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Don Cosimo Schena

Giubileo, a Roma il prete influencer con più follower: “Anche sui social si porta il messaggio di Dio”

Il sacerdote ha milioni di seguaci sui social e ha iniziato a pubblicare perché scoraggiato dall'assenza di persone nelle chiese. Ogni giorno manda messaggi di evangelizzazione parlando una lingua semplice

Cronaca - di Renato Sandri - 22 Luglio 2025 alle 15:19

Il 28 e 29 luglio prossimi al Giubileo degli ‘influencer di Dio’ ci sarà anche il  prete più influencer, seguito da milioni di follower. ”Non posso mancare”, dice don Cosimo Schena, il sacerdote diventato social con milioni di follower. Nella hit parade è il prete più seguito. 

Il prete influencer: “Il messaggio arriva al cuore”

“Può sembrare eccessivo – dice Don Cosim o- ma io non trovo più differenza tra il pulpito e l’incontro con le persone via social. E’ vero che nei canali social non c’è la presenza reale ma il messaggio arriva comunque al cuore”. Dunque, si può evangelizzare anche via social? ”Certamente”, osserva il sacerdote pugliese che racconta come è nata la sua missione via Instagram e Facebook: ”Un’avventura iniziata per caso. Vedevo notizie brutte ovunque e ho cominciato a mandare qualche messaggio positivo sui social, anche attraverso poesie. Nel tempo, ho incontrato tante persone che vanno alla ricerca di Dio. Vedendo le chiese spesso vuote pensavo che la gente non credesse più in Dio, che la fede si fosse intiepidita, invece mi sono ricreduto. C’è tanta gente che cerca Dio , mi arrivano anche mille messaggi al giorno”.

“Parlo la lingua di Gesù”

‘La cosa bella – racconta il sacerdote influencer – è che mi segue anche chi non crede in Dio dicendomi di gradire ciò che dico: in realtà io parlo la lingua di Gesù. Ci sono state anche persone che strada facendo hanno cambiato il loro approccio alla fede e hanno cominciato ad andare in chiesa”. I social possono aiutare a riportare gente in chiesa? Don Cosimo Schena non ha dubbi. ”Si. Il social è diventato il rifugio di tanti, è diventato parte integrante della vita delle persone. Il male di questo secolo è la solitudine. La cosa che mi fa riflettere è quando mi arrivano mail lunghissime di persone che alla fine scrivono che non c’è bisogno che io risponda, l’importante dicono è che ci sia qualcuno che ascolti. E ogni volta mi chiedo: possibile che non siamo più capaci di ascoltarci?’‘.

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di Renato Sandri - 22 Luglio 2025