
Italia-Africa
I cori “Meloni, Meloni” e le magliette con il suo volto: a Jimma l’abbraccio degli etiopi alla premier italiana (video)
La presidente del Consiglio e il primo ministro Abiy hanno visitato il progetto di riqualificazione del Lago Boye, avvenuto nell'ambito del Piano Mattei: "Il nostro sogno comune è costruire un nuovo paradigma, fondato sul rispetto e sull'amicizia"
I cori “Meloni, Meloni”, la magliette con il volto della premier e la rincorsa della macchina presidenziale. Giorgia Meloni è stata accolta da una folla in festa a Jimma, in Etiopia, dove si è recata in visita insieme al primo ministro etiope, Abiy Ahmed Ali, nell’ambito della sua seconda missione nel Paese, che l’ha vista impegnata a co-presiedere il vertice Onu sui sistemi alimentari e in una serie di incontri con alcuni leader africani sia sui rapporti bilaterali sia sul Piano Mattei.
“Meloni, Meloni”: la premier accolta da una festa nella città di Jimma
Proprio nella cornice del Piano Mattei si inserisce la tappa della delegazione italiana nella città di Jimma, nella regione di Oromia, a circa 250 km a Sud-ovest della capitale Addis Abeba, per verificare lo stato di avanzamento del progetto di recupero del lago Boye.
Il grazie del premier etiope Abiy all’Italia
Il lago Boye, quasi completamente prosciugato e abbandonato, ha rappresentato finora uno degli interventi più emblematici della cooperazione italo-etiope. Attraverso un investimento italiano di 25 milioni di euro, l’area è stata bonificata con l’obiettivo di trasformarla in un polo turistico legato anche alla cultura del caffè, settore di forte tradizione nella zona. Durante il sopralluogo, il premier Abiy ha ringraziato l’Italia per il supporto concreto, sottolineando come circa 3/4.000 lavoratori locali abbiano già trovato occupazione grazie all’attuazione del progetto, che dovrebbe concludersi entro pochi mesi.
Meloni: «Il nostro sogno comune è un nuovo paradigma, fondato su rispetto e amicizia»
«”Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”. Il nostro sogno comune è quello di costruire un nuovo paradigma, fondato sul rispetto e sull’amicizia. Per il benessere dei nostri popoli, dell’Europa e dell’Africa. Onorata di essere qui», ha scritto Meloni, citando Eleanor Roosevelt, sul libro d’onore a Jimma.
Il recupero del lago Boye e la riqualificazione dell’area: un progetto del Piano Mattei
L’iniziativa rientra nel quadro più ampio del Piano Mattei, che è nel pieno della sua operatività in 14 Stati africani. Nel corso della visita, Meloni e Abiy hanno ribadito l’impegno condiviso a rafforzare la cooperazione tra Italia ed Etiopia in chiave di equità, sviluppo sostenibile e stabilità regionale, sottolineando come progetti concreti come quello di Jimma contribuiscano a consolidare il legame tra i due Stati e favorire opportunità sul territorio.
Per quanto riguarda nello specifico il lago Boye, l’intervento, avviato nel settembre 2024 e sostanzialmente giunto a compimento, mira alla totale riqualificazione del bacino del lago artificiale, creato in passato dalla collettività italiana locale e poi lasciato in stato di abbandono. Il progetto interviene anche sull’area circostante, attraverso la realizzazione di percorsi viari e infrastrutture ricreative e culturali, in un’ottica di sostenibilità e valorizzazione turistica, commerciale e culturale dell’intera area. Il progetto sta inoltre fungendo da volano per l’afflusso di ampi investimenti pubblici etiopici (federali e regionali) e privati, e sta generando molteplici opportunità di occupazione per la popolazione locale in diversi settori in una zona caratterizzata da altissima disoccupazione giovanile.
Il progetto è stato identificato come prioritario con le autorità etiopi nel corso di colloqui durante il vertice Italia-Africa ed è stato portato avanti con il coordinamento della Struttura di missione del Piano Mattei assieme alla Cooperazione italiana, che ha assicurato il finanziamento dell’iniziativa, e all’ambasciata d’Italia a Addis Abeba. L’iniziativa si collega, infine, al progetto di rafforzamento della filiera del caffè, che trova nella regione le sue origini storiche e che contribuisce fortemente alle esportazioni e all’occupazione etiopica.