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Ancora guai

Germania, giudice pro aborto bloccata e Merz in panne: il governo si spacca sulle nomine della Corte costituzionale

Dietro il voto mancato, un terremoto valoriale scuote il Bundestag: aborto, plagio, la fine dell’eccezione tedesca e un cancelliere sostenuto da una manciata di voti

Esteri - di Alice Carrazza - 20 Luglio 2025 alle 08:00

Ancora guai per Friedrich Merz. L’elezione di una giudice alla Corte costituzionale tedesca si arena in aula e diventa l’ennesima battuta d’arresto del governo tedesco. Una débâcle che non è solo parlamentare, ma simbolica: spalanca le porte a una guerra valoriale che attraversa il Bundestag con toni e metodi mai visti prima, tra accuse di plagio e perfino minacce di morte. La politica tedesca, che si vantava di restare immune dalle passioni scomposte del resto d’Europa, scopre di non essere più un’isola.

L’elezione che non c’è stata e Merz in affanno

Venerdì scorso, la votazione per il rinnovo parziale dei giudici della Corte costituzionale salta. Salta tutto, a partire dalla candidatura di Frauke Brosius-Gersdorf, proposta dalla Spd e già approvata dal governo. La procedura vuole una maggioranza dei due terzi: occorrono quindi anche i voti dei Verdi e della Linke. Alternative für Deutschland si dà per contraria, ma a far mancare i numeri è un’insurrezione interna alla Cdu e alla Csu bavarese. Il motivo ufficiale? La candidata avrebbe copiato parti della sua tesi di laurea. Ma il vero casus belli è un altro.

Il vero nodo sulla nomina: il tema aborto

Frauke Brosius-Gersdorf è nota per le sue posizioni favorevoli alla depenalizzazione dell’aborto nei primi mesi. In Germania l’interruzione di gravidanza è ancora formalmente illegale, anche se chi lo compie non viene punito. Un equilibrio fragile che la candidata avrebbe voluto modificare in nome, dice lei, dei diritti fondamentali. È bastato questo per scatenare una tempesta.

In aula il clima è rovente, la votazione fallisce e la decisione viene posticipata. Il governo cerca di guadagnare tempo, ma la spaccatura è ormai palese. «Sui giudici costituzionali si innesca la battaglia di valori», scrive Mara Gergolet sul Corriere della Sera.

La battaglia mediatica

Dietro il fallimento però, la destra vede l’occasione. Siti conservatori, come Nius, non attendono a tratteggiare il profilo di Frauke Brosius-Gersdorf: «un’attivista per l’aborto fino al nono mese». Deputati della Cdu ricevono migliaia di mail, pressioni, insinuazioni. Il «no» alla giurista non è solo ideologico, è anche politico: Markus Söder, leader della Csu, non vuole che i giudici «di sinistra» vengano nominati con il placet della Linke. E nel partito di Merz, molti cominciano a domandarsi se davvero valga la pena sostenerla.

Mercoledì sera, la candidata rompe la prassi. Si presenta in uno dei talk show nazionali, da Markus Lanz. Vuole parlare. E lo fa: «Non si tratta più solo di me, signor Lanz. Si tratta anche di ciò che succede quando queste campagne — in parte è stata una campagna — hanno successo, cosa comporta per noi, per il Paese, per la nostra democrazia». Dice di aver ricevuto lettere, insulti, minacce di morte. I suoi collaboratori ora lavorano da casa. L’atmosfera è quella di una Germania diversa, più tesa, più polarizzata. Una Germania che non si riconosce più nella vecchia Bundesrepublik.

Merz, la sconfitta e l’orlo del burrone

Per Merz è un’umiliazione. Ricorda quella del primo scrutinio per la sua elezione a cancelliere, quando non riuscì a raccogliere i voti necessari. Ora, la scena si ripete. Il leader della Cdu guida un governo appeso a 12 voti di maggioranza, diviso fra un’ala moderata disorientata e un’ala conservatrice tentata dall’Afd. Nel frattempo, la Spd è in caduta libera nei sondaggi, il 15% non basta più neanche per trattare da pari.

Il nome di Frauke Brosius-Gersdorf tuttavia non è stato ritirato. Trecento colleghi universitari hanno firmato un appello in sua difesa. L’elezione è rinviata a settembre. E se certi giornali celebrano ancora Merz come “Il nostro uomo a Berlino“, nella vita reale il cancelliere è in panne.

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di Alice Carrazza - 20 Luglio 2025