CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

I laici di centrodestra del Csm bloccano il blitz contro Nordio

Salta il plenum

I laici di centrodestra al Csm bloccano il blitz contro Nordio: «Turbo-istruttoria sospetta. Questa non è la succursale dell’Anm»

I consiglieri hanno fatto mancare il numero legale e denunciato le "anomalie" del caso: il voto fissato in tempi rapidissimi, all'indomani dell'approvazione al Senato della riforma della Giustizia

Politica - di Natalia Delfino - 23 Luglio 2025 alle 18:14

I consiglieri laici del centrodestra hanno deciso di non partecipare al dibattito e al voto del plenum del Csm sulla proposta di delibera arrivata dalla Prima commissione dopo le parole del ministro della Giustizia Caro Nordio nel corso di “Parlate di mafia”, l’evento organizzato da FdI la scorsa settimana a Roma. La decisione ha fatto mancare il numero legale e la seduta è stata riconvocata per domattina.

I laici di centrodestra al Csm bloccano il blitz contro Nordio

«La non partecipazione al voto è prerogativa democratica di dialettica assembleare», hanno sottolineato in una nota i consiglieri – Enrico Aimi, Isabella Bertolini, Daniela Bianchini, Claudia Eccher e Felice Giuffrè – mettendo anche in evidenza l’anomalia del caso. «Con un iter incredibilmente rapido, di cui a memoria non si ricordano precedenti, la pratica a tutela del dottor Raffaele Piccirillo è arrivata oggi in Plenum per il voto. La richiesta di apertura pratica era stata depositata presso la locale Segreteria generale già alle ore 18.40 del 18 luglio, un venerdì, e al termine di una riunione straordinaria del Comitato di presidenza, il successivo 21 luglio, veniva immediatamente inviata alla competente Prima commissione», hanno spiegato. In un’intervista a Repubblica, il magistrato aveva delegittimato l’operato del ministro sul caso Almasri e Nordio aveva commentato sottolineando l’irritualità di «un magistrato che si permetta di censurare su un giornale le cose» fatta dal ministro, per altro su un caso ancora aperto. «In qualsiasi Paese al mondo – aveva aggiunto Nordio – avrebbero chiamato gli infermieri».

La tempistica sospetta della «turbo-istruttoria»

La Prima commissione, «con una “turbo istruttoria”, in poche ore la votava e nella giornata di ieri veniva subito inserita nell’ordine del giorno aggiunto del Plenum odierno». «Tutto è avvenuto – si legge nella nota dei consiglieri laici di centrodestra – senza alcun rispetto dell’ordine cronologico di trattazione di pratiche analoghe e delicate». Dunque, hanno aggiunto, «difficile non pensare che, grazie a questa tempistica accelerata, si sia voluto discutere questa pratica proprio all’indomani dell’approvazione della riforma della giustizia per polemizzare così con il Guardasigilli».

Una scelta a tutela del Csm: «Non è la succursale dell’Anm»

«La scelta di non partecipare al dibattito e al voto – hanno quindi chiarito – è maturata nella convinzione che l’adozione della proposta, nei termini e nei tempi in cui è stata presentata, possa trascinare il Csm in un conflitto istituzionale che non si addice alla funzione di garanzia che la Costituzione gli affida, con il rischio di trasformare l’Organo di governo autonomo in un improprio palcoscenico di confronto politico».

«Il Csm, come abbiamo più volte ricordato, non è la succursale dell’Associazione nazionale magistrati. La necessità di tutelare il ruolo ed il prestigio del Csm – hanno rivendicato – ci induce a segnalare in modo chiaro ed inequivocabile il nostro dissenso sul metodo e sul merito dell’iniziativa assunta da una parte dei componenti togati che sembrano strumentalizzare le parole del ministro per manifestare il loro dissenso alla riforma della Giustizia».

«Da Nordio valutazioni che rientrano nel legittimo dibattito politico»

Quanto al merito della «questione oggetto della proposta», i consiglieri laici di centrodestra del Csm hanno ricordato che «riguarda valutazioni personali del ministro che, pur potendo essere certamente discusse e criticate, rientrano a nostro avviso nell’ambito del legittimo dibattito politico e nel libero esercizio del diritto costituzionale di manifestazione del pensiero». «È assai singolare, comunque, che la difesa del Csm, in un momento così delicato nel rapporto tra Istituzioni, debba essere assunta dai consiglieri laici eletti dal Parlamento e non anche dalla totalità dei togati», hanno concluso.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Natalia Delfino - 23 Luglio 2025