Leggi anche— Nicola Procaccini (@NProcaccini) July 23, 2025
1000 giorni di governo Meloni celebrati dalla Francia
Non è più il tempo delle caricature e delle parodie. Non c’è spazio per le battutine con l’accento maccheronico, né per le condanne moralistiche. A mille giorni da quel 22 ottobre 2022, quando Giorgia Meloni varcò la soglia di Palazzo Chigi come prima donna nella storia repubblicana a guidare un governo, è la stampa francese a riconoscere, senza più reticenze, un fatto semplice: funziona.
Stabilità: oggi, una rarità europea
«Meloni ha appena festeggiato i suoi 1000 giorni al potere: mille giorni alla guida del governo, una longevità piuttosto rara tra i nostri vicini europei. Il governo Meloni figura ormai tra i cinque più duraturi dell’Italia del dopoguerra», esordisce il conduttore francese.
E in un continente dove i governi si sfaldano al primo refolo di vento, dove le coalizioni implodono tra correnti incompatibili, quell’indice temporale pesa più di tante dichiarazioni. In Italia, contro ogni cattivo presagio, il governo regge. Lavora. E produce.
Immigrazione: accordi e risultati concreti
«Al potere, Giorgia Meloni ha fatto della lotta all’immigrazione clandestina una delle sue principali battaglie politiche». E la battaglia – parola che in Francia conoscono bene – non è rimasta tale. I dati li snocciolano i colleghi transalpini con precisione: «Nel 2024, l’Italia ha registrato 20.000 ingressi illegali, con una riduzione del 60% in un solo anno, grazie a una serie di accordi di cooperazione economica con i Paesi africani».
Un cambio di paradigma che ha dato forma concreta a ciò che altri hanno sempre e solo promesso. Tunisia, Libia, Algeria, Kenya: la strategia è stata chiara. E il successo meritato.
Conti pubblici: sobrietà e attrattività
Poi viene il dato economico, e lì anche i commentatori francesi si fanno attenti: «Il Paese è riuscito a risanare i conti pubblici: il deficit è passato dall’8,6% del Pil nel 2022 al 3,4% nel 2024».
Un taglio netto, senza terremoti sociali. La macchina Italia si è rimessa in carreggiata con una politica di rigore e di visione. «L’Italia va meglio dal punto di vista economico e attrae capitali», affermano in studio.
Famiglia e lavoro: ricostruzione silenziosa
Ma non è tutto. Perché, come sottolinea la tv de France, l’esecutivo Meloni non si è fermato alla gestione dell’emergenza: «Infine, il presidente del Consiglio ha rilanciato la natalità offrendo un bonus di 1000 euro per ogni bambino nato nel 2025».
Un segnale forte: lo Stato torna a investire nelle sue radici. Anche «la disoccupazione è scesa al 6,5%, uno dei livelli più bassi nella storia del Paese, e in due anni si sono registrate 880.000 nuove assunzioni stabili».
Dalla derisione al rispetto
In studio, il commento non è più acido ma pieno di ammirazione: «Funziona il metodo Meloni. Eh sì, al momento è molto alta nei sondaggi. Se la sta cavando meglio di noi. Tutti la indicavano col dito, la ridicolizzavano. In realtà, forse dovremmo guardare alle soluzioni italiane». Il cambio di tono è netto. Dal sarcasmo all’autocritica.
E ancora: «Ricordo bene, si andava oltre la semplice derisione. Era stata messa all’angolo: “I fascisti al potere, l’estrema destra, le camicie nere di Meloni”. Ricordate l’odio assoluto che si riversava su di lei?». Oggi, quell’odio si è dissolto in un giudizio più lucido.
E la chiosa finale è forse la più emblematica: «È un successo perché è pragmatica, non ideologica. Tanto che oggi la si definisce “la donna forte d’Europa”».