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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova

La solita Zakharova

«L’Italia cancella la cultura, non diamo perle ai porci»: la propaganda russa cavalca il caso Gergiev. Con un “aiutino” a Cinquestelle

La portavoce del ministero degli Esteri di Mosca ha citato il Vangelo di Matteo, si è scagliata contro Picierno e Giuli e chiamato dalla sua parte quelli che da noi hanno parlato di censura e vulnus alla democrazia per la cancellazione del concerto del direttore d'orchestra russo

Politica - di Luciana Delli Colli - 23 Luglio 2025 alle 16:42

La cancellazione del concerto a Caserta del direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, considerato molto vicino a Putin, è diventata l’ennesima occasione propagandistica per Mosca, con tanto di citazione in italiano del Vangelo e sponda “interna” offerta da chi, invece, quell’esibizione l’ha difesa. «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, commentando il caso con le parole del vangelo di Matteo.

L’attacco di Zakharova all’Italia: «Cancella la cultura, non diamo le perle ai porci»

La tesi è quella dell’attacco alla libertà, alla cultura, ai valori fondanti della democrazia, di cui Mosca, nelle parole di Zakharova, sarebbe ovviamente paladina. «Condanniamo con decisione simili tentativi discriminatori di “cancellazione della cultura”, attuati dalle autorità italiane sotto dettatura degli epigoni di Bandera», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, secondo la quale Gergiev sarebbe stato oggetto di «una campagna di persecuzione senza precedenti», da parte di «neonazisti ucraini e politici russofobi».

La portavoce del ministero degli Esteri russo contro Picierno e Giuli

Zakharova poi è andata all’attacco diretto dell’eurodeputata dem Pina Picierno, in prima fila per far cancellare l’esibizione di Gergiev, per altro programmata sotto l’egida del suo compagno di partito Vincenzo De Luca, e ha ironizzato del ministro della Cultura Alessandro Giuli, che si è speso per far evitare il concerto. La parte più interessante dell’intervento della funzionaria russa, però, è quella in cui ha mostrato come certe forze che vorrebbero presentarsi come liberali, sostenendo la tesi della cultura russa “censurata”, facciano in realtà il gioco di Mosca.

L’aiutino alla propaganda russa di M5S e De Luca

«Sono significativi, in questo contesto, i commenti di condanna arrivati sia dall’Italia, dove tali azioni sono state definite una vergogna e l’opposto della democrazia, sia da altri Paesi occidentali, dove quanto accaduto è stato considerato un errore fatale», ha detto Zakharova. In Italia a schierarsi per il concerto di Gergiev, con toni anche molto duri nei confronti di chi ne ha sostenuto la cancellazione, sono stati in particolare i Cinquestelle e De Luca.

Mollicone: «Solidarietà a Picierno e Giuli. Il governo di Putin non interferisca con la nostra amministrazione culturale»

«Preoccupano ma non stupiscono le parole della portavoce del ministero degli esteri della Russia Maria Zakharova contro il ministro Giuli e l’eurodeputata Picierno sul caso dell’annullamento del concerto del direttore Gergiev alla Reggia di Caserta. A loro la nostra massima solidarietà», ha detto il presidente della Commissione cultura della Camera e responsabile nazionale cultura di FdI, Federico Mollicone. «Ancora una volta – ha sottolineato – non ci faremo intimidire. Il rispetto della cultura russa e l’amicizia tra i popoli non sono in discussione, ma il governo di Putin non interferisca con la nostra amministrazione culturale».

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di Luciana Delli Colli - 23 Luglio 2025