
Criminalità organizzata
Latitante egiziano arrestato a Cagliari: era ricercato in tutta Europa per traffico internazionale di droga
Bloccato al porto mentre lavorava su un peschereccio, deve scontare oltre sei anni per un trasporto da sedici tonnellate di hashish tra Marocco e costa iberica. Arriva il plauso delle autorità spagnole per l'operazione
A bordo di un peschereccio ormeggiato nel porto di Cagliari, lavorava come un uomo qualunque. Invece era un latitante ricercato da oltre un decennio. L’uomo, di origine egiziana, è stato colpito da un mandato di arresto europeo per traffico internazionale di sostanze stupefacenti: ben 16 tonnellate di droga per l’esattezza, partite via mare dal Marocco e destinate alla costa iberica.
Latitante arrestato a Cagliari: l’intervento della Squadra mobile
L’arresto è avvenuto nella mattinata di venerdì, a seguito di una segnalazione dell’Ufficio immigrazione della Questura di Cagliari alla Sezione criminalità diffusa e straniera della Squadra mobile. Il nome del ricercato era presente nella banca dati Schengen: a suo carico, una condanna definitiva a sei anni e due mesi, emessa dalle autorità spagnole per il suo coinvolgimento in un vasto traffico di stupefacenti.
Il traffico di hashish e la latitanza
Secondo quanto ricostruito, l’egiziano faceva parte di un’organizzazione criminale che, nel maggio 2013, stava trasportando via mare sedici tonnellate di hashish dal Marocco alla Spagna. Un’operazione di dimensioni industriali, su cui gli inquirenti iberici avevano lavorato a lungo per ricostruire ruoli e responsabilità. Lui, sfuggito ai primi arresti, era riuscito a far perdere le proprie tracce, fino a oggi.
Identificato e arrestato nel porto di Cagliari
Gli investigatori lo hanno localizzato proprio al porto di Cagliari, nascosto in bella vista: si era integrato come membro dell’equipaggio di un’imbarcazione da pesca. A tradirlo, l’incrocio dei dati e i successivi riscontri dattiloscopici, che hanno confermato senza margini d’errore la sua identità.
Una volta completate le procedure di identificazione, la Polizia di Stato lo ha tratto in arresto e condotto presso la Casa circondariale di Uta. Là sconterà la pena residua.
Il plauso delle autorità spagnole
Alla sede della forze dell’ordine sono arrivati, nel giro di poche ore, i ringraziamenti delle autorità spagnole, che hanno espresso «plauso per la professionalità e la tempestività dimostrata nell’individuazione del soggetto».