
L'intervista
Elena Leonardi (FdI): “Il Made in Italy è il settore trainante delle Marche. Ricci? Noi pensiamo al nostro programma”
A Senigallia è in corso "Spazio Made in Italy", la due giorni di FdI sull'eccellenza delle produzioni italiane. La senatrice illustra i numeri del settore nelle Marche e spiega: «Questo evento è il riconoscimento dell’operosità silente delle piccole e piccolissime imprese marchigiane che sono il motore trainante della regione»
«Questo è il riconoscimento dell’operosità silente delle piccole e piccolissime imprese marchigiane che sono il motore trainante delle Marche». A dirlo è la senatrice di Fratelli d’Italia e coordinatrice regionale del partito nelle Marche, Elena Leonardi, parlando a proposito della due giorni “Spazio Made in Italy” che si sta tenendo a Senigallia, in provincia di Ancona, oggi 26 luglio, per la giornata conclusiva.
Quanto incide il settore del Made in Italy per la Regione Marche?
«Abbiamo tante piccole e piccolissime imprese che sono delle eccellenze, non solo a livello nazionale. Penso al settore delle calzature, del mobile, dell’abbigliamento e dell’agroalimentare e ad aziende come Lube cucine, Della Valle e Loriblu oppure a prodotti come il Verdicchio, il Varnelli e l’oliva all’ascolana. Tutte imprese che spesso sono frutto di una tradizione familiare e che hanno una grande incidenza sul Pil regionale, soprattutto il settore manifatturiero che ha numeri superiori alla media nazionale. Il Made in Italy per le Marche, in sostanza, è il settore trainante e, nonostante guerre e dazi, il nostro export cresce. Le nostre eccellenze enogastronomiche, inoltre, hanno aperto e consolidato il turismo non solo balneare e negli ultimi anni abbiamo avuto una crescita di turisti sempre maggiore, pari al +15%. A Pesaro, poi, abbiamo il distretto del biologico più grande d’Italia».
Tutti dati che vengono approfonditi nel corso di “Spazio Made in Italy”…
«Sì, siamo fieri di poterli snocciolare alla presenza non solo di esponenti del governo, ma anche di associazioni di categorie nazionali e personalità influenti del Made in Italy. Siamo la prima Regione per start-up innovative e guardiamo con interesse alla sfida dell’intelligenza artificiale. Tanti giovani, poi, stanno tornando a guardare al settore dell’agroalimentare e riscoprendo la tradizione agricola importante tanto quanto quella manifatturiera. Rivendico la nostra operosità silente che trova un grande riconoscimento proprio nell’organizzazione di questo evento sul Made in Italy».
Cosa pensa della vicenda “Affidopoli” che coinvolge Matteo Ricci?
«Questa inchiesta giudiziaria nasce da un’inchiesta giornalistica dopo la quale le opposizioni in consiglio comunale di Pesaro hanno sempre chiesto all’ex sindaco Ricci di presentarsi alla Commissione formatasi per fare luce sulla vicenda e raccontare la propria verità, ma si è sempre rifiutato. Abbiamo sempre considerato questo comportamento scorretto e sbagliato».
Secondo lei, Ricci dovrebbe ritirare la sua candidatura?
«Io guardo alla mia metà campo. Queste vicende, ovviamente, hanno un clamore politico, ma non spetta a noi dire cosa debba fare Ricci. Sarà una valutazione che farà il centrosinistra. Siamo e restiamo garantisti, mentre il M5s ha sempre fatto del giustizialismo una propria bandiera nei confronti degli avversari politici. Noi siamo concentrati sulla nostra proposta politica, sulla svolta che abbiamo impresso in questi cinque anni col presidente Acquaroli e sul cammino su cui vogliamo proseguire».
A tal proposito, facciamo un bilancio degli ultimi cinque anni di governo regionale…
«I risultati dell’azione di governo del presidente Acquaroli sono tangibili e concreti. Laddove avevamo una Regione con infrastrutture ferme al palo e un’arretratezza che ci condannava ad essere una Regione in transizione oggi siamo riusciti a intercettare miliardi per le infrastrutture sbloccando opere incompiute da decenni come la Galleria della Guinza, l’ultimo miglio di accesso al porto di Ancona progettando e mettendo a terra in maniera importante la Pedemontana, una sorta di parallela all’autostrada. Le Marche, poi, erano ultime nell’erogazione dei fondi europei, mentre oggi siamo in cima alle classifiche: prima per i pagamenti del Fondo sociale europeo, terza per gli impegni legati al Fres. Nel campo della sanità ricordo che in passato sono stati chiusi 13 ospedali, mentre oggi ne realizziamo e ne progettiamo di nuovi e, attraverso scelte importanti, si sta finalmente investendo nella sanità del territorio. Abbiamo rilanciato il turismo grazie alla valorizzazione del mare, delle nostre montagne e della nostra storia anche attraverso gli investimenti nel campo delle infrastrutture per il rilancio dell’aeroporto delle Marche. Il presidente Acquaroli ha avuto una visione strategica a 360 gradi per le Marche, senza avvantaggiare un territorio a danno di un altro, valorizzando le varie sfaccettature che compongono la nostra Regione al plurale. Penso alle zone colpite dal dissesto idrogeologiche dove ha avuto la capacità di poter ricevere dal governo 400 milioni dopo aver avuto un’alluvione che ha fatto anche 13 vittime, mentre in passato questo non sempre è avvenuto».