
Oltre 2000 ingressi illegali
Mannaia sul traffico di migranti, arrestati 25 stranieri: organizzavano gli sbarchi clandestini sulla rotta turca
La Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha scoperto un giro più vasto che coinvolge in tutto 68 persone. 43 sono indagate in stato di libertà. Sequestrati oltre 3 milioni di euro. Ricostruiti 30 sbarchi e 2000 arrivi illegali dal 2017 al 2022
Il traffico di migranti al centro di un’azione giudiziaria della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Venticinque stranieri sono stati arrestati con l’accusa di organizzare sbarchi clandestini utilizzando la rotta turca. I fatti avvenuti nel quinquennio 2017-2022.
Il traffico dei migranti: indagate altre 43 persone
Organizzavano tutte le fasi della traversata dei migranti lungo la rotta del Mediterraneo orientale, dalla Turchia fino alla provincia di Reggio Calabria. Per questo 25 cittadini stranieri sono finiti in carcere nell’ambito dell’operazione internazionale ‘Medusa’ coordinata dalla Dda di Reggio Calabria ed eseguita dagli agenti del Servizio Centrale Operativo e della Mobile di Reggio Calabria. Indagate in stato di libertà anche altre 43 persone, per un totale di 68 soggetti accusati di far parte di una rete internazionale articolata su quattro associazioni perfettamente organizzate per curare tutte le fasi della traversata.
Trenta gli sbarchi clandestini
Sono più di trenta gli sbarchi ricostruiti dai magistrati reggini e dalla polizia, tra il 2017 e il 2022, per complessivi duemila migranti clandestini circa approdati sulle coste italiane a bordo di barche a vela stipate all’inverosimile, per un giro d’affari nell’ordine dei dieci milioni di euro stimato grazie all’analisi di centinaia di transazioni finanziarie estero su estero.
Tutte le attività sono state svolte all’estero con le conseguenti e facilmente immaginabili difficoltà connesse alla traduzione delle numerose lingue straniere intercettate. Sono state, infatti, impegnate decine di interpreti che, quasi in tempo reale, sono stati chiamati ad interpretare i dati derivanti dalle numerose intercettazioni disposte dalla Procura di Reggio Calabria.
Le diverse frange criminali dall’Ucraina alla Moldavia
All’esito delle indagini, è stata ricostruita l’operatività di quattro distinte associazioni criminali, tutte con basi all’estero, specializzate nel trasferimento dei migranti – per lo più iracheni, iraniani, afghani e siriani – dalle zone di imbarco turche fino alle coste italiane. In seno alle associazioni, i trafficanti operavano in maniera sinergica fra le molteplici cellule operative ubicate nei diversi Stati, nell’ambito di una rete transnazionale orientata esclusivamente al perseguimento del programma criminoso incentrato sul traffico clandestino di migranti. In particolare, la “frangia ucraina” e la “frangia moldava” avevano il compito di reclutare gli scafisti
Sequestrati oltre 3 milioni di euro
Grazie al coordinamento della Direzione nazionale antimafia, di Eurojust, Interpol, Europol e Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, sono stati individuati scafisti e capi delle organizzazioni criminali, tutti cittadini di Georgia, Ucraina, Turchia e Moldavia. Disposto anche il sequestro di tre milioni e trecentomila euro circa.
L’indagine è stata avviata nel 2019 analizzando le dinamiche criminali sottese al fenomeno degli sbarchi clandestini di migranti provenienti dalla Turchia e diretti, lungo la rotta del Mediterraneo orientale, verso le coste di Roccella Jonica (RC), Crotone, Lecce e Siracusa, con l’impiego di imbarcazioni a vela condotte da scafisti per lo più russofoni.
La rotta turca e la Calabria
Proprio la rotta turca è uno dei punti cardine degli scafisti. Che attraversano il Mediterraneo sbarcando in Calabria. Nel 2023 la regione fu teatro, a Cutro, di una tragedia immane con decine di morti riversi sulla spiaggia. Gli investigatori lavorano in sinergia con le polizie internazionali per arginare un fenomeno consolidato intorno al quale girano interessi economici notevoli.