CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Tabacci

A volte ritornano

“Dobbiamo battere Giorgia Meloni”. Il nuovo che avanza è Bruno Tabacci, in politica solo da 55 anni…

Il 5 luglio la convention organizzata da Ruffini con la presenza di un democristiano che ha attraversato la storia della Repubblica, passando dalla Dc al centrodestra, dal centrosinistra ai radicali e arrivando sino a Draghi e poi a Di Maio. Il ritratto semiserio di un figlio della balena bianca

Politica - di Giuliano Galdi - 4 Luglio 2025 alle 18:20

Nel 1970, quando Pelè ci tolse i mondiali, Bruno Tabacci c’era. Giorgia Meloni sarebbe nata solo nel 1977. E 55 anni dopo, il democristiano per eccellenza, passato dal centro al centrodestra al centrosinistra sino a Draghi, torna alla riscossa con un progetto politico per battere la Premier.

Tabacci e il nuovo partito

Si parlerà soprattutto di come costruire un’alternativa al governo Meloni. L’appuntamento è per domani mattina, alle 11, nella Sala Cavour dell’Hotel Atlantico a Roma, dove si riunirà il Consiglio nazionale allargato del Centro democratico con un ospite d’eccezione, l’ex direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini.

Che, raccontano fonti parlamentari del centrosinistra, starebbe lavorando a un progetto federativo che aggreghi riformisti veri, amministratori locali, sindaci civici, delusi del Pd e nostalgici del Terzo Polo. Tra loro, l’immarcescibile Bruno Tabacci, che ha detto, che è,” il momento di parlarne e cercare di costruire nell’interesse dell’Italia un’alternativa all’attuale maggioranza, consapevoli delle difficoltà ma anche convinti che esistano fuori dal contesto politico attuale energie e intelligenze in grado di rimotivare tante donne e tanti uomini ad impegnarsi per una idea di Paese in cui a prevalere sia l’interesse generale”.

Una vita nella politica

79 anni ad agosto, Bruno Tabacci è stato consigliere comunale della Dc nel mantovano sin dal 1970. Il 1980  l’elezione al Consiglio Regionale della Lombardia. 

Sette anni dopo, “per volere di De Mita”, diventa presidente della Regione. Il 1992 viene eletto alla Camera con la Dc nella legislatura che segnerà la fine della Prima Repubblica ma non della sua carriera politica.

Dopo qualche anno da boiardo in importanti società statali, torna nella politica attiva vicino a Pierferdinando Casini nel Ccd. Manca le elezioni al Parlamento europeo ma il 2001 viene eletto, per il Polo della Libertà, deputato.

Sarà rieletto cinque anni dopo ma poi lascerà l’Udc. Ritornando a sinistra e riprendendosi il seggio alla Camera. Viene rieletto dal 2013 al 2022 nel centrosinistra, passa con i radicali di + Europa e finisce con il fare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, tentando un’alleanza improbabile con Di Maio e raccogliendo pochissimi voti alle politiche.  Insomma, una vita movimentata.

Nel ricordo del coniglio mannaro

Tabacci è un po’ Forlani, il “coniglio mannaro”, descrizione ossimorica e memorabile di Gianpaolo Pansa. Un estremista di centro che sogna un’Italia unipolare. Con in mezzo la Dc, la sinistra, e tutte le insalate miste possibili. Resiste al tempo con tenacia. In fondo, il potere logora chi non ce l’ha.

 

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Giuliano Galdi - 4 Luglio 2025