
Sindrome francese?
La Gran Bretagna dice sì allo Stato di Palestina a settembre, Trump non gradisce: “Mai parlato di questo con Starmer”
Il Regno Unito riconoscerò lo Stato della Palestina il prossimo settembre a meno che Israele non faccia dei passi per mettere fine alla “terribile situazione” a Gaza. Parola del premier britannico Keir Starmer durante la riunione del gabinetto del suo governo. Sindrome di Macron? Anche lui come il presidente francese ha detto che lo farà in occasione dell’Assemblea Generale dell’Onu a meno che il governo israeliano non raggiunga un cessate il fuoco a Gaza.
L’annuncio di Starmer: sì allo stato di Palestina a settembre
“Affermi con chiarezza che non ci sarà l’annessione della Cisgiordania e si impegni in un processo a lungo termine che arrivi alla soluzione dei due Stati”, si legge in una nota diffusa dal suo ufficio. Parlando da Downing Street, Starmer ha detto: “Abbiamo bisogno di vedere almeno 500 camion che entrano a Gaza ogni giorno, ma alla fine l’unico modo di mettere fine a questa crisi umanitaria è attraverso un accordo a lungo termine”. “E ancora: “Noi sosteniamo gli sforzi di Usa, Egitto e Qatar per arrivare ad un cessate il fuoco vitale. Deve essere sostenibile e portare ad un piano di pace più ampio, che stiamo sviluppando con i nostri partner internazionali”. Infine il premier britannico aggiunto che valuterà “quanto le parti abbiano rispettato questi passi prima di prendere una decisione finale”.
Trump: “Sarebbe regalo a Hamas”
Donald Trump non gradisce. “Mai discusso con Starmer di questo”. Il presidente usa dice di non aver parlato dell’argomento nell’incontro avuto in Scozia. Pur rifiutandosi di criticare la mossa di Starmer, Trump ha poi ribadito di avere una posizione diversa: “Se fai una cosa del genere veramente ricompensi Hamas, io non lo farò”, ha detto.
Sindrome di Macron? Prima di Parigi la Spagna di Sanchez
Starmer potrebbe dunque seguire la scelta fatta Parigi, malgrado a caldo avesse frenato affermando che si trattava di un passaggio che “deve far parte di un piano più ampio. Che porti in ultima analisi a una soluzione a due Stati e a una sicurezza duratura per palestinesi e israeliani”. Prima della Francia, già nel maggio scorso la Spagna di Pedro Sanchez insieme a Norvegia e Irlanda aveva riconosciuto lo Stato di Palestina.
Meloni frena: “Prima lo Stato di Palestina deve esistere”
L’Italia ha molte perplessità sulla tempistica. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni nei giorni scorsi si è detta favorevole a uno Stato di Palestina ma non ora. “L’ho detto varie volte, anche in Parlamento. L’ho detto alla stessa autorità palestinese e l’ho detto anche a Macron: io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo”, ha sottolineato la premier.
Tajani: siamo d’accordo ma non ora
Identico il giudizio del ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Io credo che sia giusto lavorare per la costruzione dello Stato palestinese. Bisogna costruirlo, però, lo Stato palestinese, bisogna costruire l’unità”, ha detto commentando l’annuncio del primo ministro britannico Starmer. “La prima cosa da fare è impedire che la Cisgiordania, come dicono alcuni ministri del governo israeliano, venga fagocitata. La Cisgiordania deve rimanere la Cisgiordania, e quindi bisogna lavorare per costruire lo stato palestinese e noi siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario per la costruzione dello stato palestinese. Ma lo Stato deve esistere”.