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Netanyahu ha chiamato il Papa, dopo l’attacco alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza

La telefonata

Il Papa parla con Netanyahu: «A Gaza prezzo straziante della guerra pagato dai più fragili, si raggiunga la pace»

Il premier israeliano ha chiamato il Pontefice, dopo l'attacco di ieri alla chiesa della Sacra Famiglia. Fonti di Israele: gli ha dato rassicurazioni sui negoziati e lo ha invitato a visitare il Paese

Esteri - di Federica Parbuoni - 18 Luglio 2025 alle 16:29

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiamato Papa Leone XIV, in seguito all’attacco che ieri ha colpito la chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, provocando – secondo l’ultimo bilancio fornito dal Patriarcato dei Latini – la morte di tre persone e nove feriti, alcuni dei quali gravi. Tra i feriti, sebbene lievemente, c’è stato anche il parroco, padre Gabriel Romanelli.

La Santa Sede: il Papa ha rinnovato a Netanyahu il suo appello per la fine della guerra

Durante il colloquio, ha riferito la sala stampa della Santa Sede, il Santo Padre ha rinnovato a Netanyahu il suo appello affinché venga ridato slancio all’azione negoziale e si raggiunga un cessate il fuoco e la fine della guerra. Prevost ha inoltre espresso nuovamente la sua preoccupazione per la drammatica situazione umanitaria della popolazione a Gaza, il cui prezzo straziante è pagato in modo particolare da bambini, anziani e persone malate. Infine, il Papa ha ribadito l’urgenza di proteggere i luoghi di culto e soprattutto i fedeli e tutte le persone in Palestina ed Israele.

Fonti israeliane: il premier ha invitato Leone XIV e lo ha rassicurato sui negoziati

Fonti israeliane, citate dal Times of Israel, hanno riferito che la telefonata è durata più di un’ora ed è stata «bonaria e amichevole». Secondo quanto emerso, Netanyahu avrebbe detto al Papa che sta lavorando per il rapido rilascio degli ostaggi e che «i negoziati stanno procedendo». «Siamo vicini a un accordo», è la rassicurazione trapelata, insieme all’invito rivolto al Pontefice per una visita in Israele.

Il «cauto ottimismo» del governo di Tel Aviv

Di «cauto ottimismo» sui negoziati all’interno del governo hanno parlato anche fonti a conoscenza dei dettagli della riunione di gabinetto in Israele, citate dal quotidiano Ynet. Secondo le fonti,  Netanyahu «ha mostrato una notevole flessibilità. Ora tutto dipende da Hamas e dalla sua risposta. Questo determinerà se si raggiungerà un accordo già la prossima settimana». Le fonti hanno aggiunto che la delegazione negoziale rimarrà a Doha durante il fine settimana.

La telefonata del Papa al cardinale Pizzaballa

In mattinata il Pontefice aveva chiamato il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, per informarsi della situazione a Gaza, dove il patriarca si trova in visita umanitaria anche con il supporto dell’Italia, e sulle condizioni di padre Romanelli e degli altri feriti. Il Papa, ha fatto sapere la Santa Sede, ha espresso «sostegno e affetto a tutta la comunità raccolta attorno alla parrocchia e a quanti soffrono per la violenza», ribadendo «la sua intenzione di fare tutto il possibile perché si fermi l’inutile strage di innocenti».

Insieme al patriarca, Leone XIV ha rivolto il pensiero «a tutte le vittime innocenti, a quelle dell’attacco di ieri e a tutte quelle di questo tempo di dolore in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente». In tarda mattinata, il Pontefice ha contattato anche padre Carlos Ferrero, provinciale dell’Istituto del Verbo Incarnato, cui appartiene padre Romanelli, «manifestando la sua vicinanza anche a quanti della comunità, fedeli e religiosi, erano con lui». Leone XIV ha assicurato a tutti »la sua preghiera e il suo incessante impegno per la pace, unica via che preserva l’umanità di tutte le parti».

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di Federica Parbuoni - 18 Luglio 2025