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Dazi, l’ottimismo della Meloni: “Accordo sostenibile, non avrà effetti devastanti: aiuteremo i settori più colpiti”

L'intesa Usa-Ue

Dazi, l’ottimismo della Meloni: “Accordo sostenibile, non avrà effetti devastanti: aiuteremo i settori più colpiti”

Politica - di Robert Perdicchi - 28 Luglio 2025 alle 12:30

Di prima mattina, dall’Etiopia, dove nel fine settimana ha presenziato ai vertici commerciali e sul Piano Mattei, Giorgia Meloni esprime un giudizio non pessimista sull’accordo relativo ai dazi Usa-Ue, siglato ieri in Scozia tra Trump e Von der Leyen. “Valuto positivamente che si sia raggiunto un accordo” tra Usa e Ue sui dazi. “Ho sempre pensato che un’escalation commerciale avrebbe avuto conseguenze imprevedibili, potenzialmente devastanti. La base di dazi a 15%, se ricomprende i dazi precedenti che erano in media al 5%, al 4,8%, differentemente da quello che prevedeva un possibile accordo al 10%, che sommava i dazi precedenti, è base sostenibile”, ha detto la premier stamane.

Dazi, il giudizio di Giorgia Meloni: “Lavoriamo sui dettagli”

“Quello sottoscritto ieri a Turnberry, in Scozia, fra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump “è un accordo di massima, giuridicamente non vincolante“, ha aggiunto Meloni. “Quindi nei dettagli bisogna ancora andare e c’è da battersi, e all’esito di questo lavoro – a livello nazionale ed europeo – e lavorare per aiutare quei settori che dovessero essere particolarmente coinvolti”. “Bisogna andare nei dettagli, e quindi essere certi e su questo von der Leyen è stata chiara, che ci siano alcuni settori sensibili come la farmaceutica, inseriti nell’accordo, bisogna verificare possibili esenzioni, particolarmente su alcuni prodotti agricoli. Io non so a cosa si riferisca quando si parla di acquisto di gas.. al momento non so valutarlo”, ha spiegato.

 

La fumata bianca dalla Scozia

Ieri sera, la fumata bianca, che aveva chiusp la partita sui dazi tra Usa e Ue con l’incontro tra Donald Trump e Ursula von der Leyen seguito dall’annuncio del presidente americano e dalla presidente della Commissione europea a Turnberry, in Scozia, nel resort di golf del tycoon. L’elemento centrale dell’intesa è l’applicazione di tariffe del 15% per i prodotti europei esportati negli Usa, auto comprese.

“Con l’Unione Europea è stata fatta la più grande delle intese”, ha detto Trump senza celare l’entusiasmo a fine giornata. “Con gli Stati Uniti abbiamo condotto un negoziato duro, ma equo” ha replicato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, spiegando che “il 15% è stato il massimo che siamo riusciti a ottenere”.

“È stato molto difficile perché siamo partiti da posizioni molto, molto distanti”, sottolinea von der Leyen, ricordando “che non dobbiamo dimenticare dove ci saremmo trovati il primo agosto: saremmo stati al 30%, e sarebbe stato molto più difficile scendere al 15%”, livello di dazi Usa sull’export europeo concordato nell’accordo. “Il 15% è certamente una sfida per alcuni, ma non dobbiamo dimenticare che ci permette comunque l’accesso al mercato americano”.

L’accordo tra Trump e von der Leyen

L’accordo commerciale raggiunto tra Ue e Usa, ha sottolineato la presidente della Commissione Europea, “crea certezza in tempi incerti” e “offre stabilità e prevedibilità ai cittadini e alle imprese su entrambe le sponde dell’Atlantico”. “Si tratta di un accordo tra le due più grandi economie del mondo. Ogni anno commerciamo per 1,7 trilioni di dollari. Insieme rappresentiamo un mercato di 800 milioni di persone. E costituiamo quasi il 44% del Pil globale”, ha proseguito von der Leyen, puntualizzando che, “poche settimane dopo il vertice della Nato, questo è il secondo pilastro che rafforza il partenariato transatlantico”.

L’accordo prevede l’imposizione di una tariffa unica del 15% sulla maggioranza delle esportazioni europee verso gli Usa, spiega la presidente dell’esecutivo Ue. Il dazio “si applica alla maggior parte dei settori, comprese automobili, semiconduttori e farmaceutica”, ed è “un tetto massimo chiaro: niente accumulo, tutto incluso. Quindi offre quella chiarezza tanto necessaria ai nostri cittadini e alle nostre imprese: questo è assolutamente cruciale”.

I settori esclusi dai dazi

Nell’incontro di ieri è stato anche deciso “l’azzeramento reciproco dei dazi su una serie di prodotti strategici“. Si tratta, spiega von der Leyen, degli “aeromobili e le relative componenti, alcune categorie di prodotti chimici, determinati farmaci generici, apparecchiature per semiconduttori, alcuni prodotti agricoli, risorse naturali e materie prime critiche”. “Continueremo a lavorare per aggiungere altri prodotti a questo elenco” promette.

Su acciaio e alluminio, Ue e Usa “affrontano la sfida esterna comune dell’eccesso di capacità globale. Lavoreremo insieme per garantire una concorrenza globale leale e per ridurre le barriere tra di noi. I dazi saranno ridotti e verrà introdotto un sistema di quote”, così come fatto con il Regno Unito, tornando alle “quote storiche” e andando a creare “una protezione per gestire l’eccesso di capacità che vediamo a livello globale”.

“L’acciaio rimane così com’è. L’acciaio e l’alluminio… Quella è una questione a livello mondiale” ha fatto eco Trump, aggiungendo che “resta tutto com’è”. Il riferimento è ai dazi del 50% sull’acciaio e l’alluminio, imposti dalla Casa Bianca a livello globale, con l’unica eccezione del Regno Unito, al 25%.

“Non è stata presa alcuna decisione’ sui dazi relativi agli alcolici, come vino e superalcolici, nel contesto dell’accordo commerciale raggiunto tra Ue e Usa. “È una questione che dovrà essere risolta nei prossimi giorni”, ha spiegato la presidente della Commissione europea.

L’acquisto di armi ed energia dagli Usa

Come parte dell’intesa raggiunta, ha evidenziato Trump, l’Ue “acquisterà dagli Stati Uniti energia per un valore di 750 miliardi di dollari”. “Hanno accettato, inoltre, di acquistare una grande quantità di equipaggiamenti militari“.

L’acquisto europeo di 750 miliardi di dollari di energia statunitense “è diviso su tre anni”, in funzione della durata del mandato di Trump alla Casa Bianca, e sarà dunque diviso in tranche da 250 miliardi all’anno. “In effetti abbiamo ancora troppo gas naturale liquefatto russo che rientra dalla porta di servizio nella nostra Unione europea. E ci sono ancora gas e petrolio russi in Ue, che non vogliamo più. Vogliamo assolutamente liberarci dei combustibili fossili russi”, ha detto von der Leyen.

 

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