
L'incidente venerdì scorso
Esplosione a Roma, scatta l’allarme degli sciacalli: ladri e rom nelle case del Prenestino
Dopo il terribile fatto del 4 luglio, i residenti vedono sempre più persone muoversi fra le loro case. I cittadini, costretti a lasciare le loro abitazioni, temono il campo nomadi di via dei Giordani, che non è lontano dalla zona
Sono giornate terribili per i residenti del Prenestino. Dopo l’esplosione avvenuta in un distributore di Gpl in via dei Gordiani, la situazione continua ad essere ad altissima tensione, perché oltre agli ingenti danni i cittadini devono fare i conti anche con gli sciacalli. Fin dalle prime ore successive all’esplosione, come scrive Il Giornale, i primi ladri hanno cominciato ad aggirarsi intorno agli edifici evacquati. Adesso la preoccupazione è alle stelle tra i residenti della zona.
L’esplosione venerdì 4 luglio
L’incubo è cominciato alle 8.00 del mattino di venerdì scorso, quando un boato ha fatto tremare la Capitale. Il distacco di una pompa della cisterna che alimentava l’impianto Gpl ha innescato una violenta esplosione che ha causato danni ingenti e ben 45 feriti (2 considerati gravi). Mentre calano, fortunatamente, i livelli di diossina, le autorità stanno indagando per fare luce sulla terribile vicenda. I residenti, costretti a lasciare le loro case, devono tuttavia confrontarsi con un altro problema. Poche ore dopo il fatto, i primi sciacalli hanno cominciato a farsi vedere. Non solo il trauma per quanto accaduto. Non solo la paura, e il disagio per la situazione precaria. Si è addirittura aggiunto il timore che qualcuno possa entrare nelle case per portare via oggetti di valore (se non addirittura la casa).
Gli sciacalli nelle case del Prenestino
L’allarme arriva dal complesso “Le Muse”, oltre che da via Balzani. I residenti vedono sempre più persone muoversi fra quelle abitazioni. Gli abitanti, costretti a lasciare le loro case, temono il campo nomadi di via dei Giordani, che non è così lontano. Ecco perché in molti, nonostante l’invito a lasciare la casa, non hanno trovato altre sistemazioni, scegliendo di restare di guardia. A riprova di ciò, nessuno avrebbe presentato richiesta per gli alloggi predisposti dal Comune. Le persone rimangono vicino alle loro case, e la notte non dormono, per tenere sempre la situazione sotto controllo.
Le indagini sull’esplosione
Le indagini su quanto accaduto il 4 luglio continuano. Gli inquirenti stanno valutando e visionando immagini e ascoltando testimonianze per poter capire meglio la dinamica. Non è escluso che arrivino presto i primi indagati.
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