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Marco Rizzo scatenato contro la sinistra: «Unita solo per le misere poltrone. Il M5S? Francia o Spagna purché se magna»

"C'era una volta Berlinguer"

Marco Rizzo scatenato contro la sinistra: «Unita solo per le misere poltrone. Il M5S? Francia o Spagna purché se magna»

Il leader di Democrazia sovrana popolare parla delle inchieste che stanno travolgendo il Pd, sottolinea il passaggio dalla superiorità morale alla doppia morale e ribalta un vecchio motto comunista: «Una volta la mela rossa era un frutto sano. Oggi, invece, la mela è rossa per la vergogna»

Politica - di Gabriele Caramelli - 24 Luglio 2025 alle 10:09

“C’era una volta Berlinguer. Dopo il sindaco di Milano, quello di Prato e di Sorrento, adesso anche Matteo Ricci, candidato governatore delle Marche finisce nella bufera. Ecco perché questi signori non sono degni di fare prediche o impartire lezioni. Sono tutt’altro rispetto alla forza in cui ho militato”. A dirlo è stato Marco Rizzo, fondatore del movimento Democrazia sovrana popolare ed ex europarlamentare del Pci in un’intervista a Il Tempo. Per la nuova sinistra “gli assi cardinali, d’altronde, ora sono la politica woke, Nato, Ue, Fmi e Bce”. Poi l’ex segretario del Partito comunista è tornato a parlare degli scandali che hanno travolto la sinistra in tutta Italia: “Quanto detto dall’ex sindaco di Pesaro è gravissimo. Cossutta, Paglietta o Fabrizio Barca certamente non si sarebbero fidati dei propri dirigenti e collaboratori, anzi li avrebbero controllati a vista. La fiducia cieca si dà soltanto alla fede”.

Marco Rizzo all’attacco della sinistra: «Sala? dovrebbero dimettersi tutti»

Rizzo ha poi parlato del caso “Mattonopoli”, che ha coinvolto anche il primo cittadino milanese Beppe Sala: “Se c’è una colpa dovrebbero lasciare tutti, non solo il sindaco. Chi è innocente va avanti. Nella Milano dem, invece, vale il principio della mezza colpa”. E ancora un altro riferimento al Pci: “Una volta  regnava l’idea per cui la ‘mela rossa’ fosse, a prescindere, un frutto sano. Ricordo bene quel manifesto degli anni Settanta. Oggi, invece, la mela è rossa per la vergogna”. Quando l’intervistatore gli ha fatto notare che alla gogna giustizialista finiscono sempre quelli che lavorano con il governo Meloni, come Matteo Salvini, l’ex cossuttiano ha evidenziato che “la logica dei ‘due pesi e due misure’ è un mantra di una certa parte politica. Non vale solo per gli interni, ma anche per gli esteri”.

Poi ha chiarito: “Alla vigilia del referendum si parlava solo di Gaza. Adesso, a parte qualche gazebo isolato, il tema sembra essere finito in soffitta”. E ancora: “Prevale il silenzio. Questa parola è come l’antifascismo. Viene utilizzata a corrente alternata, ovvero quando ci sono scadenze elettorali o quesiti per cui occorre raggiungere un quorum. Sono certo che a ottobre, quando sarà il momento delle regionali, il Medio Oriente ricomparirà come nel più classico dei miracoli. Attualmente, “questa è la ragione per cui prendo le distanze da questa sinistra. Sulla ‘contraddizione’, a queste latitudini, potrei scrivere biblioteche. Vedi l’ultimo caso De Luca. Lo sceriffo usa il maestro russo per trattare con la sua segretaria. Non a caso, dopo aver ottenuto quanto auspicato, lo molla”.

“L’M5s è ridicolo”

L’intervistato ha proseguito la sua offensiva contro il campo largo: “La parola ‘ridicolo’ è direttamente proporzionale Movimento 5 stelle di Conte. Sarebbero disposti a un accordo con tutti. Francia o Spagna finché se magna”. Quanto all’accettazione di tutti i profili dell’asse giallo-rosso da parte di Matteo Renzi, Rizzo ritiene che “tutti quei soggetti che non perdevano giorno per mettersi l’uno contro l’altro, adesso vivono gioiosamente nella sinistra. La vecchia sinistra, però, era unita per una grande idea, non per una misera poltrona”.

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di Gabriele Caramelli - 24 Luglio 2025