
Yes, we can?
Il piano “segreto” Renzi-Franceschini: il gatto e la volpe sfidano il Pd e sognano Silvia Salis come anti-Meloni
Meno di due anni al voto e a sinistra è calma piatta. Almeno all’apparenza, perché dietro l’eterno derby Pd-5Stelle e i mal di pancia del campo largo mai decollato c’è chi si agita, progetta, lavora ai fianchi. Nelle file sgangherate dell’opposizione i partiti discutono di strategia anche alla luce di una presunta e verosimile riforma elettorale. L’orizzonte di un proporzionale, con premio di maggioranza e indicazione del presidente del Consiglio, come previsto dalla riforma del premierato, manda all’aria i piani del centrosinistra, sempre più spiazzato.
Il patto ‘segreto’ Renzi-Franceschini per scaricare il Pd
In questo quadro spunta il patto del gatto e la volpe, Matteo Renzi e Dario Franceschini. Entrambi, come analizza oggi la Stampa, da tempo vanno confabulando di un nuovo soggetto politico che arrivi al 10%. È il vecchio e mai sopito sogno della forza riformista liberale che guarda al mondo cattolico, che non ‘cede’ alla politica della destra sui migranti e alla vulgata sui diritti della sinistra massimalista guida da Conte e Schlein.
L’ex ministro della cultura sogna un nuovo partito del 10%
Tre indizi fanno una prova. Qualche giorno fa il mite e taciturno Franceschini, intervistato dal Foglio, ha parlato apertamente di una nuova forza politica capace di aggregare tutti i piccoli partiti o semplici progetti civici ancora in cerca d’autore. Nel pour parler l’ex ministro della Cultura ha fatto il nome della sindaca di Genova Silvia Salis, nuova Giovanna d’Arco del centrosinistra dopo l’ubriacatura, incauta, per la Todde in Sardegna. Guarda caso poco dopo Renzi ha riunito Italia Viva proprio a Genova, sotto lo slogan: “Si può fare”. Frase che ricalca il Yes, we can di Barack Obama tanto caro a Veltroni. Ma anche il “si… può…fare!” di Frankenstein junior. Le parole di un frenetico Gene Wilder nei panni del dottor Frankenstein Jr, che con gli occhi spiritati e un’eccitazione quasi maniacale, urla al suo assistente Igor. Per l’ex rottamatore, che si cinema se ne infischia, invece è il richiamo allo spirito della Leopolda, del “suo” Pd, quello liberal e non quello massimalista e radicale di oggi che gli fa orrore.
L’ossessione di Renzi per Genova: si può fare
Basta occhieggiare e rincorrere i 5Stelle. E se nel Nazareno non c’è più posto anche Franceschini è pronto a fare le valigie. Obiettivo: una fantomatica nuova creatura, magari all’inizio un po’ un’ammucchiata Arlecchino, che metta insieme la sinistra di Ettore Maria Ruffini, i cattolici dem insoddisfatti, qualche radicale sapiens di Più Europa e Azione di Calenda. Insomma che il Pd si giochi la sua inutile partita-derby con i grillini senza chance di vittoria. Renzi e Franceschini guardano altrove.
Sondaggio Swg, 4 italiani su 10 vogliono un nuovo partito
Un recente analisi Swg segnala che 4 italiani su 10 hanno voglia di un partito completamente nuovo. “Il modello è Genova”, ripete Renzi come un’ossessione. In casa di Italia Viva non si fa che parlare della sindaca dei record. E forse l’ex sindaco di Firenze ci si rivede un po’. E poi, particolare da non trascurare, è donna. Sarebbe perfetta per sfidare Meloni, tanto più se passerà la norma che impone di indicare il candidato premier.