CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Unesco

La scelta della Casa Bianca

Gli Usa escono dall’Unesco: “È anti-Israele, globalista e in contrasto con l’America First. Farne parte non è nei nostri interessi”

Trump a febbraio aveva ordinato una revisione dell'adesione. La decisione era attesa dall'Agenzia dell'Onu: "Deploriamo, ma eravamo preparati". Tel Aviv applaude: "Un passo necessario"

Esteri - di Gianni Giorgi - 22 Luglio 2025 alle 16:13

Gli Stati Uniti hanno annunciato il loro ritiro dall’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, che avevano già abbandonato sotto Donald Trump alla fine del 2018, per poi farvi ritorno nel giugno 2023. “La continua partecipazione degli Stati Uniti all’Unesco non è nell’interesse nazionale“, ha dichiarato la portavoce del Dipartimento di Stato Tammy Bruce in una nota, descrivendo l’agenzia come prevenuta nei confronti di Israele e promotrice di cause “divisive”. Per gli Usa l’agenzia ha una “agenda globalista e ideologica per lo sviluppo internazionale in contrasto con la nostra politica estera America First”.

Trump: “Unesco antisraeliana e portatrice di cultura woke”

Per Trump, secondo quanto dichiarato dalla vice portavoce della Casa Bianca Anna Kelly, l’Unesco ha “posizioni anti-americane, anti-israeliane e un’agenda woke“. La mossa arriva dopo che a febbraio Trump aveva ordinato una revisione di 90 giorni sulla presenza di Washington nell’agenzia. “Il presidente Trump ha deciso di ritirare gli Stati Uniti dall’Unesco, che sostiene cause culturali e sociali woke e divisive, che sono completamente non in linea con la politica del buon senso per la quale gli americani hanno votato a novembre”, ha dichiarato al Post Kelly.

Da Tel Aviv il sostegno alla Casa Bianca

Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha espresso apprezzamento per la decisione dell’amministrazione americana di ritirarsi dall’Unesco, definendola “un passo necessario, volto a promuovere la giustizia e il diritto di Israele a un trattamento equo nel sistema delle Nazioni Unite, un diritto spesso calpestato a causa della politicizzazione in questa arena“.

L’amarezza dell’agenzia: “Decisione aspettata e dolorosa”

La direttrice generale dell’Unesco Audrey Azoulay ha affermato di “deplorare profondamente la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dall’agenzia”, ma ha insistito sul fatto che era prevedibile e che l’agenzia “si era preparata”. Ha inoltre respinto le accuse di parzialità anti-israeliana. “Queste affermazioni contraddicono la realtà degli sforzi dell’Unesco, in particolare nel campo dell’educazione sull’Olocausto e della lotta contro l’antisemitismo“, aggiungendo che, “le ragioni addotte dagli Stati Uniti d’America sono le stesse di sette anni fa”.

 

 

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Gianni Giorgi - 22 Luglio 2025